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De Laurentiis sembra che non si controlli. In realtà, sa sempre quel che dice

De Laurentiis sa ascoltare e sa anche tacere. E non è certo l’unico cattivo carattere nel Napoli. Sarri nemmeno scherza. Lo ribattezzerei Ismaele.

De Laurentiis sembra che non si controlli. In realtà, sa sempre quel che dice
Sarri e De Laurentiis

Da Raymond Queneau

Certamente scrivere dopo Ugo Leone è difficile. Troppo dotto il suo intervento. Ricco di raffinate citazioni. Come tenerne il passo? Forse ripartendo da Raymond Queneau? «Sulle rive del vicino rivo erano accampati un Unno o due; poco distante un Gallo, forse Eudeno, immergeva audacemente i piedi nella fresca corrente. Si disegnavano all’orizzonte le sagome sfatte di qualche diritto Romano, gran Saraceno, vecchio Franco, ignoto Vandalo. I Normanni bevevan calvadòs», dove l’Unno è certamente Sarri, Rog l’ignoto vandalo ed a bere calvadòs ci vedo soltanto Pepe Reina. Che, anche se normanno non è, qualche calvadòs ogni tanto lo tracanna. E il Presidente? È Eudeno, che per sbollire l’ira mette i piedi nell’acqua fresca del vicino rivo, e cioè del Volturno.

Il capitano di un’azienda non è un’azienda

Perché il Presidente è fatto così. Quando parte parte. E non si controlla. Nei toni, però. Soltanto nei toni. Perché, a far bene attenzione, anche nei momenti di massima irritazione dietro le sue uscite c’è sempre un filo conduttore. Ci sono messaggi criptati mandati a tizio o a caio. L’uomo è di rara intelligenza. Date retta a me. Sa ascoltare e sa anche tacere. E quando parla lo fa perché lo ha scelto. Egli interpreta un ruolo molto complesso. Il capitano di una azienda che non è esattamente un’azienda.

Il pater di una famiglia che non è esattamente una famiglia felice. Anzi, a modo suo è una famiglia infelice. Sia pure in modo indecifrabile. Vive il miscuglio di sensazioni che genera la convivenza forzata. Amore, gelosia, invidia, ammirazione…. Chi avrebbe immaginato che Higuain detestava Callejon? O che Quagliariella vivesse quei tormenti? D’altro canto “tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo.”

Sarri non scherza come cattivo carattere

Però De Laurentiis non è il solo carattere difficile nella comunità azzurra. Sarri nemmeno scherza. Deve alla fiducia del Presidente la fortuna di esser (meritatamente, molto meritatamente) salito alla ribalta di una grande piazza non giovanissimo. Come Perpetua «che aveva passata l’età sinodale dei quaranta, rimanendo celibe, per aver rifiutati tutti i partiti che le si erano offerti, come diceva lei, o per non aver mai trovato un cane che la volesse, come dicevan le sue amiche.»

Sia chiaro il riferimento alla serva di don Abbondio è solo in relazione all’età. Perché sul piano caratteriale Sarri è tutto tranne una Perpetua. Dovessi trovargli un nome lo chiamerei Ismaele.

«Chiamatemi Ismaele. Alcuni anni fa – non importa quanti esattamente – avendo pochi o punti denari in tasca e nulla di particolare che m’interessasse a terra, pensai di darmi alla navigazione e vedere la parte acquea del mondo.»

Sarri è comunque grato al Presidente e non ne fa mistero. Salvo poi a menar frecciate più o meno cifrate. D’altronde nessuna meraviglia. Siamo alle solite: “nec sine te nec tecum vivere possum.”

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