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Agnelli (Juventus) deferito dalla Procura: «Nessun contatto con la ‘ndrangheta, è inaccettabile»

«Sono stato deferito dalla Procura federale. La Juventus è già stata vittima di curiosi esperimenti giuridici». Da agghiacciante (Conte) a inaccettabile.

Agnelli (Juventus) deferito dalla Procura: «Nessun contatto con la ‘ndrangheta, è inaccettabile»
Andrea Agnelli

Da agghiacciante a inaccettabile

La posizione della Juventus e di Andrea Agnelli, per quel che riguarda l’inchiesta sui rapporti tra ultras ‘ndrangheta e Juventus, comincia a essere imbarazzante per il club e il presidente. E come accade a chi sa comunicare, ecco che scatta il principio: la miglior difesa è l’attacco.

Andrea Agnelli convoca una conferenza stampa straordinaria di sabato alle 15.30 e regala subito la notizia: «Sono stato deferito dalla Procura federale (la Figc, ndr). Il deferimento mi è stato consegnato mezz’ora fa. La Juventus ha collaborato con la Procura della Repubblica in qualità di testimoni in relazione al presunto collegamento con ambienti mafiosi. E oggi la Procura federale mi deferisce con un provvedimento in cui sono accusato di essere colluso con queste persone. È inaccettabile e mi difenderò nelle sedi opportune da un’accusa che è inaccettabile». Non ha detto agghiacciante. Stavolta la parola è inaccettabile.

Il richiamo di appartenenza

Agnelli prosegue: «Vi invito a riflettere con attenzione. I testimoni chiamati a comparire non hanno nulla a che fare con gli ambienti mafiosi. Ma sono parte di una società che è sulla bocca di tutti». Il richiamo di appartenenza, un must della comunicazione. Ce l’hanno con noi, perché vinciamo.

Agnelli prosegue: «Come ho scritto alcuni giorni fa, non ho mai incontrato esponenti mafiosi. Ho sempre incontrato gruppi (di tifosi, ndr) e l’ho fatto davanti a tutti, alla luce del sole. Se nel frattempo alcune di queste persone hanno cambiato la loro posizione, è un’altra storia. Ai tempi dei nostri incontri, erano semplicemente tifosi. Risponderò di questo davanti alla Giustizia Sportiva».

Andrea Agnelli continua a fare leva sull’appartenenza: «La Juventus, come tutte le altre società di calcio, collabora con lo Stato ed è stata indicata come esempio virtuoso. Ho dato il mio consenso ad essere ascoltato in commissione antimafia e sono qui affinché conosciate il mio pensiero direttamente. Difenderò il nome della Juventus che per troppe volte è stato infangato dalla giustizia sportiva. La Juventus è già stata vittima di curiosi esperimenti giuridici»». Richiamo identitario a go-go.

Cambio di dirigenza

Agnelli poi si sofferma sul gossip che va per la maggiore. E cioè che John Elkann vorrebbe scalzarlo dalla guida della Juventus: «Nessun cambio di dirigenza. Nulla di piu sbagliato. Io, Marotta, Nedved, Paratici, abbiamo intenzione di continuare e fare grande la Juventus».

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