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«La ndrangheta fece bagarinaggio per Juventus-Barcellona finale di Champions»

Le dichiarazioni di un pentito al processo per l’omicidio del procuratore Caccia: «Crea (presunto boss, ndr) si occupò della vendita dei biglietti della finale Champions 2015»

«La ndrangheta fece bagarinaggio per Juventus-Barcellona finale di Champions»
La finale di Champions di due anni fa tra Juventus e Barcellona

È un altro processo ndrangheta

Sembra incredibile, ma i processi di ‘ndrangheta in cui si parla della vendita dei biglietti delle partite che riguardano la Juventus salgono a due. Qui non stiamo parlando della nota inchiesta “Alto Piemonte” sfociata nel processo di Torino. Stvaolta la notizia è venuta fuori a Milano, al processo per l’omicidio di oltre 30 anni fa del procuratore di Torino Bruno Caccia.

Un pentito (Massimiliano Ungaro, condannato per associazione mafiosa in un processo torinese in uanto appartenente al clan Crea tra il 2014 e il 2015) ha dichiarato ai giudici che un presunto boss della mafia calabrese, Cosimo Crea, «si occupò del bagarinaggio dei biglietti della finale di Champions Juve-Barcellona». Anno 2015. Aggiunge il pentito che Crea avrebbe girato parte dei guadagni illeciti al cognato di Domenico Belfiore mandate dell’uccisione del magistrato (anno 1983).

La schermata del Corriere della Calabria

Ieri mattina Ungaro ha confermato: «Crea si occupò del bagarinaggio dei biglietti della finale di Champions del 2015 Juve-Barcellona e coi soldi illeciti che fece diede anche 2 mila euro a Placido Barresi», cognato di Belfiore, altro presunto boss della ‘ndrangheta. Nell’operazione, sempre secondo Ungaro, «venne coinvolto anche Renatino Macrì», altro presunto esponente della mafia calabrese.

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