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Pandolfi: «Napoli spende per Maradona, poi San Carlo semivuoto per Argerich-Temirkanov»

Interessante polemica della docente universitaria Pandolfi sul Corriere del Mezzogiorno. Sottolinea il palco reale vuoto per un evento internazionale e l’esiguo sostegno economico dell’alta borghesia alla cultura.

Pandolfi: «Napoli spende per Maradona, poi San Carlo semivuoto per Argerich-Temirkanov»
La pianista Martha Argerich

Sul Corriere del Mezzogiorno

È un grido di dolore accorato, e che molto probabilmente resterà inascoltato, quello firmato da Mariella Pandolfi ieri sul Corriere del Mezzogiorno. Pandolfi è docente di antropologia culturale all’Università di Montreal. E giovedì sera al San Carlo per un evento non solo napoletano. Lei lo definisce “uno dei più prestigiosi concerti non solo della stagione sinfonica della città, ma dei maggiori teatri del mondo”. L’orchestra filarmonica di San Pietroburgo diretta dal maestro Yuri Temirkanov e la celebre pianista Martha Argerich. Al Napolista ne aveva già parlato il direttore d’orchestra Christian Deliso nei giorni della polemica relativa alla presenza di Maradona al San Carlo.

Palco istituzionale vuoto

Il punto, ovviamente, non è Maradona né Maradona al San Carlo. Pandolfi è rimasta desolata nell’osservare il palco reale, riservato alle istituzioni, vuoto.

Il San Carlo ieri brillava ma anche e purtroppo per le numerose poltronissime semideserte e un parco reale vuoto, buio e desolatamente privo di rappresentanti istituzionali. Come non pensare che una parte della borghesia napoletana circa un mese fa si è accapigliata per ottenere i biglietti dello spettacolo di Maradona che costavano almeno il doppio delle poltronissime messe in vendita per il concerto di ieri?

L’articolo di Mariella Pandolfi sul Corriere del Mezzogiorno

L’ovazione dei loggionisti

Pandolfi rimarca l’ovazione che i loggionisti hanno riservato all’interpretazione del programma incentrato sul Novecento russo. Trasmette commozione quando scrive che per il bis la Argerich ha scelto Scarlatti, “contaminando consapevolmente il programma dedicato alla musica russa”.

Scarno l’elenco degli sponsor e dei sostenitori

E poi viene a quello che potrebbe essere il clou del suo articolo:

Le poltronissime invendute ricordano comunque altre carenze di una «comunità che non partecipa». Basta avere fra le mani un programma del Teatro San Carlo in cui si contano 13 Sponsor ufficiali e soci sostenitori, 6 soci carta Platino, 51 soci carta Oro.

E lo paragona a quel che accade nelle altre grandi città del mondo. Che sia Montreal, New York, Parigi, Vienna. Racconta che ogni volta ha fra le mani un programma di queste città e legge i numeri dei sostenitori dei teatri lirici o sinfonici (“ma si potrebbe estendere ad ogni istituzione culturale, ai musei, alle Università”) “non posso dimenticare l’esiguo numero della società napoletana che non ha ancora imparato a sostituire alla cultura del ricevere quella del dare”.

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