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Agnelli, ‘ndrangheta / Rassegna stampa tra l’avvocato Dominello e le ricerche su Google della Juventus

Ancora niente in prima pagina. Brevi sulla Stampa e sul Corriere della sera. Il giornale che approfondisce di più è Repubblica. Il senatore pd Esposito (ex ultrà Juve) assurto a testimone indipendente.

Agnelli, ‘ndrangheta / Rassegna stampa tra l’avvocato Dominello e le ricerche su Google della Juventus
L'imparziale senatore Esposito nuovo maitre à penser del garantismo bianconero

“Rocco e Agnelli si sono incontrati più volte”

Anche oggi appuntamento con una sobria rassegna stampa sul caso Juventus. La notizia del giorno ieri l’ha fornita l’avvocato di Rocco Dominello, capo ultrà e indagato (con un altro familiare) al processo ‘ndrangheta Alto Piemonte. L’avvocato ha fugato ogni dubbio: «Rocco e Agnelli si sono incontrati più e più volte, da soli e con altre persone, tutto è avvenuto alla luce del sole. Agnelli ha ragione quando dice che non ha incontrato boss perché Rocco non lo è». La polemica dei giorni scorsi verteva su questo punto: Agnelli ha mai incontrato Dominello? La difesa della Juventus aveva sempre negato.

La Stampa

Il senatore Esposito (Pd) ex ultrà juventino

Quindi la notizia del giorno dovrebbe essere questa. E in effetti per certi versi lo è. Ma è in realtà depotenziata da un dibattito surreale – dal punto di vista pratico, non procedurale – sull’esistenza di un’intercettazione che accerterebbe i collegamenti tra Agnelli e Dominello. È ovviamente tutto superato dalle parole del legale di Dominello ma l’opinione pubblica juventina insiste come se chissà quale artificio giudiziario avesse scoperto. Meravigliosa poi l’ascesa al rango di super partes del senatore del Pd Stefano Esposito che sbandiera un passato da ultrà juventino e noto per aver dichiarato il suo odio per la Roma, in opposizione alla presunta faziosità di alcuni parlamentari napoletani tifosi del Napoli in Antimafia. Ma vabbè, passiamo ai quotidiani.

Il Corriere della Sera

Le brevi di Stampa e Corriere della Sera

Nulla in prima pagina, come ieri. La Stampa di Torino ammette che la sola notizia è la confessione dell’avvocato di Dominello ma la relega a una breve. Ci sta, per loro ci sta. Anche per il Corriere della Sera la notizia è questa ed è un trafiletto. Una breve anche per il Corriere dello Sport. Un po’ più spazio per la Gazzetta dello Sport che giustamente relega a un passaggio interno il chiarimento del presunto mistero relativo all’intercettazione:

È stato svelato il giallo di una intercettazione citata dallo stesso Pecoraro in Antimafia, ma misteriosamente non presente negli atti. La frase «i due fratelli sono stati arrestati, hanno il 416 bis, Rocco è incensurato, parliamo con lui…» non fu pronunciata da Agnelli, ma sarebbe in una conversazione D’Angelo-Calvo del 5 agosto: ben dopo gli arresti di luglio, quindi senza valore probatorio per i pm. Non a caso, in un interrogatorio dello stesso periodo, D’Angelo confermava di aver controllato su Google chi fosse Dominello quando gli fu presentato anni prima.

Ricordiamo che ai fini della giustizia sportiva, è ininfluente l’appartenenza alla ‘ndrangheta di Rocco Dominello il quale è peraltro a processo proprio per ‘ndrangheta.

la Repubblica

La Repubblica è il giornale che va più a fondo

Il quotidiano che dedica più spazio alla vicenda, anche con enfasi diversa, è ancora una volta la Repubblica. Il titolo è: “Quando i dirigenti Juve parlavano tra di loro del boss”. Repubblica chiarisce il presunto mistero dell’intercettazione – caso montato ad arte dagli juventini grazie alla collaborazione del senatore Esposito – e poi focalizza un altro aspetto importante e cioè se la Juventus sapesse o meno dei precedenti familiari di Rocco Dominello.

Una cosa che invece Agnelli dovrà chiarire, sia in Antimafia sia durante il processo sportivo, è se il suo più stretto collaboratore l’avesse informato delle ricerche “Google” che aveva fatto sul conto del padre di Rocco, Saverio Dominello, condannato in via definitiva per associazione a delinquere di stampo mafioso e ieri di nuovo alla sbarra insieme al figlio. In un interrogatorio di agosto, incalzato dai pm Toso e Abbatecola, D’Angelo conferma di aver cercato sul web chi fossero i Dominello e di aver trovato notizie sulle indagini e le condanne di Saverio, ma che invece lui — come altri nell’ambiente bianconero — erano convinti che Rocco nulla avesse a che fare con i traffici criminali di famiglia.

 

la Gazzetta dello sport

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