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De Magistris al Fatto: «Napoli respingerà Higuain come Salvini. Scandaloso il silenzio sulla Juventus»

Intervista al sindaco di Napoli: «Higuain deve accettare fischi e pernacchie. La ‘ndrangheta nel cuore della Juve è un fatto gravissimo. Sono stato magistrato a Catanzaro, conosco quella realtà».

De Magistris al Fatto: «Napoli respingerà Higuain come Salvini. Scandaloso il silenzio sulla Juventus»

Fischi a Gonzalo

Intervista del sindaco di Napoli Luigi de Magistris al Fatto quotidiano. A metà tra politica e pallone. Il primo cittadino risponde alle domande di Fabrizio d’Esposito e al quesito se lui domenica al San Paolo fischierà Gonzalo, risponde: «Farò quello che farà lo stadio. Prima Higuain era circondato dall’amore, adesso deve accettare fischi e pernacchie. Da tifoso non riesco a mandar giù il passaggio alla Juve. Lo respingeremo sportivamente, così come abbiamo respinto politicamente Salvini».

“La vicenda Taglialatela non paragonabile all’inchiesta Juve”

De Magistris parla anche dell’inchiesta della Procura della Figc sui rapporti tra Juventus e ultras. E alla domanda sull’intervista concessa dal parlamentare Taglialatela alla trasmissione radiofonica La Zanzara (in cui ha detto Juve merda), risponde così: «Non entro nella vicenda Taglialatela, che è un mio avversario politico. Ma il fatto, per quanto discutibile, non è paragonabile all’inchiesta sulla Juve. E trovo scandaloso il silenzio dei giornali. Ne parlate solo voi del Fatto». Il sindaco dimentica il Napolista (ci pensa il Fatto a ricordarglielo) e aggiungiamo che oggi Repubblica dedica il paginone dello sport all’inchiesta della Procura federale sulla Juventus.

“Conosco benissimo Calciopoli”

Aggiunge: «La ’ndrangheta nel cuore della Juve è un fatto gravissimo. Sono stato magistrato a Catanzaro e so quant’è pervicace la forza delle cosche calabresi nel Nord. E conosco benissimo Calciopoli. Il mio capo di gabinetto, Auricchio, è il colonnello dell’Arma che ha scoperto Calciopoli. So che significa toccare certi fili». E va oltre Tatarella. Non più poteri forti. Li definisce “i poteri più alti”.

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