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I bastimenti di New York per Napoli-Real Madrid: “Ma De Laurentiis è come Trump»

Il calcio è il topico della globalità napoletana, più della pizza. Uomini della finanza, luminari della chirurgia sono volati a Napoli per la Champions. E chiedono un piano e una visione che De Laurentiis non ha.

I bastimenti di New York per Napoli-Real Madrid: “Ma De Laurentiis è come Trump»
De Laurentiis in versione Trump

Napoli esporta i suoi figli migliori

New York City. Napoli (estensione dell’area geografica a Sud Ovest del Garigliano) è una città, un conurbato urbano, che emula ed è emulata. Napoli esporta se stessa ed i suoi figli migliori: Caruso rende grande la lirica italiana a New York, Onofrio Ruotolo da Cervinara rende grande l’arte scultorea newyorkese, John Monteleone, di stirpe napoletana fabbrica chitarre per Mark Knopfler ed altri big del rock. La sartoria napoletana veste Wall Street e Wall Street ricambia con sontuosi soggiorni capresi o sulla costa amalfitana. In un contesto globale il conurbato urbano napoletano non può sfigurare, mica sono sfigati, con un bel po’ di malavita organizzata oramai globlizzata. Insomma Napoli – il conurbato urbano – è globale. Se poi apriamo il discorso pizza napoletana a New York, rischi provate amicizie. Ma lo faremo, aspettando una produzione hollywoodiana sulla pizza.

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Uomini della finanza e luminari della chirurgia

Invece è il Pallone, il calcio Napoli il topico della globalità napoletana. Da qui, da New York, si partono (si dice così) tifosi per Madrid, per Torino, per Napoli (ma che vuoi che sia una trasferta di fine settimana da New York a Napoli e ritorno). Gli uomini della finanza (tifosi del Napoli) di rotta su Francoforte o Londra, fanno scalo a Napoli (‘a partita, il vestito sartoriale). Tanto volare da New York a Francoforte via Napoli costa meno e passi un weekend al San Paolo, da favola. Freddissimi luminari della microchirurgia si sciolgono, quando in campo c’è il Napoli. Insomma negli States ad occhio e croce il Napoli calcio vanta un paio di milioni di tifosi, almeno. Tifo trasversale, interclassista, dalle Ivy League all’Università della strada. Un mondo di tifosi, una tifoseria che soffre, vorrebbe trionfare in Champions League, schiattare la Juve, ma. Siamo una bella squadra.

“Pallotta ha una visione, noi no”

Chiedi del Presidente. Chi? Aurelio de Laurentis? È come Trump. Ma come? Sì. Spara solo carcioffole. Ma poi è romano, tifa per la Lazio. Overamente? Ma lui investe? No lucra sulla società. Spostiamo il discorso all’impresa. Fare impresa in Italia: a Nord e dal Sud del Garigliano. Troppo difficile: troppi red tapes. In Italia? Meglio andarci in vacanza. Ma Pallotta e la Roma? Hanno un piano finanziario, una visione. Sono sostenuti dalle banche di investimenti americane. E la Juve quotata in borsa e con fatturati stellari, rispetto alle altre squadre italiane? Altra mentalità, complicità. Forse!

Dal calcio potrebbe ripartire la narrazione della città

Dal Napoli (calcio) potrebbe ripartire la narrazione di una città che vuole agganciare la modernità (sempre quella!). Tutto qua? No. Il desiderio, la necessità e l’orgoglio di rendere una città globale capace di guardare fuori dal suo conurbato urbano. Una città del Global South che aspira a diventare protagonista mondiale di uno sport che vanta tre miliardi (almeno!) di seguaci. Ma serve un team di investitori, un piano ed una visione. Navigare a vista nel golfo dà poco gioia. Bisogna far partire i bastimenti, anzi le grandi navi: destinazione mare aperto. L’avventura può cominciare.

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