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Stadio Olimpico, probabile via alle barriere. Malagò dice sì, la polizia non ci sta

Il provvedimento potrebbe entrare in vigore già a febbraio, ma noi ci chiediamo: se va tutto bene, perché giocare il derby di pomeriggio?

Stadio Olimpico, probabile via alle barriere. Malagò dice sì, la polizia non ci sta

Due anni dopo

Martedì prossimo, ci sarà un incontro al Viminale tra il governo e i due club della capitale, Lazio e Roma. Oggetto di discussione saranno le famigerate barriere dello Stadio Olimpico di Roma. Che, dopo due anni di polemiche e sciopero del tifo, potrebbero essere eliminate dalla Nord e dalla Sud. Lo riporta Calcio&Finanza,

Per il governo, ci saranno il ministro dell’Interno Marco Minniti e dell oSport, Luca Lotti. I tempi sono brevi: la rimozione potrebbe avvenire già a febbraio, ma solo a patto che le tifoserie continuino a mantenere un comportamento irreprensibile. In questo modo, terminerebbe anche lo “sciopero” degli ultras, che stando sempre a C&F è costato un calo di affluenza del 35%.

Il disaccordo Malagò-Polizia

Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha approvato l’idea portata vanti da Lotti: «Conosco la questione, mi incontrerò con il ministro. Dal primo giorno del mio insediamento, ho sempre fatto il tifo per la rimozione, anche sapendo che non era nostra competenza perché noi siamo solo i proprietari dello stadio. Se si è trovata una soluzione con chi ha la responsabilità dell’ordine pubblico non posso che essere felice. Mi sembra che le tifoserie di Roma e Lazio hanno dimostrato maturità. Spero tutto vada a buon fine».

Molto più severo il parere dei funzionari di Polizia. Che, senza mezzi termini, bocciano il provvedimento in partenza. Lo fanno per bocca di Enzo Marco Letizia, segretario dell’Associazione nazionale funzionari di polizia. «Non comprendiamo affatto, se dovesse essere confermata, l’iniziativa del Ministero dello Sport di rimuovere le barriere settoriali all’interno delle curve dello Stadio Olimpico», ha dichiarato in una nota il segretario nazionale dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia Enzo Marco Letizia. «Esse, determinando l’uscita di un’orda di violenti dalle curve, hanno consentito di ridurre quasi a zero i momenti di tensione e di scontro tra gli ultrà laziali e romanisti con le forze di polizia».

Va tutto bene?

Letizia fa riferimento anche a una “ricorrenza” importante per il calcio italiano: «In questi giorni ricorre  il decennale della morte dell’Ispettore Capo Filippo Raciti, il cui omicidio è maturato in un clima di connivenza tra il mondo del calcio e le tifoserie nel quale si arrivò persino a tollerare la presenza di violenti sugli spalti. La lezione dell’assassinio di Raciti ci rammenta che nessuna intesa o rapporto è possibile con il mondo degli ultrà. Lo Stato non può permettersi di cedere nei confronti di coloro che scioperano contro il principio di legalità e le istituzioni che garantiscono la sicurezza».

A questi pensieri, aggiungiamo una nostra riflessione: se va tutto bene, perché giocare le semifinali di Coppa Italia al pomeriggio? Possiamo dire, senza timore di essere smentiti, che c’è ancora qualcosa da registrare. Al di là delle barriere.

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