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Fabio Cannavaro: «Da tifoso avrei fischiato Higuain. Qualcuno ha messo la clausola e s’è fatto tanti soldi»

Intervista a La Stampa. «Ai tifosi non è piaciuto che sia andato via di notte, senza salutare. Al Napoli mancano i punti persi con le medie-piccole. Allegri se fa turn over rischia di uscire in Coppa Italia»

Fabio Cannavaro: «Da tifoso avrei fischiato Higuain. Qualcuno ha messo la clausola e s’è fatto tanti soldi»

Intervista a La Stampa

Intervista non improntata alle frasi di circostanza quella concessa da Fabio Cannavaro a La Stampa di Torino alla vigilia del secondo Napoli-Juventus, quello di Coppa Italia in programma domani sera al San Paolo. L’ex Pallone d’oro nonché doppio ex si sofferma sulla Juventus, sulle accuse di catenaccio ma anche sui fischi del pubblico di Napoli a Gonzalo Higuain.

Il catenaccio di Allegri

Cannavaro esordisce dicendo che «è pericoloso andare al San Paolo a fare una partita solo difensiva: il Napoli attacca la profondità, ti buca tra le linee, e può mettere in difficoltà qualsiasi squadra». E aggiunge. «L’organizzazione difensiva è importante ma se poi devi vincere le partite? Lo dico anche pensando alla Champions». Le accuse ad Allegri sono tema del giorno anche e soprattutto a Torino. E aggiunge: «Se la Juve vuole andare in finale di Coppa Italia, Allegri deve far giocare la miglior formazione: sennò, rischia».

Fabio Cannavaro

I tifosi e Gonzalo

Di Higuain e dei tifosi del Napoli dice: «Ai tifosi, del Pipita, non è piaciuto che sia andato via di notte, senza salutare i compagni e l’allenatore: dal giorno alla notte, appunto, se n’è andato. È stato un trauma». Ovviamente il suo pensiero personale è un altro, con annessa frecciatina a De Laurentiis: «Ognuno è libero di fare quel che vuole. Alla fine, se la Juve l’ha comprato è perché qualcuno la clausola l’ha messa, e s’è fatto tanti soldi».

Ha aggiunto che da tifoso, fischierebbe. «Ovviamente. Ma il fischio è uno sfottò: se l’hanno fischiato tanto è perché aveva lasciato tanto amore. L’indifferenza gli avrebbe fatto molto più male».

Cosa manca al Napoli

Al Napoli, sostiene che manca «il salto di qualità, cioè i punti persi in casa con le medie-piccole: fanno la differenza. Negli scontri diretti le motivazioni le trovi in automatico». Definisce Mertens straordinario di punta, «sempre sul filo del fuorigioco e con l’attacco della profondità». Infine Sarri: «Mi piace come ha cambiato il Napoli, con il suo gioco verticale: una squadra che va avanti-dietro- avanti. Soprattutto sul centro-sinistra, dove sono praticamente perfetti».

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