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Le pagelle ragionate sui nuovi acquisti del Napoli/1: Maksimovic, Tonelli, Zielinski

Il Napolista fa un primo bilancio dei calciatori arrivati durante il mercato estivo. Pagelle positive per Zielinski, giudizio sospeso per Tonelli e Maksimovic.

Le pagelle ragionate sui nuovi acquisti del Napoli/1: Maksimovic, Tonelli, Zielinski

Sei mesi dopo

Stamattina sono uscite (sull’edizione bolognese di Repubblica) alcune dichiarazioni di Daniele Piraino, procuratore di Amadou Diawara. Che ha definito «un affare per tutti» il trasferimento del suo assistito dal Bologna al Napoli. Ora, com’è normale e ovvio che sia, c’è qualcuno che concorderà e qualcuno che dissentirà. Non esiste, vivaddio, un metodo di giudizio oggettivo sul rendimento di un calciatore. Sul come fare le pagelle. Soprattutto quando non realizzano imprese epiche, quando rientrano nella normalità di un rendimento positivo, altalenante, negativo. Insomma, ognuno la pensa e la vede come vuole.

Noi, da par nostro, ci sentiamo di concordare con il signor agente. In effetti, mettendoci a pensare e a misurare soggettivamente i parametri congeniti all’operazione (investimento, età del calciatore, club di provenienza, attesa) e i risultati sul campo e in prospettiva, Diawara è un affare. Lo è stato per tutti, ha ragione Piraino. Quindi, bravi tutti. Ma gli altri? Gli altri nuovi calciatori arrivati al Napoli? Al termine del mercato di gennaio, un primo bilancio provvisorio ci pare una buona idea. Una cosa ragionata, obiettiva, misurata, già in partenza. Perché realizzata considerando tutti i parametri.

Maksimovic

formazione

Togliamoci subito il dente, quello che duole. Ci si aspettava qualcosa di più, soprattutto in relazione all’investimento fatto. Certo, ci sono molte attenuanti. Accampate, ma in questo caso non è un verbo ad accezione negativa, ripetutamente pure da Sarri: la provenienza da un sistema difensivo diverso, un inserimento per questo laborioso, la presenza in rosa di calciatori più pronti. Una semplice mancanza di aderenza tattica iniziale, un background che in qualche modo ha pesato sulla considerazione del calciatore da parte dell’allenatore. Da qui, discende un giudizio che può essere sospeso. Ma non certamente positivo. Nove presenze totali per una spesa abbondante, di 25 milioni di euro, rappresentano un bottino troppo misero.

Il discorso di Maksimovic, però, è ovviamente più ampio. Parte dall’oggi e arriva al domani, e pure questo è un concetto che Sarri ha cercato di trasmettere più volte. Anche perché parliamo di un calciatore ancora giovane per il suo ruolo, 25 anni compiuti a novembre scorso. Le doti ci sono, vanno solo razionalizzate e inscatolate in una squadra che parla una lingua diversa. Del resto, le statistiche grezze sono oltremodo positive: 6 eventi difensivi di media a partita (Koulibaly e Albiol arrivano a 7), il 61% dei duelli individuali vinti, un buon 92% di pass accuracy. Nel poco tempo avuto a disposizione, sono cifre positive.

Le sensazioni, invece, raccontano che il serbo è ancora un po’ distante dal difensore che serve a questa squadra. Quindi, come detto, giudizio sospeso. Maksimovic rimandato al futuro, con tutte le possibilità di superare un esame comunque molto complesso: dimostrare di (poter) valere 25 milioni.

Tonelli

Tonelli

Come Maksimovic, togli l’aggravante del ritardo di cognizione tattica e aggiungici un fastidioso infortunio. Che poi, è bene discutere su una cosa. Una digressione fondamentale. La profondità del concetto: “Tonelli conosce il gioco di Sarri”. Vero, certo. Ma l’Empoli e il Napoli di Sarri difendono alla stessa maniera? Hanno la medesima qualità media, da poter dire che sono due squadre identiche e che quindi basta aver giocato nella prima per poter giocare nella seconda? Ecco, questo è un concetto che ci pare forzato.

Detto questo, Tonelli. Un investimento meno esplosivo seppure importante (10 milioni di euro) e una resa ritardata nel tempo. Il Napoli, a ottobre/novembre (assenza di Chiriches, poi di Albiol) avrebbe potuto giovarsi di un Tonelli in forma. Però, nessuno può dire che Sarri rimpianga Tonelli per quella serie di partite. Anche questa è una forzatura. Al rientro dalla pausa natalizia, improvvisamente, Lorenzo è “esploso”: due partite da titolare e due gol, poi la terza a Milano (positiva, soprattutto nel finale).

Insomma, anche per Tonelli giudizio sospeso con due gol che però pesano. E che si accoppiano a statistiche positive, anche se meno brillanti di quelle di Maksimovic: 4 eventi difensivi di media per match, 87% di pass accuracy e il 64% dei duelli individuali vinti. Tonelli, per questo Napoli, si sta rivelando (si è rivelato tardi) per quello che avrebbe dovuto essere: un buon rincalzo difensivo. Per 10 milioni, forse è giusto eccessivo. Ma la panchina lunga costa, eccome.

Zielinski

Con Piotr Zielinski siamo ai livelli di Diawara. Non fosse altro, per l’assoluta dimensione internazionale del suo acquisto, superiore anche a quella del guineano. Zielinski rientra in un concetto di cui abbiamo già parlato, quello0 del “conosce il calcio di Sarri”. Per noi, questa idea perde ancora di peso se rapportata al polacco. Che, all’Empoli, giostrava da mediano o da trequartista alle spalle di due punte. Il tridente inventato da Sarri a Napoli, in Toscana, era una soluzione inesistente. Quindi, va bene aver già avuto a che fare con alcuni meccanismi che – evidentemente – sono stati traslati dal Castellani al San Paolo. ma è vero pure che parliamo di un altro ambiente, di altre responsabilità, di altri compiti. Lo Zielinski visto a Napoli in questa prima metà di stagione è un calciatore completo, in grado di interpretare alla perfezione il ruolo di interno.

Ovviamente, le caratteristiche sono diverse rispetto a quelle di Allan o dello stesso Hamsik, suoi concorrenti/dirimpettai. Zielinski è più offensivo, più performante sulla corsa lunga, meno fisico rispetto al brasiliano (ma più tecnico) e meno elegante rispetto ad Hamsik. Questa sua varietà di contributi la leggi nelle statistiche: i 3 gol segnati a Spezia, Cagliari e Inter, le 27 occasioni create, il 51% dei duelli individuali vinti, l’88% di passaggi completati. E pure i 18 eventi difensivi totali, una cifra non indifferente per un calciatore che è fondamentalmente un incursore offensivo.

Considerando l’investimento fatto per portarlo a Napoli, 14 milioni di euro, l’impatto immediato sulla squadra e sulle rotazioni (eufemismo, fino all’anno scorso) di Sarri e la crescita esponenziale del valore in organico, siamo di fronte a una valutazione che non può essere altro che eccellente. Soprattutto se parliamo di un classe 1994. Questo è il suo caso, ed è un caso bellissimo.

 

Domani saranno online le pagelle degli altri quattro nuovi acquisti: Giaccherini, Rog, Diawara e Milik.

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