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Nello sport italiano vincono le donne ma comandano gli uomini. Bellutti: «I media ti aiutano solo se sei bella»

Bella iniziativa del quotidiano La Stampa che intervista la ciclista due medaglia d’oro che racconta quanto sia maschilista il governo dello sport.

Nello sport italiano vincono le donne ma comandano gli uomini. Bellutti: «I media ti aiutano solo se sei bella»

Intervista su La Stampa

Bella iniziativa del quotidiano La Stampa che intervista Antonella Bellutti due volte olimpionica nel ciclismo: ad Atlanta e a Sydney. Ad intervistarla è Linda Laura Sabadini. L’incipit del suo pezzo è questo: “Il Coni ha costituito il suo Consiglio Nazionale. 82 componenti, 74 uomini. 45 di diritto, i Presidenti delle Federazioni che neanche a dirlo sono tutti uomini. Avevamo già posto il problema al momento delle Olimpiadi. Le donne vincono ma non governano, quindi non contano. Si continua così da decenni, ogni tanto si denuncia qualcosa, lì per lì qualche dichiarazione rassicurante, ma poi immancabilmente tutto rimane come prima”.

Bellutti due volte medaglia d’oro alle Olimpiadi

Antonella Bellutti, una che – scrive La Stampa – “una volta finita l’attività di atleta diventa la prima commissaria tecnica donna della nazionale. Pensate neanche la pallavolo con il 77% di iscritte donne, né la ginnastica, hanno avuto una donna direttore tecnico”. E ottenne il contratto soltanto dopo essersi dimessa e aver scritto una lettera aperta pubblica: «Ho lavorato mesi senza essere pagata. Non è serio».

La Bellutti dice:

Ne ho passate…, non è facile essere una donna atleta, le borse di studio che venivano bandite avevano un importo più basso di quelle dei maschi. Devi avere una grande autostima, carattere e una grande passione per resistere ad una cultura così arretrata.

Devi combattere doppiamente, non solo in positivo per vincere, ma anche contro gli stereotipi, quelli interni al mondo dello sport e quelli esterni, il sessismo. I media non ti aiutano, se sei bella e avvenente bene, altrimenti il trattamento non è lo stesso.

Per la Bellutti una maggiore presenza femminile nel governo dello sport servirebbe anche anche ad affermare che lo sport è mezzo e non obiettivo. «Lo sport – sempre su La Stampa – impegna in maniera esaustiva gli atleti e poi in qualche modo ti molla e devi ricominciare da zero. C’è il rischio che il mondo dello sport diventi una officina di disadattati».

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