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Il Real Madrid concede nove tiri a partita. Ecco come subisce gol

Analisi dei gol subiti e delle grandi partite giocate dal Real Madrid in questa stagione. La squadra di Zidane non dà la sensazione di essere imperforabile.

Il Real Madrid concede nove tiri a partita. Ecco come subisce gol

8 clean sheet stagionali

Il Real Madrid è primo nella Liga, è arrivato secondo nel girone di Champions League ed è stato eliminato dalla Copa del Rey. Questo il suo score nelle competizioni convenzionali. In più, ci sono da aggiungere le vittorie nella Supercoppa Europea di agosto e nel Mondiale per Club prima di Natale. Le partite stagionali giocate sono 35, le partite finite senza reti al passivo sono soltanto otto. Vuol dire che la squadra di Zidane ha subito reti in 27 match. Le squadre che non hanno segnato gol alle merengues sono la Real Sociedad (due volte), l’Espanyol, il Leganes, l’Atletico Madrid, il Granada. Questo, per quanto riguarda la Liga. In Copa del Rey, il Siviglia ha perso 3-0. Nel Mondiale per Club, invece, l’America Mexico City nel match di semifinale.

Manca, ci avrete fatto caso, la Champions League. Nelle sei partite del girone, la squadra di Zidane ha sempre incassato reti. Addirittura dieci: quattro dal Legia Varsavia (!), altrettanti dal Dortmund e due dallo Sporting Lisbona. Il computo totale dice trenta gol incassati in trentacinque partite. Un numero tale da affermare che la difesa guidata da Keylor Navas e Sergio Ramos non è proprio irreprensibile. Quindi per il Napoli, che segna tanto, c’è speranza. Analizziamo le tipologie di gol subuti dalla squadra di Zidane.

L’ultimo periodo

Nelle ultime cinque partite, il Real Madrid ha incassato sette gol. Tanti. L’ultimo, ieri sera contro l’Osasuna, è arrivato su una classica azione di ripartenza veloce: scambio in zona di centrocampo e palla dietro la difesa alta, sull’inserimento di Sergio Leon. I due incassati a Vigo, nel return match dei quarti di Copa del Rey, rispondono a criteri diversi: il primo è frutto di una deviazione di Danilo nella propria porta, e di una situazione di scompenso dopo una palla dall’esterno. Stessa cosa per il secondo che però è più pulito: palla che arriva dall’out destro, bella combinazione palla avanti-palla indietro e tiro piazzato di Wass, appena da fuori area.

La sensazione, rivedendo queste tre reti, è di una vulnerabilità difensiva sugli esterni. Il Real Madrid, una volta aperto il gioco sulle fasce, dimostra di poter andare in difficoltà. Probabilmente, anche per questo Zidane sembra aver abbracciato un esperimento di difesa a tre. Ne abbiamo parlato oggi. Questa possibilità, rispetto al gioco del Napoli, è quantomeno incoraggiante: il Napoli sfrutta moltissimo le catene laterali, grazie alle continue sovrapposizione dei terzini sugli esterni offensivi e all’appoggio delle due mezzali che creano superiorità numerica attraverso la costruzione di triangoli di gioco.

Volendo forzare, anche la prima rete del Siviglia, nel match di Liga vinto 2-1 dalla squadra di Sampaoli, arriva da una palla esterna. In realtà il cross deviato da Sergio Ramos nella propria porta arriva su palla da fermo, ma denota comunque una difficoltà nella lettura di un certo tipo di servizi in area di rigore.

Grandi partite

Scorrendo il calendario del Real, si nota come la squadra di Zidane sia altalenante nelle grandi partite contro le dirette concorrenti. Rimaniamo ai soli match di Liga e Champions League: una sola vittoria (contro l’Atletico Madrid, un netto 3-0 al Calderon), i pareggi contro Borussia Dortmund (doppio 2-2) e Barcellona (1-1 al Camp Nou) e la sconfitta in casa del Siviglia, la prima stagionale della squadra di Zidane.

In realtà, come visibile anche da questa sintesi, la partita del Real Madrid a Barcellona è stata anche abbastanza fortunata. Per il Barcellona, 11 conclusioni concesse di cui 8 dall’interno dell’area di rigore. E un paio di errori realmente clamorosi da parte degli attaccanti azulgrana. Le stesse statistiche generali del Real confermano che la difesa di Zidane è tutt’altro che impenetrabile: i tiri concessi a partita nelle venti partite giocate in Liga sono 9,1. Quindi le squadre che affrontano le merengues hanno le loro occasioni per poter segnare. Non c’è sensazione di impenetrabilità. Soprattutto nelle grandi partite, che in una sola occasione sono finite senza reti al passivo. Atletico Madrid-Real Madrid 0-3, risalente al 19 novembre scorso.

In Champions

L’ultima analisi veloce riguarda il Real nelle partite di Champions. La squadra di Zidane ha giocato una prima fase a scartamento ridotto, al di là dell’incidente di percorso vissuto a Varsavia. Il 3-3 in Polonia è costato il primo posto nel girone alle merengues, molto di più dei due pareggi con il Borussia Dortmund.

Proprio i match contro i gialloneri sono finiti sotto la nostra lente di ingrandimento statistica. Ovviamente parliamo di una squadra (il Borussia) dal valore assoluto superiore a quello del Napoli, ma dai principi di gioco abbastanza similari. Il possesso, la copertura veloce degli spazi, il pressing asfissiante nella fase di recupero del pallone. Ebbene, in queste due partite il Real Madrid non è riuscito a ottenere il primato del possesso. E parliamo sempre del Real Madrid, di Modric, Kroos, Cristiano Ronaldo e Benzema. Insomma, è una notizia.

Addirittura, secondo i dati di Whoscored, a Dortmund i padroni di casa avrebbero tenuto il 60% di possesso palla. Con 20 tiri tentati (a 13). Nel match di Madrid, il 2-2 che è “costato” al Napoli l’accoppiamento col Real, situazione simile, anche se ridimensionata. Il possesso palla è stato appannaggio degli uomini di Tuchel (57%), il numero di conclusioni è stato equilibrato. Ovvero, 15 a 12 per i tedeschi. Che, vuoi o non vuoi, devono rappresentare il benchmark cui il Napoli deve tendere. L’esempio cui fare riferimento. Sono fortissimi, ma non sono così lontani dalla miglior versione del Napoli. Mercoledì capiremo se saremo in grado di emularli. Sotto, un ripasso su come si fa. Su come si potrebbe fare.


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