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Come esce (statisticamente) il Napoli dalla Champions: azzurri sotto i top club

La squadra di Sarri si ritrova intorno al decimo posto in tutte le classifiche di rendimento specifico. Appena sotto i top club, com’è pure giusto che sia.

Come esce (statisticamente) il Napoli dalla Champions: azzurri sotto i top club

Definire una dimensione

Molto spesso, i commentatori del Napolista ci “accusano” di utilizzare i numeri e le statistiche in maniera eccessiva. Perché, spesso – dicono -, i numeri non raccontano il tutto. È un’affermazione condivisibile fino a un certo punto, soprattutto quando i numeri riescono a fotografare in maniera realistica la realtà delle cose. La ripetizione è voluta, non è un errore: la realtà del Napoli, l’abbiamo visto contro il Real Madrid, è quella di stazionare dopo i top club europei. Di essere inferiore ai top club europei. Non è un’affermazione misurabile in maniera oggettiva ed empirica, se non attraverso i numeri. Che, questa volta, definiscono esattamente questa dimensione. Appunto.

Tutti i dati di cui scriveremo di qui in poi sono in media per partita, in modo da bypassare il maggior numero di partite giocate dal Napoli rispetto a – per esempio – Juventus e Manchester City. Che, a meno di clamorose (e imprevedibili) virate a 180° nel loro progetto tattico, confermeranno le loro tendenze di gioco anche nei return match contro Porto e Monaco.

Attacco

La classifica più semplice: quella dei gol. Napoli decimo con 1,63 realizzazioni a partita. Prima degli azzurri, tutti i top club: Barcellona, Borussia Dortmund, Bayern Monaco, Real Madrid, Arsenal, Manchester City, Psg, Juventus e Monaco. Insomma, al di là del Monaco (un exploit offensivo di questa edizione) parliamo di squadre con una dimensione internazionale riconosciuta. E superiore a quella del Napoli.

Al di là delle reti segnate, che possono riferirsi anche a episodi casuali, vediamo che il Napoli conferma più o meno la stessa “posizione in classifica” anche considerando statistiche più avanzate: Napoli undicesimo per tiri totali (13.5), tredicesimo per conclusioni dall’interno dell’area (8) di rigore e nono per quelle da fuori (5.5). Occasioni create: la squadra di Sarri è 12esima (10 per match), ed è decima per passaggi chiave (8.8).

Possesso palla: Napoli sesto per numero di passaggi per match (561) dietro Bayern, Barcellona, Juventus, Tottenham e Tottenham Hotspur. Fa “rumore” la presenza dei bianconeri sul pdio di questa particolare classifica statistica. La squadra di Allegri, in campionato, è infatti lontana dal Napoli nei dati sul possesso palla. Sintomo, questo, di una maggiore conoscenza dello scenario internazionale. Di come si affrontano e gestiscono le partite contro squadre più forti mantenendo o anche modificando la propria identità.

Difesa

Il Napoli è 14esimo per tiri concessi (10.8). Questa classifica, però, è molto particolare perché influenzata soprattutto dalla forza degli avversari affrontati durante il cammino. Basti pensare che il Manchester City subisce 10.7 conclusioni a partita (praticamente la stessa cifra degli azzurri), e che il Real Madrid fa addirittura peggio (11.6). Davanti al Napoli, squadre come Copenaghen, Porto e Bayer Leverkusen. Che, però, hanno avuto un girone più semplice rispetto a quello della squadra di Sarri, e degli stessi City e Real Madrid. Prima in questa classifica la Juventus, che conferma la sua grande tenuta difensiva anche fuori dai confini della Serie A (6.3 tiri concessi a partita contro Porto, Siviglia, Lione e Dinamo Zagabria).

Conclusioni

Ci troviamo. Nel senso: il Napoli è questo, ha questo tipo di forza e ha dimostrato di poter arrivare a un certo livello di Champions League con questo tipo di organico e questo stile di gioco. Un sorteggio meno beffardo, che avrebbe messo di fronte agli azzurri il Porto oppure il Siviglia, poteva permettere squadra di Sarri di puntare realisticamente ai quarti. L’accoppiamento col Real Madrid, una squadra nettamente più forte, ha fatto emergere i veri valori in campo. Ha disegnato e definito la reale distanza di rendimento tra un top club e uno in crescita, che prova a colmare il gap tecnico attraverso l’espressione di gioco. E che trasla in Europa i pregi e i difetti mostrati in ambito interno.

Una scelta che paga dal punto di vista spettacolare, ma non ancora da quello dei risultati. Soprattutto nel momento in cui si affrontano le grandi squadre. Squadre che, come abbiamo visto, sono (ancora) più forti anche in quei numeri in cui il Napoli eccelle in Serie A. Ovvero, in un torneo dal livello fatalmente (e inevitabilmente) più basso. Come detto prima, i numeri fotografano realisticamente la realtà di questa squadra. Senza possibilità di smentita.

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