De Laurentiis: «Berlusconi mi disse di non entrare nel calcio. La Lega? Siamo in una situazione complessa, il commissario non risolverebbe nulla».
L’intervista all’uscita dall’assemblea di Lega
Parla Aurelio De Laurentiis. Il presidente del Napoli, all’uscita dall’assemblea di Lega, viene intercettato dai cronisti di TMW. Si parla poco di Napoli, anche perché il patron si rifiuta di rispondere alle domande sui rinnovi di Insigne e Mertens. Il discorso vira sul closing Milan. Questo il commento di Adl: «Per tutto c’è sempre un epoca, oggi siamo in un mondo globale. Il Cavaliere è stato formidabile, ha vinto di tutto di più, ma ora il Milan passa a dei cinesi che non conosco. Tanti auguri ai nuovi proprietari. Berlusconi mi disse di non entrare nel mondo del calcio. Sosteneva che io fossi bravo a fare cinema e dovessi rimanere solo in quel campo».
La situazione in Lega: «Siamo in un momento complesso. In Italia abbiamo avuto un solo illuminato, il Veltroni del Governo Prodi. Grazie a lui, i club di calcio sono diventati società per azioni con finalità lucrative. Dopo non è successo nulla perché questo messaggio in Lega non è stato raccolto. Non possiamo andare avanti in una Lega che pensa solo a come dividersi i soldi, piuttosto che escogitare modi per aumentare i profitti. Il commissario? Non risolverà nulla lo stesso. Il Ministro Lotti si metta la mano sulla coscienza e vada oltre il guado. Bisogna dare una sterzata al nostro calcio evitando situazioni populistiche. La lega inglese o quella tedesca fanno meglio di noi con un bando diverso dal nostro. Allora, se dobbiamo fare un nuovo bando, facciamolo migliorando quello inglese o tedesco. Solo in questo modo potremmo recuperare il tempo perduto».
