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La metamorfosi di Sarri che ora valorizza il mercato del Napoli

Il Napoli non subisce gol, Giaccherini è il dodicesimo marcatore stagionale, sa avere pazienza contro il Genoa e gioca ancora Rog.

La metamorfosi di Sarri che ora valorizza il mercato del Napoli
Albiol in elevazione duranta Napoli-Genoa (Cuomo)

“Il Napoli non ha pensato al Real”

Così titolano giornali, siti web e televisioni sportive. Era il nostro timore, e in fondo (anche se nessuno lo ammetterà mai) era anche la tacita previsione di chi si aspettava l’ennesimo passo falso del Napoli, magari distratto dal pensiero della Champions, pronto a replicare il mantra della scarsa maturità.

È una buona notizia ma non è l’unica.

Il Napoli non si è risparmiato, ma le altre buone notizie sono più di una.

Il nuovo Sarri

Si parte dalla riproposizione del centrocampo del futuro già dal 73° minuto. Sarri da qualche mese è diventato un’altra persona. Contraddice (per fortuna) ripetutamente sé stesso, facendo ruotare i calciatori e mettendo in campo (spesso contemporaneamente) proprio quei calciatori di venti anni o poco più che tante volte aveva nominato in maniera insofferente ad inizio stagione.

Tanto che oramai quasi tutti i commentatori parlano di investimenti azzeccatissimi. Alla faccia del papponismo.

La seconda è la “clean sheet”. Dopo una serie di 7 partite di campionato chiuse dal Napoli con almeno un gol al passivo, Reina non si è limitato a non prendere gol, ma si è confermato ancora una volta il primo calciatore da cui partono gli attacchi del Napoli.

La pazienza

La terza è stata la pazienza e l’attenzione. I primi 20 minuti del Genoa, la sua aggressività, la mancanza dei tagli di Callejon, le distrazioni di Diawara, l’ennesimo tiraggiro di Insigne, non hanno messo in ansia il Napoli, non l’hanno spaventato. E così come contro il Pescara, l’accelerazione all’inizio del secondo tempo ed il conseguente gol di Zielinski hanno attutito le ansie.

Prima nota a margine per Sky: perché secondo i commentatori il Napoli sull’1-0 non aveva ancora fatto nulla, mentre l’altro ieri a Crotone la Juve fino al 60’ aveva già vinto pur senza avere ancora segnato neanche un gol?

La quarta è che nessuno si è fatto male, anche se Mertens ci ha fatto trattenere il fiato quando l’abbiamo visto a terra disperarsi mentre si toccava la coscia. Forse era lui ad essere ancora più spaventato di noi…

Giaccherini dodicesimo marcatore stagionale

La quinta è il primo gol in campionato di Giaccherini, dodicesimo marcatore stagionale. Il suo è il gol numero 57, ennesimo primato di questo torneo. Felice per lui, che pazientemente ha atteso il suo turno. E il suo contributo sicuramente è solo all’inizio, visto il finale di stagione che aspetta il Napoli.

L’importante è aver vinto. Nonostante il chiacchierato (dai tifosi) Giacomelli da Trieste (l’arbitro del rigore ritrattato di Pescara). Con lui il Napoli ha vinto la quinta partita su otto (il Genoa ha invece perso con lui la quinta partita su nove).

Rispetto all’anno scorso

Ora i punti sono 51, cinque in meno rispetto allo scorso campionato, ma con una proiezione di 81 punti finali, appena uno in meno rispetto al 2015-16. Troppo pochi per togliere lo scudetto alla Juventus ma, se raggiunti, una conferma di quelli dell’anno scorso.

A meno che il Napoli non riesca ad accelerare ancora, cosa non impossibile visto che durante lo scorso torneo gli azzurri collezionarono 26 punti su 42 nelle ultime 14 partite, risultato migliorabile da questa squadra.

La rosa attuale è molto più profonda rispetto all’anno scorso. E la possibilità di avere ricambi adeguati e forze fresche nella fase decisiva del torneo potrebbe fare la differenza, evitando al Napoli di andare in affanno nelle ultime giornate come accadde durante lo scorso campionato che si chiuse con ben quattro sconfitte nelle ultime 14 giornate.

Il Napoli non deve mollare, e probabilmente la partita di Madrid potrebbe rafforzare l’autostima di calciatori giovani ma già fortissimi. Al di là del risultato finale.

Nota finale: Massimo Mauro non perde l’occasione per punzecchiare Benitez senza motivo. È bastato sentirne il nome (tirato in ballo per parlare della scelta di Callejon come “falso nueve” quando il manager spagnolo allenava il Napoli), per uscire in diretta con un bel “Benitez, ma lasciamo perdere…”, dimostrando ancora una volta che il commentatore che gioca a golf con gli Agnelli non è mai stato sereno nei confronti dell’allenatore del Napoli di allora, e quindi non era sereno con il Napoli stesso.

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