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La probabile formazione del Napolista: il dubbio Koulì, la margherita in attacco

La nostra idea sulla formazione di domani, sui ballottaggi e sulle possibili scelte in vista del match contro l’Atalanta

La probabile formazione del Napolista: il dubbio Koulì, la margherita in attacco
Diawara e Koulibaly

Napoli-Atalanta

Non è facile, questa volta, scrivere della probabile formazione del Napoli. La squadra di Sarri affronta una situazione particolare: si prepara a giocare quello che, per la classifica, è un vero e proprio scontro diretto. Però, contemporaneamente, deve far fronte al trittico Juve-Roma-Real Madrid. Come dire: l’indecisione tra la sperimentazione e le esigenze. Noi, questa volta, propendiamo per il turnover. Nel senso: consideriamo possibili le rotazioni, anche quelle che più difficilmente si verificheranno. Per dire: siamo possibilisti su Rog e Milik titolari. Vediamo in che misura.

Formazione

Koulibaly – Chiriches/Maksimovic

Ci siamo riservati la doppia possibilità, qui. Un po’ perché non sappiamo quale sia il vero problema di Kalidou, se abbia realmente bisogno di tirare il fiato. Se, anzi, tirare il fiato sia il miglior modo per farlo riadattare a un calcio che sembra lontano da lui, da questo lui così disattento e svagato e sfasato. Quindi, metà della torta per lui e metà per uno tra Chiriches e Maksimovic. Su questa scelta-non-scelta, ovviamente, incide anche l’idea del futuro prossimo. Della formazione da schierare per i match decisivi contro Juventus, Roma e Real Madrid. Ecco: diciamo che un Koulibaly al 100% tra Stadium, Olimpico e Champions ci farebbe piacere/comodo. Siamo pronti, nel caso, ad affidare a Chiriches o a Maksimovic il suo ruolo accanto ad Albiol. Soprattutto il rumeno è idealmente in grado di fare benissimo, Maksimovic sta crescendo (pur con i cronici problemi di impostazione). Saremo col dubbio fino a domani sera.

Zielinski – Rog

Finalmente Rog. Nel senso: finalmente la possibilità che giochi dall’inizio in una partita vera è quantomeno contemplabile. Zielinski parte avanti, com’è giusto e ovvio che sia. Però, come già spiegato in altri pezzi: prima o poi, Piotr e Hamsik dovranno fermarsi. E allora il 25% riservato al croato è anche riferito a un suo eventuale ingresso a partita in corso, nel quale crediamo e vorremmo credere per il bene suo e del Napoli, che potrebbe finalmente scoprire un calciatore potenzialmente determinante. Poi, il solito discorso sul futuro in prospettiva: quattro partite decisive, Rog servirà. Eccome. Iniziamolo a provare. A poco a poco, nessun obbligo.

Diawara – Jorginho

Classico dualismo, si parte alla pari. Anzi, Diawara in vantaggio per una questione di maggiore, necessaria fisicità contro la banda Gasperini. E per una questione di rotazione, avendo Jorginho giocato (bene) a Verona domenica. Da qui al 7 marzo, ci si gioca il posto in cabina di regia con il Madrid. La prima occasione è per Amadou, la sensazione è che a Torino possa esserci Jorgi. Per il momento, quella del guineano ci pare la scelta giusta. Anche per questa l’avalliamo con un 60%. Del resto, a Madrid il migliore è stato proprio Diawara.

Pavoletti – Milik

Nel titolo l’abbiamo definito attacco-margherita. Sarri ha tante possibilità, può sfogliarle come un m’ama non m’ama, vivaddio. Noi optiamo per la combo centravanti vero + rotazione dell’esterno sinistro, e quindi diamo Pavoletti in vantaggio per questioni di pura condizione fisica. Siamo sul 65%-35%, e (come per Rog) la percentuale di Arek Milik riguarda un’eventuale sostituzione. Speriamo come quella di Verona, solo scenica e senza l’ansia del risultato. Sarebbe la scelta migliore per: far riposare uno tra Mertens e Insigne; dare minuti e (presumibilmente) ulteriore fiducia e amalgama coi compagni a Pavoletti; far riprendere a Milik altra confidenza con il campo, anche con l’idea del San Paolo. Che, in fondo, mai come in questi mesi di assenza si è dimostrato attaccato alla sua figura. Noi propendiamo per questa soluzione per varie motivazioni, quelle elencate. Poi, per Juve, Roma e Real, vedremo Sarri che scelte farà. È ancora troppo presto per pensarci e giudicarle, francamente.

Mertens – Insigne

Una volta scelta la combo (vedi sopra), ci pare ovvio che Insigne cominci fuori e si dia spazio a Mertens. Rotazione, solo rotazione. Del resto, Insigne è in una condizione ottimale e tra tre giorni si gioca di nuovo (e che partita). Quindi, nessuna bocciatura o fissazione delle gerarchie. È il periodo più intenso dell’anno, Mertens dentro per far riposare Insigne e poi magari cambio nella ripresa. Nessun altra motivazione, se non quella (magari) di vedere Pavoletti con un esterno con caratteristiche diverse rispetto a Insigne. Una possibilità. Del resto, lo ricordiamo, a inizio campionato, Milik sembrava giocare meglio con il belga che con Lorenzo, seppure quest’ultimo non fosse proprio al massimo della condizione psicofisica. Si può sperimentare, si può provare. È una bella cosa.

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