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Grava: «Un gruppo importante, acquisti in funzione della prima squadra»

Bella intervista di Grava al Corsport: «La Youth League è stata un’avverntura meravigliosa, i nostri giovani si allenano anche con Sarri».

Grava: «Un gruppo importante, acquisti in funzione della prima squadra»
Gianluca Grava

L’intervista al Corriere dello Sport-Stadio

Una bella intervista, un’interessante analisi su uno dei mondi azzurri (nel senso del Napoli, ovviamente) di cui si parla di meno: il settore giovanile. Sulle pagine del Corriere dello Sport, ecco le parole di Gianluca Grava. Fino a cinque anni fa difensore azzurro e oggi responsabile del settore giovanile, Grava parla della Primavera di Saurini e del prossimo impegno al torneo di Viareggio. Oltre che del futuro dei talenti acquistati al mercato per rimpolpare la rosa della prima squadra giovanile azzurra.

Il primo argomento toccato è proprio la Coppa Carnevale, storico appuntamento annuale ed internazionale: «L’anno scorso uscimmo col Verona ai rigori. Fu un’eliminazione immeritata, il nostro obiettivo sul campo sarà migliorare quanto fatto nel 2016. Dal punto di vista dello sviluppo del calciatore, una competizione del genere serve soprattutto a far crescere la squadra puntando sulla valorizzazione dei singoli. Faremo bella figura, abbiamo la certezza di essere e avere un gruppo importante. A gennaio ci siamo ulteriormente rinforzati con Zerbin, Leandrinho, Marie-Santie».

I nuovi acquisti

Il giudizio sui tre arrivi del mercato invernale è una parte importante dell’intervista. Anche perché, al di là di qualche exploit episodico (Radosevic, ad esempio), il fatto che il Napoli abbia acquistato dei calciatori per rinforzare le giovanili è una novità. «Già tre gol per Leandrinho e uno per Zerbin. Alle qualità fisiche e tecniche, i ragazzi hanno unito l’ umiltà e l’ intelligenza nel saper farsi accogliere in squadra. Si sono integrati alla grande e il gruppo ha favorito il loro inserimento. Sono acquisti di prospettiva selezionati per la prima squadra, in questi mesi cresceranno con Saurini e ci daranno una grossa mano».

La prima squadra è presente nell’intervista. Perché, per i giovani di Saurini, sono previsti crossover con il gruppo di Sarri. Veri e propri stage formativi. «A turno più di un giocatore è quasi fisso in prima squadra. Oltre a essere una possibilità, per loro è una gran fortuna: al fianco dei campioni si impara. Ssi rubano tanti segreti. Altri invece si acquisiscono con il tempo».

Viareggio e Youth League

Tempo vuol dire esperienza. Il Napoli Primavera è reduce da un’avventura non proprio felicissima in Youth League, e si prepara a un’altra vetrina internazionale come il Viareggio. Nel girone degli azzurri, gli argentini del Deportivo Camioneros (esordio oggi alle 15), il Bari e la rappresentativa di Serie D.

Il giudizio di Grava su queste due avventure: «Al di là del valore delle avversarie, i ragazzi sanno benissimo che possono giocarsela alla pari con tutti e che la maglia azzurra va onorata sempre, senza distinzioni di categoria e manifestazioni. L’ importante è essere umili e avere sempre rispetto per gli avversari. La Youth League? Avevamo la sensazione di essere nel posto giusto. Quello è calcio vero, autentico, vissuto a contatto con realtà importanti che hanno aiutato i ragazzi a crescere soprattutto in mentalità. E’ stata un’ avventura molto formativa arrivata grazie alla qualificazione in Champions della prima squadra. Speriamo di esserci anche l’ anno prossimo».

La squadra

Come sta la Primavera di Saurini: «Rispetto allo scorso anno abbiamo accumulato maggior esperienza. L’ organico è composto da ’98-’99 importanti, due ’97 che fanno da chioccia ai più piccoli (Granata e De Simone) e a gennaio abbiamo anche inserito un 2000 (Gaetano) che è già sotto contratto con il Napoli».

L’atteggiamento dei giovani: «L’ umiltà, la disponibilità, la voglia di sacrificarsi. Queste sono le cose più importanti. A questa età bisogna capire che per arrivare in alto esiste una sola strada: il lavoro. Molti sono convinti di essere già grandi, è così che va il mondo, ma noi abbiamo il dovere di spiegare a ognuno di loro che nel calcio non esistono scorciatoie e ogni partita va affrontata come una finale».

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