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Speriamo che per mercoledì la Juventus riesca a liberare l’autobus dalla porta

Ci aspettavamo bombe e guerriglia urbana, e invece abbiamo trovato Allegri in assetto ultradifensivo. Chiellini si è offeso perché Higuain è stato decisamente più fischiato di lui.

Speriamo che per mercoledì la Juventus riesca a liberare l’autobus dalla porta

Il mio Napoli – Juventus 1-1

– Siamo partiti da casa nel pomeriggio, con svariate ore di anticipo rispetto al solito, perché le televisioni, le radio e i giornali avevano prospettato una città bloccata perché era stata organizzata una guerriglia urbana con sfilata di cingolati, attracco di UBoot e l’esplosione delle rare bombe a grappolo.
– Inoltre, per gli amanti del genere, a soli 5 euro, dimostrazioni simulate di riscossione del pizzo, scippi in quantità e rapine per tutti. Da non perdere.
– Lo stesso Allegri, preoccupato del clima bellicoso che si era venuto a creare, ha parlato alla vigilia augurandosi correttezza fuori e dentro al campo.
Come se Chiellini giocasse nel Napoli e “Lavali col fuoco” ce lo cantassimo da soli.

La paura di bombe e kamikaze

– La Juve è così giunta al San Paolo con un bus antiatomico e la scorta per paura dei tifosi. Quando poi la scorta avremmo dovuto averla noi perché c’era la Juve in circolazione.
– Purtroppo, a causa di un incidente sull’autostrada, siamo giunti comunque tardi a Fuorigrotta e presumibilmente ci siamo persi lo spettacolo. Niente bombe, nessuna strage, nessuna mina antiuomo. Niente di niente. Nemmeno un banale accoltellamento o una sparatoria in un bar. Napoli ha continuato ad essere Napoli e non Kabul. Ci ha atteso solo una fastidiosa pioggerella.
– Per il terrore di kamikaze, hanno però deciso di perquisire ogni spettatore agli ingressi. Con una lentezza esasperante, con l’acqua che ormai penetrava nelle mutande, giustamente c’era anche da requisire le famose sciarpe con scritto “Juve Perda” che sono un vero e proprio inno alla violenza. Mica come quei simpatici coretti sul Vesuvio o quei burloni striscioni autorizzati su Superga che si mostrano sovente in alcuni stadi.

Chiellini si è offeso

– Zuppi, e senza nemmeno aver visto un fit fit, ma con una vescica pronta ad esplodere, accanto alla solita muta alle prese con il suo Ipad, ci siamo accomodati nelle nostre solite postazioni per assistere alla prima guerra di questa 4 giorni di Napoli Juve. Non prima di essermi rifiutato di trascorrere una ulteriore rilassante fila al bagno della durata minima di 15 minuti.
– Le due domande che mi sono posto alla vigilia sono state: Più la Coppa o più il campionato?
Come verrà accolto l’ex di turno?
– A mia memoria, non ricordo una accoglienza così sonora per un singolo protagonista tanto da far dimenticare tutti gli altri. Pare che Chiellini si sia sentito offeso per non essere il più bersagliato.
– Ogni qualvolta la palla si avvicinava ai suoi piedi, nel riscaldamento, un “Perda” collettivo è l’urlo che gli è stato attribuito senza possibilità di bavaglio o censura.
– Non pensavo che l’ex Allegri meritasse tale trattamento.

Il vantaggio di Khedira

– Riguardo il primo quesito, non so ancora rispondere: Sarri ha certamente provato a vincerla. Allegri ha certamente provato a non perderla. E non so quanto entrambi abbiano pensato alla Coppa.
– Il vantaggio di Khedira dopo pochi minuti avrà scombussolato i piani prestabiliti e il mister bianconero ha potuto beneficiare di un alibi perfetto per giustificare la sua formazione ultra difensiva e piazzarsi come un Palermo dietro la linea della palla. (Palermo è da intendersi città e non squadra).
– Al gol bianconero ho creduto che finalmente avremmo assistito a tafferugli e scene tratte dall’ultimo documentario sull’Isis. Invece nulla. Delusione massima.
– Il Napoli ha preso le redini del gioco in mano, ma non è riuscito a sfondare. Pressing alto estenuante, lunghi fraseggi a centrocampo e più libertà sulle fasce per cross prevedibili e poco invitanti per Mertens e Calle.
– Due tiri sbilenchi di Hamsik, una conclusione floscia di Mertens e un classico tiro a giro di Insigne sono i grattacapi creati a Buffon e compagni nei primi 45 minuti.

La vicina che giocava a Candy Crash

– Rafael, schierato al posto dell’infortunato Reina, ha dovuto solo concentrarsi per evitare la pericolosa botta di sonno.
– Nella ripresa il Napoli ha continuato con lo stesso piglio ed ha pareggiato con Calle dopo che Buffon aveva intercettato come una telefonata un tiro di Mertens. Fuorigioco netto e nulla di fatto.
– Poco dopo, il pareggio vero si è concretizzato con una azione spettacolare che il Barcellona sfoggia almeno 12/13 volte a partita: Hamsik ha chiuso un torello che ormai durava da qualche minuto piazzando la palla sotto la traversa.
– L’urlo bestiale ha fatto sobbalzare la mia vicina muta che intanto continuava a giocare a Candy Crash.
– Mi duole dirlo, ma l’urlo è stato l’unico scoppio della giornata. Eppure la televisione aveva promesso ben altro.

Barzagli e i motivi familiari

– Nonostante l’assenza (per motivi familiari) dell’esperto Barzagli, la difesa juventina in questa fase ha un po’ ballato.
– Tre minuti e Asamoh ha innescato Mertens con un retro passaggio. Peccato che il pallone, in seguito al contrasto con Buffon, sia finito proprio nei pressi del palo, non concedendo il giusto spazio al belga per realizzare.
– Nonostante mancasse ancora quasi mezz’ora, il Napoli si è rilassato e per lunghi tratti non è riuscito più ad imprimere lo stesso ritmo, seppur nel finale, con un po’ di fortuna, avrebbe potuto anche vincerla.
– Sarri non ha potuto concluderla come avrebbe voluto a causa degli acciacchi di Hamsik e Strinic che non finisce una partita di 90 minuti dall’ultima espulsione di Bonucci e gli ingressi obbligati di Rog e Svirghoulam non hanno potuto modificare l’assetto offensivo.

La differenza tra noi e loro

– Allegri ha invece provato a piazzare tutta l’artiglieria nel finale, con Dybala e il tuffatore colombiano, ma mi è parso che un tiro in porta non l’avrebbero fatto nemmeno se si fosse giocato fino a mercoledì. Pertanto Rafael ha potuto continuare tranquillamente la sua pennica.
– Alla fine il risultato ci va stretto, ma il Napoli non è nuovo a questi esiti. La differenza è che il Napoli, giocando al massimo, non ha vinto una partita che meritava di vincere e la Juve, col minimo sindacale, è riuscita a non perdere una partita che meritava di perdere. Senza Dybala, senza il tuffatore, con Mandzukic a fare il terzino e senza Higuian.
– C’è anche da dire che la Juve in genere le partite giocate così una ciofeca le vince sempre. Così come le capita di andare in difficoltà quando le squadre avversarie decidono di scendere in campo e giocare.
– Ora siamo a 4 punti dalla Roma e precediamo di 4 punti la Lazio (che incontreremo domenica). Mancano ancora 8 partite e tutto può accadere.

Bravo Orsato

– Voglio inoltre elogiare Orsato. Arbitrare la Juve è sempre più difficile, specie se scende in campo direttamente con la maglia della Nazionale, ma per me ieri è stato impeccabile, non sbagliando alcuna scelta. Complice la tanto agognata correttezza dei giocatori, nonostante Chiellini e Lichtsteiner, l’arbitro di Schio nel primo tempo avrà fischiato 5 volte denotando grande personalità. Caratteristica che manca al 99% degli arbitri italiani. Per cui, non ci vuole molto, ma oggi per distacco abissale, ritengo che sia il migliore in circolazione.
– Nel mentre attendiamo che si concluda al meglio e con un po’ più di fortuna la 4 giorni di Napoli Juve. Attendiamo fiduciosi la bomba atomica promessaci o per lo meno una semplice sassaiola, un incendio o un innocuo lancio di molotov; mi auguro che stavolta l’ex giochi e che non si limiti solo a beccarsi un paio di “perda” nel riscaldamento; attendiamo che il bus juventino si disincastri dalla porta di Buffon e soprattutto mi aspetto una bella rimonta che ci faccia fare pace anche con questo pareggio.
Nel caso il San Paolo non dovesse subire una meritatissima squalifica, ci vediamo mercoledì.
Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca.
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