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Mertens ha dimostrato (di nuovo) di essere un campione di cui abbiamo bisogno

Oggi l’ennesima una prestazione completa: il gol, la punizione, un ripiegamento difensivo eccezionale. Dries è un calciatore pienamente compiuto.

Mertens ha dimostrato (di nuovo) di essere un campione di cui abbiamo bisogno

Il momento

C’è tantissimo Dries Mertens, oggi a Sassuolo. Il momento che però vogliamo isolare è quello della diagonale difensiva negli ultimi minuti, sul 2-2, un rientro profondissimo fino a stoppare di palla nell’area di rigore, col petto, per appoggiarla a Reina. Un intervento-ripiegamento che ricorda quelli di Cavani, giusto per fare un esempio. La stessa foga, la stessa grinta, la stessa garra. Una giocata che è solo un segmento della retta Mertens: intorno, istantanee di una certa importanza. Come l’assist per il quasi-gol di Callejon nel primo tempo, come il gol realizzato in apertura di ripresa, la punizione che sbatte sulla traversa. Insomma Mertens è stato ovunque. Ed è stato bravissimo, ovunque.

Felicità

Un altro momento davvero bello di Dries Mertens in Sassuolo-Napoli è l’esultanza dopo la rete del vantaggio. Gioia rabbiosa, trasporto, appartenenza. Un grido forte, reiterato, convinto. Ha sempre esultato con una certa foga, Dries. Come oggi, o giù di lì. Non sappiamo se oggi abbia più significato per via di questa storia-contratto che tarda a trovare una soluzione definitiva. Non vogliamo fare dietrologie. Quello che si vede, che si percepisce, è che Dries Mertens tiene tantissimo a quello che succede in campo. A quello che succede a lui, alla sua squadra, che poi sono due cose strettamente collegate. Le due immagini che abbiamo deciso di estrapolare dal contesto della (ennesima) partita sontuosa disegnata dal belga dicono essenzialmente questo.

La forza

C’è tutto questo, ed è un racconto completo. La forza del calciatore, la forza della sua emotività. In questo caso, più che mai, forza vuol dire completezza, capacità di essere aderente a tutto quello che la partita richiede, minuto dopo minuto. La punizione, il colpo di testa, il ripiegamento. Quello che vuoi, quello di cui hai bisogno. Dries Mertens ce l’ha, riesce a dartelo. Del resto, questa è stata la sua crescita rispetto al passato: da calciatore effimero, utile in alcuni momenti precisi e identificati, Dries Mertens ha saputo trasformarsi in campione tout court. In uomo decisivo, e irrinunciabile.

Un futuro possibile

L’irrinunciabilità, appunto. Un concetto che apre il discorso sul futuro, e che deve essere parallelo a Milik. L’abbiamo visto oggi, cosa vuol dire. Ovvero: Milik può e deve essere affiancato da questo Mertens, può esserlo, e il Napoli deve insistere affinché ciò accada. Fino all’impossibile, nel senso che i tentativi di rinnovare questo benedetto contratto devono andare avanti fin quando ci si renderà conto che ci sono motivi insormontabili a impedire che il matrimonio prosegua. Quello tra Dries e il Napoli, non fraintendiamo.

L’idea che il Napoli 2017/2018 possa presentarsi con Milik ad alto livello e pure Mertens come possibile alternativa è davvero stuzzicante. È una promessa di grandezza, grande quanto il rinnovo di Insigne. È un investimento sulla varietà, sulla bellezza, sulla possibilità di giocare in due modi diversi. Da studiare e da approfondire, certo. Ma è la dimensione della grande squadra a chiedere questo vasto campionario di scelte. A renderlo un’idea possibile.

La permanenza di Dries può e deve essere l’obiettivo di questo Napoli. Come confessato da De Laurentiis giusto ieri, come trapelato nei giorni scorsi. L’idea c’è. E sarebbe bellissima. Sassuolo ha confermato che Mertens è un campione, si è compiuto e definito come calciatore assoluto. Quello di cui ha bisogno il Napoli per chiudere i cerchi con sé stesso. Trovare questo Mertens, prendere e confermarlo. Sarebbe una gran cosa. Tecnicamente, se lo sarebbe anche meritato. 

 

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