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Napoli, viaggio al termine della metropolitana

Il Napolista in stazioni della Linea 1, viaggio in chiaroscuro. Fino a 19 minuti di attesa (ma anche 4), display che non danno più l’orario, urina, tre scale mobili rotte a Dante. Garibaldi bellissima.

Napoli, viaggio al termine della metropolitana

Questa mattina il Napolista ha trascorso circa tre ore in Metropolitana, sulla Linea 1, dalla stazione Quattro Giornate a Garibaldi, il tratto più battuto dai pendolari del mattino. Lo abbiamo fatto fermandoci ad ogni stazione per valutare servizi e disservizi freschi di giornata. Abbiamo preso il treno in tutto undici volte con un unico biglietto da 3,50 euro (valido fino alle 24), su cui ci era soltanto richiesto di apporre nome, cognome e data di utilizzo, oltre che, naturalmente, di obliterarlo ad ogni passaggio.

Lo stato generale della tratta percorsa

In generale e come premessa, sono da segnalare – in quasi tutte le stazioni tranne Municipio e Garibaldi, che ci sono parse le meglio tenute – imbrattamenti di muri, colonnini, porte interne e scale mobili che, anche laddove funzionano, emettono fastidiosi cigolii, procedono a strattoni e versano in uno stato di sporcizia ormai radicata.

Metropolitana Napolista   Metropolitana Napolista   Metropolitana Napolista

Metropolitana Napolista

Anche i vagoni in cui abbiamo viaggiato ci hanno spesso sottoposto a frenate improvvise e a strattoni in corsa. Tranne in poche occasioni in cui la guida ci è sembrata più morbida e i vagoni meglio funzionanti. Nessuna indicazione del tempo di attesa del treno in tutte le stazioni in cui ci siamo fermati. I display ci sono apparsi sempre funzionanti tranne in un caso che abbiamo registrato.

I cestini della spazzatura, tranne pochi casi di deterioramento pure segnalati nel pezzo, li abbiamo trovati sempre in uso e i sacchetti cambiati di recente.

L’inizio del viaggio: Quattro Giornate

Il nostro viaggio inizia dalla stazione Quattro Giornate. Alle 8.20 siamo sul binario, in direzione Garibaldi. La metro passa alle 8.23, dopo soli 3 minuti di attesa. Il treno su cui saliamo è pieno, ma si sta in piedi sulle proprie gambe e si respira, contrariamente a quanto accade di solito. Tra le 8 e le 9 del mattino, infatti, generalmente, i viaggiatori si lamentano di non riuscire a salire su vagoni ultra affollati tanto da optare per la funicolare di Montesanto, unica rimasta a congiungere il Vomero con il centro.

Salvator Rosa

La nostra prima tappa è la stazione di Salvator Rosa. Saliamo tutte le scale mobili fino all’uscita. Scegliamo il varco su via Salvator Rosa per rientrare poi su via Girolamo Santa Croce. Siamo di nuovo al binario alle 8.35. La metro per Garibaldi passa alle 8,41. Un’attesa di 6 minuti. Dal momento che siamo usciti e rientrati da un altro accesso non siamo in grado di stabilire se, nel frattempo, ne sia passata un’altra. Quello che colpisce sono le infiltrazioni di umidità e i segni di muffa sulle pareti del binario.

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Materdei

La fermata successiva è Materdei. La salita verso l’uscita è brevissima: di quelle visitate nella giornata è la Metro meno sotterranea di tutte. Siamo di nuovo al binario alle 8.45, dopo soli 2 minuti da quando siamo scesi dal treno. L’attesa, qui, diventa più lunga. Il binario si affolla progressivamente: qualcosa si deve essere inceppato.

Il treno passa alle 9.02, dopo 19 minuti di attesa (considerando anche i 2 minuti che ci abbiamo messo per uscire e rientrare in stazione e durante i quali – ne siamo certi – non è passato nessun altro treno). Per 19 minuti i viaggiatori sulla banchina non ricevono alcuna indicazione su ciò che sta accadendo e sul motivo di un tempo così lungo di attesa tra un treno e l’altro. Il display, ripetiamo, non fornisce più il tempo di attesa. Quando arriva, il treno è naturalmente stracolmo. Date le condizioni precarie di viaggio, qualcuno scende dai vagoni perché non ne può più. Vediamo tanti restare in attesa del treno successivo. Qualcuno esclama: “Dovrebbero farci viaggiare gratis, quando è così”.

Per fortuna riusciamo a salire in vettura, anche se sgomitando: guadagniamo l’ultimo angolino disponibile per poggiare i piedi. Siamo stipati contro le porte, tanto da non riuscire a mantenerci altrove che sul cornicione sovrastante. Quelli che invece sono meno fortunati di noi e non riescono ad entrare dato il massimo affollamento, ci augurano buona giornata e buon lavoro. C’è solidarietà tra viaggiatori.

Museo

Arriviamo alla stazione Museo e anche qui in tanti non riescono a prendere il treno da cui siamo appena scesi poiché il ricambio è talmente continuo che i vagoni continuano ad essere pieni come uova.

La fila alla scala mobile, unica in salita, per raggiungere la superficie, dato l’enorme afflusso di viaggiatori, è molto lenta. Usciamo su Piazza Cavour e andiamo a vedere se l’ingresso per i disabili, sottostante le scalette all’esterno della metro, è in funzione.

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Scopriamo che non lo è e che non c’è alcun avviso in merito sulla porta di accesso, sbarrata. Sotto le scale che danno sull’accesso disabili c’è un insopportabile puzzo di urina, ma siamo in strada, a cielo aperto, non è certo colpa di Anm.

Metropolitana Napolista

Rientriamo per riprendere il treno in direzione Garibaldi e troviamo un’uscita secondaria temporaneamente fuori servizio, come indica il cartello affisso. Chiediamo ad un addetto se si tratti di una situazione che permarrà nel corso della giornata e lui risponde che non lo sa: “Forse stanno facendo dei lavori o forse stanno pulendo”.

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La pozza di urina sul binario

Ritorniamo al binario alle 9.14. Mentre aspettiamo, due addetti Anm, che individuiamo grazie all’abbigliamento di ordinanza, indugiano nei pressi di quella che definiscono una pozza di urina, che vi proponiamo in foto.

Metropolitana Napolista

Siamo sul binario e anche qui il puzzo di urina è insopportabile. Nessuno pulirà la pozza per tutta la nostra permanenza sul binario, che si protrae fino alle 9.36 (dodici minuti in tutto), quando ripassa il treno per Garibaldi.

Stavolta riusciamo a salire in un vagone in cui ancora c’è possibilità almeno di respirare, anche se è comunque molto affollato. Arrivati alla stazione Dante, tuttavia, siamo costretti ad attraversare il vagone per uscire dal lato opposto a quello da cui siamo entrati: abbiamo avuto un po’ di difficoltà a varcare il muro umano, ma ce l’abbiamo fatta.

Dante

Fermata Dante. La situazione delle scale mobili è molto precaria. Ne troviamo tre non funzionanti.

Metropolitana Napolista   Metropolitana Napolista  Metropolitana Napolista

Sappiamo per certo – per essere già transitati nei giorni scorsi nella stazione – che non funzionavano nemmeno venerdì scorso, 24 febbraio. Riusciamo a tornare al binario alle 9.55. Il display, stavolta, mostra segni di cedimento nello scorrimento, come vi mostriamo in foto.

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Il treno per Garibaldi passa alle 10, dopo soli 5 minuti di attesa. Il vagone che ci accoglie è di nuovo pienissimo ma riusciamo a salirvi tutti.

Toledo

Toledo. La più bella di Europa. Notiamo con sollievo che hanno finalmente messo a posto la scala mobile che era fuori uso da mercoledì 1° marzo e di cui vi mostriamo foto scattata ieri alle 15.

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Foto scattata ieri alle 15

Usciamo e rientriamo. Arriviamo di nuovo sul binario alle 10.04 e prendiamo al volo la metro che sta passando proprio in quel momento.

Municipio

La stazione Municipio ci sembra meglio tenuta, forse perché il transito è minore. Estremamente spartana nell’allestimento, ci riaccoglie sul binario alle 10.09. Aspettiamo il treno successivo fino alle 10.18, nove minuti. Nello stesso momento, sul binario opposto, in direzione Piscinola, gli altoparlanti comunicano che sta passando un treno fuori servizio che non effettua servizio passeggeri. Il treno su cui saliamo è assolutamente vivibile.

Università

Prossima tappa: Università. In salita tutto regolare. Nel ridiscendere invece verso il binario, sempre in direzione Garibaldi, il primo tornello è fuori uso.

Metropolitana Napolista

Siamo di nuovo sul binario alle 10.27 e prendiamo il treno delle 10.29. Nei due minuti di attesa abbiamo il tempo di notare la luce fiochissima di cui si gode qua sotto, a differenza di tutte le altre stazioni. Probabilmente la scarsa illuminazione è dovuta ai pannelli che ricoprono i neon che ci sovrastano, sporchi e anneriti. In alcuni punti sono divelti: almeno fanno più luce.

Metropolitana Napolista

La metro su cui saliamo è pressoché vuota. È la prima volta finora che troviamo ben 12 sedute disponibili nella stessa vettura.

Garibaldi

Garibaldi è bellissima. Quando il treno vi si ferma, gli altoparlanti all’interno delle vetture annunciano la fine corsa e due addetti Anm entrano nei vagoni per accertarsi che ne siano scesi tutti. La stazione metro più nuova, ci sembra anche la meglio tenuta tra tutte quelle che abbiamo visitato oggi.

Leggermente sclerotico il ri-accesso alla stazione una volta che se ne è usciti: scarsa la segnaletica per i binari e dal momento che quasi sembrano due blocchi contrapposti, quello in direzione Piscinola e quello in direzione Garibaldi, i viaggiatori, soprattutto quelli stranieri, ci appaiono disorientati.

Riscendiamo verso il binario e siamo favorevolmente colpiti dal fatto che alla seconda rampa di scale mobili sotto terra ancora funziona il WiFi. Arriviamo sul binario alle 10.46 pronti ad imbarcarci di nuovo, stavolta a ritroso, in direzione Piscinola. Ci sono due addetti che stanno pulendo e cambiando i sacchetti della spazzatura negli appositi cestini che ci sembrano un po’ deteriorati.

Metropolitana Napolista   Metropolitana Napolista

Il treno passa alle 10.50, dopo 4 minuti di attesa. È vuoto, perché inizia qui la sua corsa. Ci sediamo.

Di nuovo Toledo. Uscita Montecalvario

Facciamo una sosta intermedia a Toledo, per controllare la situazione dell’uscita Montecalvario che ieri aveva una rampa di scale mobili ferma. Oggi, invece, è tornata in funzione. Sul tappeto mobile, un’addetta alle pulizie è in piena attività. Pulirà davanti a noi anche tutto il corrimano delle scale mobili.

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Ritorno in superficie a Quattro Giornate

Ritorniamo sul binario alle 11.07 e il treno per Quattro Giornate passa alle 11.14: 7 minuti di attesa. Anche a Quattro Giornate, finalmente, hanno sistemato la scala mobile a salire, che fino a ieri era ferma. Da più di un mese.

Il nostro è stato solo un viaggio in esplorazione. Come avete letto, a volte ci è andata bene, altre male. in alcuni casi, le cose che non funzionavano nei giorni scorsi oggi erano tornate a posto, in altri la situazione di precarietà continuava. L’attesa ci è apparsa sclerotica come ogni giorno. La metro, a Napoli, e non solo quella, si sa, è un’incognita. In ogni caso, tra orari di viaggio, fortuna e bellezza delle stazioni d’arte, è sicuramente un’esperienza.

Alla prossima settimana, con il prosieguo del viaggio. Stavolta in direzione opposta, fino a Piscinola.

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