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Napoli sesto in Europa per rapporto tra punti e spesa salariale. Lo dice il Financial Times

Una delle testate più importanti del mondo applaude la gestione del Napoli, analizzata secondo parametri oggettivi rispetto a tutti gli altri club europei.

Napoli sesto in Europa per rapporto tra punti e spesa salariale. Lo dice il Financial Times

Uno studio su 69 club

Il Financial Times  è una testata abbastanza importante. Possiamo definirla come la voce assoluta in campo economico, e non commetteremmo un sacrilegio. Ebbene, ha preparato un’analisi sulla gestione economica di 69 club calcistici europei. L’oggetto dello studio è il rendimento tra massa salariale e punti in classifica, espresso in scarto positivo o negativo – a seconda dei casi. Il Napoli è risultato sesto club in assoluto, dopo Atletico Madrid, Saint Etienne, Monaco, Everton e Tottenham. Subito dietro gli azzurri, Udinese, Real Sociedad, Lazio, Lille, Fiorentina, Parma e Juventus. I bilanci rientrati nello studio riguardano gli ultimi cinque anni.

Lo stesso Financial Times assegna quindi all’Atletico Madrid il titolo di “squadra con la gestione più intelligente d’Europa”. La differenza tra i punti attesi secondo il monte stipendi e quelli reali si attesta intorno alle 20 lunghezze (in media). Per il Napoli, questa cifra arriva a 11. Per la Juventus, ad esempio, si ferma ad 8.

Il rapporto va fatto, ovviamente, contando su dati di riferimento complessivi, che quindi tengano in considerazione anche l’altra faccia della medaglia. Ovvero, i club con un rapporto negativo. Tra questi, gli italiani Inter e Milan ma pure Psg e Real Madrid. Che, pur con tanti titoli in bacheca, pagano un monte stipendi pesantissimo. L’analisi è basata su dati forniti dalla società KPMG.

Le differenze con la Premier

La seconda parte dell’analisi si concentra sul gap enorme tra la Premier e il resto dei campionati europei. Il Financial Times sottolinea come i club inglesi abbiano visto aumentare il loro fatturato mentre un club su tre delle altre leghe continentali ha visto calare gli introiti. Tutto questo, però, non si traduce sempre in vittorie sul campo. Nella stessa analisi, infatti, si ricorda come le esibizioni dei club inglesi in Champions, negli ultimi anni, siano tutt’altro che memorabili.

La motivazione rispetto a questo interesse minore per le competizioni europee, all’interno dell’articolo, viene spiegata da Stefan Szymanski, autore di Money and Football: A Soccernomics Guide: «Sembra impossibile, ma tre punti in più in Premier League, per un club, possono valere più degli incassi-Champions. Gli interessi veicolati al posizionamento nella classifica del campionato sono più alti rispetto a quelli della manifestazione continentale, che per le squadre del massimo torneo inglese stanno diventando secondari».

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