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«Io, accoltellato a Roma 12 anni fa solo perché napoletano. Ero andato a vedere Totti e Cassano»

Posta Napolista / «Ero andato a vedere Roma-Juventus. È incredibile che il calcio sia concepito solo come faziosità non come passione. Domani sera sarò al San Paolo».

«Io, accoltellato a Roma 12 anni fa solo perché napoletano. Ero andato a vedere Totti e Cassano»
Una scena del film “Ultrà”

Ero lì per Roma-Juventus

Difficilmente dimenticherò il 5 marzo. Dodici anni fa, decisi di passare un weekend a Roma a casa di Emiliano un mio carissimo amico di Portici. Andai lì con le mie ex compagne di classe Marianna ed Elena. L’obiettivo era mostra alle Scuderie del Quirinale e partita della Roma (contro la Juventus) che a suo tempo aveva un grande Totti ed il giovane talento Cassano! Il Napoli era in Serie C e io avevo voglia di vedere una partita di A allo stadio.

Due coltellate alle gambe, una al braccio

Purtroppo quello che doveva essere un bellissimo weekend diventò un inferno: fuori allo stadio, appena scesi dalla macchina, fui accerchiato da una decina di criminali (non me la sento di chiamarli tifosi). Uno mi diede due coltellate alle gambe senza nemmeno che io parlassi. Le ragazze, spaventate e pietrificate, non capirono, pensarono ad una rapina. Un altro mi diede un calcio urlandomi “infame”, subito capii la situazione e dissi che ero lì per tifare per la Roma. E infatti il ragazzo avanti a me andò via, ma purtroppo arrivò un altro criminale che aprì il coltello e mi diede una coltellata al braccio, prima con la punta per entrare e poi con la lama…quasi persi i sensi, il braccio era completamente aperto, feci tre passi poi caddi a terra e aspettai l’ambulanza, dovettero operarmi.

Scoprii poi che accadeva ogni settimana

A chi mi ha chiesto come avessero fatto a capire che non ero della Roma, rispondo che probabilmente se ne accorsero dalla targa. Anche perché io non parlai. Appena scesi dalla macchina, mi attaccarono alle spalle. In ospedale c’erano altri ragazzi accoltellati nello stesso posto (davanti alla Farnesina) e col tempo vidi che succedeva ogni settimana, puntualissimo, sempre allo stesso posto. In ospedale ricordo un ragazzo, di Caserta credo, era solo, aveva ricevuto una coltellata a una gamba e un occhio rovinata si era da poco trasferito a Roma per lavoro.

Quella frase di un poliziotto

Difficilmente dimenticherò quella sera, ma soprattutto difficilmente dimenticherò quanta poca attenzione venne dedicata a questa vergogna. Scrissi una lettera strappalacrime alla Gazzetta dello sport giocando sul fatto che si interviene solo quando qualcuno muore e che la prima domanda che mi sentivo rivolta era sempre la stessa: “per chi fai il tifo?” Possibile che non è concepibile che una persona possa avere una passione, il calcio, quindi adorare anche giocatori di una squadra avversaria? Mi chiamò un giornalista che mi fece una piccola intervista pubblicando l’articolo in un trafiletto in prima pagina. Posso vantarmi di essere uscito in prima pagina sulla Gazzetta purtroppo non per meriti sportivi. Un poliziotto, quando andai a fare il riconoscimento, ridendo mi disse di non andare a vedere Lazio-Livorno. Difficilmente dimenticherò!

Domani sarò al San Paolo

Oggi non ho più paura, né rabbia né frustrazione ma solo tanta tristezza e delusione, perché niente è cambiato rispetto a dodici anni fa. Il livello culturale nel mondo del calcio è sempre lo stesso, anzi forse è peggiorato.. Chiudo dicendo che sono tifosissimo del Napoli, amo Benitez e Sarri e domani sarò allo stadio.
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