ilNapolista

E nun ce vonno stà, oggi tocca a Tuttosport: «La Juve ora è anche bella»

Dopo Juventibus, tocca al quotidiano torinese riaprire la campagna per la nuova Juve implacabile e bella. Con la consueta, impercettibile ironia (mal riuscita).

E nun ce vonno stà, oggi tocca a Tuttosport: «La Juve ora è anche bella»

24 ore dopo

Ieri abbiamo scritto una sorta di lettera aperta al social admin di Juventibus. È stato un pezzo molto letto, molto commentato, molto condiviso. Anche apprezzato, non solo dai tifosi del Napoli. Per i quali, ovviamente, noi del Napolista abbiamo un’attenzione particolare – la sapete, no, quella cosa del nome omen?

Questa mattina, dopo l’ironia fuori luogo di cui abbiamo accusato Juventibus, ecco la nuova puntata. La puoi leggere su Tuttosport, edizione cartacea. Il titolo è “«Juve implacabile E ora anche bella!», mentre nel sottotitolo ci siamo noi. Noi inteso come Napoli. Ancora? Sì. Leggiamo: Mauro: «Spettacolo Napoli, ma non sa soffrire»; Torricelli: «Si gode pure per la difesa perfetta».

Ironia (ancora)

Fin qui, nulla da dire. Se in un articolo che tratta della Juve – implacabile e ora anche bella – si parla anche del Napoli, forse è perché sono prima e seconda (momentaneamente) in campionato. Ci sta, il confronto. Però, come dire: c’è ancora sentore di ironia. Di supponenza. Di: “guardaci, ora anche noi siamo come te, non solo più forti ma anche gradevoli”. Implacabili e ora anche belli. Leggiamo tutta la prima parte di questo pezzo:

Dicono che il Napoli, al pubblico prostrato in adorazione, “esponga” il calcio più bello d’Italia. Macché, d’Europa, aspettando che qualcuno incoroni gli azzurri con una ghirlanda iridata. Un gruppo, quello di Maurizio Sarri, che ostenta al mondo i suoi numeri da sballo (55 gol segnati, miglior attacco in serie A), ma anche riscontri – diciamo
così – rivedibili (26 reti subite, quinta miglior difesa della categoria). Però vuoi mettere l’ariosità della manovra
partenopea, fatta di gioco rapido, sovrapposizioni spinte e una prima linea perforante malgrado l’assenza di un
pivot d’area. Quant’è bello il Napoli, ok.

Sì, c’è dell’ironia. Neanche troppo velata. La ghirlanda iridata, un “diciamo così”, il pubblico in adorazione. “Dicono” che esponiamo il calcio più bello d’Italia. Sì, lo dicono. Perché è vero. E nun ce vonno stà.

Ma quant’è bella anche la Juve

Si apre così la parte tutta dedicata al new deal tattico-spettacolare dei campioni d’Italia. Che, leggiamo sempre da Tuttosport, «non placano la propria fame nonostante cinque scudetti vinti consecutivamente», «si presentano in una veste che soltanto un pazzo potrebbe definire brutta al cospetto dello splendore partenopeo di marca sarriana» (ironia), «si lasciano  ammirare per la sapienza con cui i giocatori uscivano dal pressing, ripartivano in velocità, lasciavano tracce di poesia nelle combinazioni tra le 5 stelle». Tracce di poesia sembra ironico. Ma non lo è.

I pareri

Dopo, ci sono le parole degli esperti. Di chi ha vinto tanto, praticamente tutto. Una pletora pluralista: Massimo Mauro, Moreno Torricelli, Alessio Tacchinardi. Presentati, nel sottotitolo, come “Commentatori ed ex giocatori”. Che, ovviamente, «concordano sulla superiorità dei campioni d’Italia anche grazie al cambio di modulo». Mauro dice che Juve e Napoli «hanno due tipi diversi di bellezza», ma pure che i bianconeri «sono più abituati a soffrire». Per Torricelli, «anche non far tirare mai in porta l’avversario è espressione di bel gioco. Il Napoli, se è al top, fa vedere bellissime giocate, però non è continuo».

Chiudiamo con Alessio Tacchinardi, un vecchio amico. Quello che, qualche tempo fa, disse in diretta tv che il Napoli aveva problemi in attacco. Lo disse che il Napoli era già il miglior attacco del campionato. Come vediamo oggi, i problemi realizzativi del Napoli si sono aggravati. Comunque, torniamo a noi. Il Tacchinardi di Tuttosport dice che «i bianconeri non erano brutti neanche con il vecchio modulo, solo che con il 3-5-2 il campo da attaccare era più lungo, loro erano troppo bassi, la condizione fisica non era ai livelli di oggi e incosciamente quel sistema di gioco impigriva i giocatori». Non male, una disamina obiettivamente condivisibile. Quantomeno realistica. Solo che, però, subito dopo, rullo di tamburi, ecco la perla numerica. Più o meno la stessa cosa dei problemi offensivi: «Non c’è nulla da invidiare al Napoli: se gli azzurri non sono al top perdono, la Juve no».

Inutile aggiungere che il Napoli ha perso meno partite della Juventus in campionato.

Come? Come dite? Ah. Sì, lo sappiamo: siamo indietro in classifica. E voi ora siete belli, oltre che implacabili.

Noi

Non crediamo ci sia bisogno di aggiungere tanto altro. Abbiamo già detto abbastanza ieri. In qualche modo, questo (contro)pezzo risponde anche a chi ci accusa di pensare più alla Juve che al Napoli. Tuttosport ha parlato del Napoli, stamattina, in un modo ironico che ormai è classico e consueto negli ambienti bianconeri. Non gliel’abbiamo chiesto noi. Diciamo che se noi siamo ossessionati da loro, ora hanno appena pareggiato. Con la loro classica ironia. Ora siamo pari. Almeno pari.

No, scusateci. Loro sono avanti in classifica. E ora sono belli, oltre che implacabili. E sottilmente, e impercettibilmente ironici. Come scritto sopra, abbiamo già detto abbastanza ieri. Ma loro nun ce vonno stà. Vi invitiamo a leggere di nuovo quanto scritto ieri, che tanto i concetti sono sempre gli stessi.

https://www.ilnapolista.it/2017/02/caro-juventibus-niente-ironia-gioco-napoli-voi-non-siete-come-noi/

ilnapolista © riproduzione riservata