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«Queste le condizioni dello stadio Collana». Cronistoria di uno scempio

Conferenza del consorzio che aveva vinto la gara poi annullata dal Consiglio di Stato. Cuomo e Tizzano: «I nostri figli non possono fare sport».

«Queste le condizioni dello stadio Collana». Cronistoria di uno scempio
Una palestra del Collana

Settemila atleti senza il loro impianto

Settemila atleti a spasso, costretti a girovagare per le palestre di Napoli e dintorni. La situazione Collana è sempre più drammatica. L’impianto, chiuso da un mese, è in uno stato d’abbandono pietoso. Il Consorzio Collana Sport Center, il raggruppamento di nove società che aveva vinto il bando indetto dalla Regione per la gestione dell’impianto, poi completamente ribaltato dopo la sentenza del Consiglio di Stato, ha fatto il punto delle situazione con una conferenza stampa nella sede del Coni Regionale, e ha annunciato le prossime mosse attraverso le parole di Sandro Cuomo, presidente del Consorzio.

Sandro Cuomo

“Siamo noi il raggruppamento vincente così come confermato anche da due sentenze del Tar Campania dopo i ricorsi presentati dalla Giano il raggruppamento che aveva perso la gara. Invece una sentenza del Consiglio di Stato ha ribaltato le cose, interpretando un avviso di concessione come se fosse un bando di appalto pubblico, per cui quindi da sottoporre alla cosiddetta legge sugli appalti. Ora, – ha concluso Cuomo – dopo aver preparato la richiesta per la revocazione della sentenza, ci adopereremo per fare aprire il Collana, avendo più volte richiesto alla Regione un incontro chiarificatore”.

Davide Tizzano

È intervenuto anche il due volte campione olimpico Davide Tizzano: “Questo senso di distacco delle istituzioni dal mondo dello sport mi preoccupa. I nostri figli non possono fare sport. Dicono che l’impianto sia un gioiellino solo perché forse si chiama Collana. Non conoscono i sacrifici delle persone che ci lavorano e hanno dedicato la loro vita per  fare sport. Sembra che questa cosa interessi solo a chi fa lo sport. Almeno ci dicano che vogliono costruire appartamenti e uno se ne fa una ragione ma così non si può andare avanti”.

Gianni Maddaloni

Mano tesa dal maestro Gianni Maddaloni: “Quando vedo un amico in difficoltà non posso che dargli una mano: Scampia chiama il Vomero, la mia palestra è al servizio dello sport”. Il neo presidente del Coni Regionale Roncelli è stato chiaro: “Questa sentenza del Consiglio di Stato crea un precedente pericoloso. Una concessione sportiva non può essere considerata alla stregua di un appalto pubblico. Tutto ciò può compromettere l’attività sportiva regionale. Come Coni saremo molto attenti e chiederemo alla Regione e al Comune di fare presto per riaprire il Collana”.

La cronistoria

Novembre 2013 – Viene approvata la Legge regionale dello sport n. 18/2013.

Aprile  2014 – Scade il comodato d’uso gratuito (anni 6+6) tra Regione Campania (proprietario dell’immobile) e Comune di Napoli (gestore dell’impianto). Che successivamente viene prorogato fino all’aggiudicazione della gara.

Luglio 2014 – La Regione Campania con bando n. 338 del 24/7/2014 apre una gara pubblica riservata al Coni, Cip, Federazioni, associazioni sportive o gruppi di associazioni sportive, ai sensi della Legge regionale sullo sport n.18 del 25 novembre 2013.

Ottobre 2014 – Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania, sospende il bando per motivi tecnici; poi, dietro pressioni dell’intera giunta regionale, sollecitata da diverse manifestazioni di cittadini e un flash mob che coinvolge oltre 1.000 persone in piazza Quattro Giornate, il bando viene riaperto. A fine ottobre era prevista la prima data per la chiusura del bando.

Dicembre 2014 – Cadono alcuni calcinacci in piazza Quattro Giornate e la Regione chiude l’impianto per inagibilità (resterà chiuso per circa 45 giorni).

Gennaio  2015 – La Regione Campania stanzia circa 200.000 euro per lavori straordinari, e a fine lavori, riapre parzialmente la struttura. Il giorno 7 viene chiuso definitivamente il bando, dopo la riapertura della procedura per solo due giorni.

Dicembre 2015 – Dopo aver concluso l’esame dei fascicoli dei tre partecipanti alla gara (un concorrente bocciato in sede preliminare), dopo avere valutato le proposte, e dopo il giudizio definitivo della Commissione, con decreto dirigenziale n.110 la Regione Campania dispone l’affidamento e la concessione dell’impianto a favore dell’Ati Collana Sport Center che si aggiudica la gara col massimo del punteggio (100/100). Il secondo classificato (la società Giano S.r.l.) presenta ricorso al Tar.

Aprile 2016 – Il Tar respinge il ricorso della Giano S.r.l.

Maggio 2016 – La Regione Campania, dopo aver preso atto della sentenza del Tar, conferma l’aggiudicazione definitiva all’Ati Collana Sport Center. A fine mese la Regione Campania comunica al Comune, che al fine di evitare interruzioni delle attività sportive e per consentire un ordinato avvicendamento verso i soggetti aggiudicanti della gara, il passaggio di consegne dovrà avvenire entro il 30 giugno. Il Comune di Napoli, nella persona del sindaco Luigi de Magistris, in più occasioni pubbliche, la più clamorosa al Coni Napoli in un incontro prima delle elezioni comunali che entro fine giugno lo avrebbero confermato primo cittadino, mostra disponibilità e volontà di collaborazione nei confronti dell’Ati Collana Sport Center.

Giugno 2016 – Il Comune, dopo la riconferma a sindaco di de Magistris, a due giorni dalla consegna delle chiavi alla Regione, ricorre al Tar impugnando la procedura della gara, facendo presente che la struttura rientra negli impianti sportivi che potrebbero essere finanziati per le Universiadi 2019, e dunque non può non restare pubblica.

Luglio 2016 – Constatato il ricorso al Tar, la Regione, pur convenendo sulle ragioni da far valere in sede giudiziaria da parte del Comune, ribadisce la richiesta di dover, senza indugio alcuno, riappropriarsi dell’impianto per poterlo consegnare all’affidatario e poter cominciare i lavori di messa in sicurezza e ammodernamento. Il 23 luglio una commissione tecnica della Regione, dopo un attento e circostanziato sopralluogo, determina l’inagibilità dell’intera struttura.

Agosto 2016 – Con una nota molto forte, l’11 agosto, la Regione chiede ancora una volta l’immediata restituzione dell’impianto. A fine mese, senza avere un nuovo comodato d’uso gratuito, l’assessore allo Sport, Ciro Borriello, dichiara di voler aprire l’impianto a inizio settembre.

Settembre 2016 – Il giorno 8, in sede di dibattimento davanti al Consiglio di Stato, la Giano S.r.l. rinuncia alla sospensiva, dando di fatto la possibilità alla Regione di firmare il contratto all’Ati. Intanto, inopinatamente, nonostante i divieti della Regione, il Comune dichiara riaperto l’impianto, dopo solo lavori di facciata, persistendo il rischio per l’incolumità pubblica.

Gennaio 2017. Il 5 gennaio l’Ati e la Regione Campania sottoscrivono la convenzione che dà la gestione del Collana per 15 anni al Consorzio vincitore della gara. Il 25 gennaio l’impianto chiude, ed è tuttora chiuso, per permettere il passaggio di consegne dal Comune, vecchio affittuario, e la Regione, proprietario.

Febbraio 2017. Il 13 febbraio, proprio il giorno della consegna delle chiavi dell’impianto al Consorzio vincitore, esce la sentenza con le motivazioni del Consiglio di Stato che di fatto accoglie in toto il ricorso della Giano S.r.l., esclude l’Ati Collana Sport Center dalla gara, e di fatto annulla il bando nella sua totalità. A fine mese l’avvocatura della Regione invia una istanza al Consiglio di Stato, nella quale chiede chiarimenti sulla sentenza e sulla eventuale aggiudicazione della gara.

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