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Al Madrid bastano cinque minuti. Il Napoli sia orgoglioso di sé

Napoli-Real Madrid 1-3. Primo tempo da raccontare ai nipotini, gol di Mertens. Poi Ramos segna due gol di testa in cinque minuti. Grande pubblico, applausi finali.

Al Madrid bastano cinque minuti. Il Napoli sia orgoglioso di sé
L'esultanza di Sergio Ramos al San Paolo

L’abusata figura retorica

Cinque minuti contro quarantacinque. Al Madrid ne bastano cinque per archiviare la partita. Dal 52esimo al 57 esimo. Due calci d’angolo. Uno da sinistra e uno da destra. Due colpi di testa. Entrambi di Sergio Ramos. Due gol. Il Real ribalta la partita, archivia la pratica e consegna alla storia del Napoli un primo tempo da raccontare ai nipotini. Nel finale, il 3-1 di Morata. Il Napoli, perdonateci per l’abusata figura retorica, esce dalla Champions a testa altissima. Ha dimostrato di essere un’ottima squadra, di avere un allenatore coraggioso e di aver avuto l’ardire di provarci e anche di mettere i castigliani alle corde.

L’abbiamo persa al sorteggio

È inutile adesso stare a discutere su dove il Napoli abbia perso la sfida. All’andata, al ritorno, sui calci d’angolo. L’ha persa nel momento del sorteggio. Ma ha onorato la sfida e ha dimostrato di non sfigurare tra le sedici d’Europa. Questa squadra stasera merita uno scrosciante applauso. Come lo merita il pubblico che è stato da brividi nel primo tempo e ha applaudito la squadra al 92esimo. Unico neo lo striscione per il ritorno di Ferlaino subito dopo il raddoppio di Mertens. Arhiviamolo alla voce “peccato veniale”.

Se qualcuno vuole discutere dei due gol presi su corner, si accomodi pure. Noi non ce la sentiamo di partecipare. Parliamo di un calciatore che quest’anno ha segnato dieci gol e che in questo modo ha deciso una finale di Champions all’ultimo minuto.

Sarri la partita l’ha preparata benissimo. Allan vince i trials di centrocampo con Rog e Zielinski. E si capisce perché. Il tecnico vuole un pressing altissimo forsennato.

Inizio da brividi

L’inizio è da brividi. Le curve partono con Un giorno all’improvviso scandito dal San Paolo. Il primo tiro in porta arriva dopo 49 secondo. Manco a farlo apposta è di Dries Mertens che comincia a prendere la mira. Viene deviato in calcio d’angolo. Al terzo minuto, Hamsik arriva proprio di un pelo in ritardo su cross basso di Ghoulam. Il Real non riesce a uscire dalla metà campo. Gli spettatori non riescono a respirare. Ci prova addirittura Ghoulam da calcio d’angolo e per poco non ci riesce.

Sembra di rivedere Real Madrid-Milan del 1989. Sarri sottrae metà campo alla partita e tiene la linea difensiva altissima, praticamente in prossimità del centrocampo. Un’ode al coraggio. Benzema e Cristiano Ronaldo devono stare in spazi angusti.

Dopo dieci minuti, il Napoli tira il fiato. Sbaglia anche qualche appoggio ma il Madrid non ne approfitta. Allan pressa a tutto campo, Hamsik sembra in palla, Diawara come al solito si comporta da veterano. Al 14esimo Insigne prova il bis dell’andata. Stavolta Keylor Navas non è distratto e riesce a deviare in angolo.

Il gol euclideo

Il Real lentamente comincia a mettere la testa nella metà campo del Napoli che ne approfitta per rifiatare. E poi, forse nel momento di maggior quiete della partita, colpisce. Azione da biliardo, tipica del Napoli di Sarri. Euclidea. Tutta di prima. Con Koulibaly che riceva da destra e riparte a sinistra. Insigne per Hamsik che vede Mertens nel corridoio mancino (mentre Callejon si allara a destra e si porta un difensore) e Dries di sinistro in diagonale (perdonateci: alla Vialli).

Il Real si guarda in faccia e non sa che fare. Ovviamente i blancos non sono mai morti. Benzema serve centrale Cristiano Ronaldo che supera Reina e a porta vuota calcia sul palo. Il fantasma di Butragueno si ritira in buon ordine. Sembra un segno del destino ma due minuti dopo la palla buona capita sul destro di Mertens che stavolta in diagonale scheggia il palo. Hamsik va in contropiede ma arriva al tiro con la falcata troppo lunga.

Il primo tempo si chiude qui. Il Real ha subito undici tiri, non ne subiva tanti dalla sfida con la Juventus.

La ripresa è un’altra storia

La ripresa è un’altra storia. Benzema mette subito paura (47esimo) al Napoli con un destro che finisce sull’esterno della rete. Poi il patatrac. Hamsik perde palla, il Real riparte, cross sul secondo palo e Hysaj anticipa Cristiano Ronaldo in angolo. Tiro dalla bandierina e Sergio Ramos segna. Cinque minuti dopo, altro angolo. Da sinistra. Calcia Kroos e Ramos fa il 2-1.

La partita si chiude qui. Nel finale, terzo gol di Morata. Il Napoli è fuori dalla Champions. Il giudizio finale non può che essere ampiamente positivo. E non perché il Napoli ha fatto tremare il Madrid dei marziani. Perché il Napoli ha disputato questa Champions da grande squadra. Ha vinto il proprio girone, davanti al Benfica. E no ha sfigurato col Real. Come detto, Napoli e il Napoli devono imparare a volersi più bene. A non essere autolesionisti, da De Laurentiis in giù.

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