ilNapolista

Sasà Pacia, napolista ad honorem

Obituary / Se n’è andato a 66 anni un grande tifoso del Napoli che sarebbe potuto essere un personaggio di Matilde Serao o di Scarpetta

Sasà Pacia, napolista ad honorem
Salvatore Pacia

Un personaggio da Matilde Serao

Un Napolista è come un diamante, lo è per sempre. Napolista lo si è a vita, terrena ed eterna, quella che oggi ha accolto tra le sue braccia il mio e nostro amico Salvatore Pacia di anni 66 di cui 66 come come irriducibile sostenitore dei colori della nostra squadra.

Personaggio unico che sarebbe potuto uscire senza alcun dubbio dalla penna di Eduardo o di Matilde Serao, Salvatore era conosciuto da tutti come “pier ‘e piero”, uno di quei nomignoli che nei quartieri popolari vengono appiccicati con ironica malizia giocando sui tuoi difetti corporali e che cancellano completamente la tua identità anagrafica

Tanti gli episodi da Napolista di Sasà che potremmo raccontare miscelando curiosità, ironia e passione. Ne voglio ricordare due.

Il momento della schedina

Eravamo ragazzini, figli orgogliosi di un nobile quartiere che aveva dato i natali al grande tenore Enrico Caruso, e quando il sabato pomeriggio si faceva ancora la schedina del totocalcio, se il Napoli doveva incontrare fuori casa anche la più forte squadra del momento, lui si rifiutava di mettere 1-X pur consapevole che non avrebbe mai potuto fare il 13! E quando dovevamo pronosticare il risultato di un match tra due squadre rivali storiche del Napoli, tipo Juve-Milan o Inter Juve, lui si rivolgeva al gruppo dichiarandosi in difficoltà nel dovere esprimere un risultato “possibile” perché la sua maggiore felicità si sarebbe realizzata in una “impossibile” sconfitta per entrambe le squadre.

Il funerale del suocero e Napoli-Lecce

L’altro episodio memorabile rappresenta davvero un pezzo di teatro scarpettiano: correva l’anno 1989, era il 5 novembre della stagione del nostro secondo scudetto, e quella domenica il Napoli affrontava in casa il Lecce. Salvatore nella sua vita avrà saltato il suo appuntamento con la curva A del San Paolo un paio di volte ma solo… per cause di forza maggiore. Una di queste fu la morte del suocero avvenuta sabato 4 novembre e i cui funerali si officiavano la domenica 5 novembre (data della gara Napoli-Lecce) alle ore 12!

Dopo i funerali, Salvatore ritorna a casa e nell’intento di stare vicino alla moglie, affranta dalla morte del genitore, si chiude in bagno alle 14.30 e ne esce alle 16,15! Ma soprattutto (‘o muort era ancora fresco) accompagnato dalla sua mitica radiolina con le cuffiette che gli permise di ascoltare la radiocronaca di una partita al cardiopalma terminata con la vittoria del Napoli per 3-2 con un gol al ’89 di Andrea Carnevale. Vi lascio immaginare la scena della sua esultanza solitaria e muta come Fantozzi nella mitica scena della partita Italia-Inghilterra tratta dal film “Il secondo tragico Fantozzi”.

Penso che basti per chiedere al direttore Gallo l’attribuzione del titolo di Napolista ad honorem per Salvatore Pacia, nostro ambasciatore nel regno dei cieli.

Rip Sasà, sono certo che lassù sarai a tuo agio tra tanto azzurro.

ilnapolista © riproduzione riservata