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Scatta la notizia. In mostra le foto di 17 giovani studenti della periferia orientale

Un progetto organizzato da Photolux e Neapolis.Art e realizzato con il supporto di Canon. Sabato l’inaugurazione

Scatta la notizia. In mostra le foto di 17 giovani studenti della periferia orientale
Foto di Sabatino Borrelli

Si inaugura domani mattina una particolarissima mostra collettiva di fotografia, ‘Scatta la notizia’. Ne sono protagonisti gli scatti di diciassette studenti della periferia orientale di Napoli che, affiancati da un maestro di eccezione, Pietro Masturzo, vincitore del World Press Photo of the Year nel 2010, si sono improvvisati fotoreporter.

Livatino. Scatta la notizia

Foto di Alessio Noviello

Il progetto

Il progetto rientra nel programma di Responsabilità Sociale sul fotogiornalismo organizzato da Photolux e Neapolis.Art e realizzato con il supporto di Canon. I ragazzi sono quelli dell’Istituto Superiore di Napoli Rosario Livatino, di San Giovanni a Teduccio.

Scorci di vita ordinaria, che spesso passano inosservati: il mercato, un murales, un campetto di calcio, i pescatori. Le foto di Alessio, Ciro, Emanuele, Davide, Eduardo, Francesca, Giorgia, Giusy, Ivan, Luca, Mariarosa, Martina, Mattia, Michele, Rosalba, Sabrina e Sabatino trasmettono una storia che interpreta la realtà che li circonda con le sue contraddizioni e i suoi vizi.

Livatino. Scatta la notizia

Foto di Mariarosaria Chiappetta

La speranza di analoghe sperimentazioni

Gli scatti degli studenti saranno ospitati presso strutture museali comunali e, attraverso un itinerario, in altre scuole dell’area Vesuviana, con l’obiettivo di condividere l’esperienza e indurre altri giovani  alla sperimentazione della narrazione per immagini. Un racconto che non necessità di doti linguistiche o grammaticali, ma che può essere guidato dalla curiosità e dalla voglia di esplorare.

Livatino. Scatta la notizia

Foto di Sabrina Carrotta

Pietro Masturzo racconta San Giovanni a Teduccio

«Io San Giovanni a Teduccio l’ho sempre guardata dall’alto, da quel chilometro o due di raccordo autostradale che passa sopra il quartiere e che percorro in macchina per entrare e uscire da Napoli – racconta Pietro Masturzo, tutor di eccezione dei ragazzi – La posizione sopraelevata concede una carrellata veloce sui serbatoi di benzina della Q8, da un lato e sulle vecchie ciminiere che svettano tra i capannoni industriali, dall’altra.

«Quando il traffico è lento, però, hai il tempo di distinguere qualche dettaglio in più: questo capannone è dei cinesi, lì ci sono i rom, lì le prostitute, quell’edificio deve essere abbandonato mentre lì ci sono dei panni stesi, deve sicuramente viverci ancora qualcuno. Quando la guardi da qui su, San Giovanni, non puoi che immaginarla come una periferia triste, abitata da un’umanità senza speranza, ancor più se quel panorama lo associ alle immagini che ci forniscono tv e giornali nelle loro pagine di cronaca nera.

Livatino. Scatta la notizia

Foto di Giuseppina Russo

“Se tornerò a Napoli lo farò da lì”

«Da tempo mi dicevo che se avessi avuto la possibilità di tornare a Napoli per fotografare la città sarei partito proprio da lì, dalla periferia orientale, dai margini del porto. E probabilmente avrei iniziato il mio lavoro guidato dal pregiudizio, spendendo intere giornate cercando di soddisfare la mia immaginazione, alla ricerca di quello che volevo trovare.

«Magari col tempo e con una buona guida, ci sarei riuscito a raccontare questa periferia in modo dignitoso, ma sempre con gli occhi del visitatore esterno, di chi ha il privilegio dell’accesso e della libertà di uscirne non appena si è soddisfatti.

Livatino. Scatta la notizia

Foto di Davide Autiero

«C’è privilegio più grande, per chi è curioso di conoscere il mondo, di utilizzare una macchina fotografica per incontrare gli altri e raccontare le loro vite? Si: incontrare 17 ragazzi con la voglia di raccontarsi e di raccontare il luogo in cui abitano, di accompagnarti e mostrartelo dal vivo, di riscattarlo e restituirtelo con il proprio sguardo.

“Il privilegio che mi hanno donato i ragazzi”

«Questo è il grande privilegio che mi hanno donato gli studenti della Rosario Livatino, affidandomi la loro visione di se stessi in una serie di fotografie che compongono un lavoro collettivo onesto, emozionante, oltre che di grande valore documentario. Il frutto della ricerca che hanno depositato nelle mie mani è un manifesto di appartenenza a una periferia che di certo non è il luogo in cui tutti sogniamo di vivere, ma è pur sempre casa, è l’origine, non la fine, fermento non rassegnazione.

Livatino. Scatta la notizia

Foto di Luca Navarra

«Seguire questo progetto è stata un’esperienza nuova e meravigliosa: trovarsi dal punto di vista insolito di guardare chi guarda è una fortuna che non capita spesso. Ora abbiamo il dovere, insieme a chi ha reso possibile tutto ciò, di custodire e mostrare, a quanti credono che le periferie siano un non-luogo, la visione che questi ragazzi ci hanno affidato».

All’inaugurazione anche Tony Gentile

All’inaugurazione parteciperà anche il fotoreporter Tony Gentile, autore di una foto divenuta icona della rinascita della Sicilia contro la mafia: «Quello che è ho percepito maggiormente, attraverso le immagini realizzate, sono i sentimenti dei ragazzi. L’amore e anche l’odio per un quartiere, per una periferia che, come tutte le periferie del mondo, li costringe ad un’emarginazione coatta.

Livatino. Scatta la notizia

Foto di Mattia Russo

«Emarginati soprattutto da chi da sempre, attraverso scelte urbanistiche e politiche scelerate, li vincola in luoghi tristi senza servizi, senza verde senza luoghi naturali di aggregazione. Alcune di queste fotografie parlano proprio di questo, dell’amore e dell’odio che questi giovani sentono per il luogo in cui sono nati e in cui vivono e dal quale forse un giorno sperano di fuggire».

Appuntamento sabato 4 febbraio, alle ore 11.45, all’I.S.I.S. Rosario Livatino di San Giovanni a Teduccio, in via Atripaldi, 42, Napoli.

 

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