ilNapolista

Guida napolista per Madrid, tra il Guernica e i churros di San Ginés

Cosa fare a Madrid prima della partita. Arte, cultura, shopping, gastronomia, curiosità e tanti link utili

Guida napolista per Madrid, tra il Guernica e i churros di San Ginés

Come arrivare dall’aeroporto in città

L’aereo ha appena toccato il suolo spagnolo. Sei nell’aeroporto di Barajas, grandissimo, è lo scalo più trafficato di Spagna, a circa 12 chilometri da Madrid. Se non hai già una navetta prenotata per raggiungere l’albergo, puoi scegliere una di queste tre opzioni per spostarti verso il centro della città. Quella più facile, chiaramente la meno economica, è il servizio taxi; traffico permettendo in mezz’ora sei arrivato. La tariffa dei taxi dall’aeroporto dovrebbe essere circa 20-25 euro, non ci sono supplementi dopo le 22.00.

Seconda possibilità: la metropolitana (ora però la fermata è chiusa e lo sarà fino al 18 aprile). La metropolitana di Madrid è invece funzionante, viaggia dalle sei all’una e trenta, con una frequenza di cinque minuti durante il giorno, 10 minuti a partire dalle 22 alle 23 e ogni 15 dalle 23 alle 2.

Terza opzione, economica più o meno quanto la metro, è l’Airport Express, autobus giallo di Madrid-Barajas, che funziona 24 ore al giorno e in 40 minuti circa raggiunge la stazione ferroviaria di Atocha. In realtà esiste anche il “treno leggero”, una specie della nostra linea 2, che collega lo scalo alle varie stazioni periferiche di Madrid.

Se sei arrivato in centro città, hai lasciato la valigia in albergo, alla stazione di Atocha o presso un lock and be free (info sul sito www.lockandbefree.com) di Calle Toledo o di Calle Jardines (costo giornaliero dai 3 ai 5 euro a seconda delle dimensioni del bagaglio), non ti resta che godere le bellezze e le particolarità della città. Partiamo dai luoghi d’arte.

Il Guernica di Picasso al Reina Sofia

Cosa vedere

A Madrid c’è il Prado, embe’? A Roma, a Villa Borghese, di pradi ce ne stanno tanti, ci vanno pure i cani” (Totò, Eva e il pennello proibito)

El Prado è una delle pinacoteche più importanti del mondo (biglietto standard 15 euro). Oltre a Le dame di Velázquez e Le fucilazioni del 3 maggio di Goya, nelle sue sale si possono ammirare i capolavori delle scuole spagnola, italiana e fiamminga. Il Prado dispone di una pregiata collezione di 8.600 quadri e oltre 700 sculture e, oltre a possedere la collezione di pittura spagnola più completa del mondo, espone grandi capolavori anche dell’arte italiana, come L’Annunciazione del Beato Angelico, lo scrigno con la storia di Nastagio degli Onesti di Botticelli, La morte della vergine di Mantegna, Cristo in pietà e un angelo di Antonello da Messina e così via. Si trova in Paseo del Prado; fermate Atocha (Linea 1), Banco de España (L2) della metro; aperto dalle 10 alle 20.

Altra tappa suggerita è il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia (biglietto 6-8 euro) dove è possibile ammirare la Guernica di Pablo Picasso e poi opere di Salvador Dalí, Juan Gris, Joan Miró, Julio González, Eduardo Chillida, Antoni Tàpies, Lucio Muñoz, Jorge Oteiza e così via. Il museo d’arte moderna ed arte contemporanea, dedicato a tutta la produzione artistica dall’inizio del Novecento ad oggi, contiene anche una libreria specializzata in arte, con una collezione di oltre 100.000 libri, 1.000 video e 3.500 registrazioni. Il Reina Sofia si trova in Calle Santa Isabel (Metro, Linea 1, fermata Atocha).

Cava Baja, regno delle tapas

Dove e cosa mangiare

In Spagna, se cerchi di ordinare un ‘chicken salad sandwich’ (sandwich all’insalata di pollo), finisci con l’avere un piatto il cui nome, quando lo cerchi nel dizionario Spagnolo-inglese, significa: Anguilla con un grosso ascesso”. È una famosa battuta di Dave Barry, scrittore statunitense, vincitore del premio Pulitzer. Battute a parte, la cucina madrilena consente di spaziare molto, sia che tu scelga un ristorante rinomato sia che decida di buttarti sul cibo di strada.

Il ristorante Casa Santona ha diverse sedi, a Madrid si trova Casa Santoña Nazaret, in Avenida de Nazaret; Casa Santoña La Plaza, in Plaza de España. In città, con lo stesso marchio, esistono anche dei negozi gourmet (Calle Reina, 3), dove si possono acquistare, tra le altre cose, acciughe del Cantabrico, sardina Anchoada, Huevas de Maruca (come la nostra bottarga), Mojama, formaggi tipici spagnoli, dolci e così via. Il ristorante propone un’ampia gamma di ricette tipiche spagnole. Saltano all’occhio: le Croquetas de anchoas (crocchette di acciughe), i cannelloni di salmone affumicato, Boquerones en vinagre, cioè filetti di alici bianche sono cotte nell’aceto e servite con olio d’oliva, aglio e crosta di pane bianco.

A Casa Labra, locale nella zona di Puerta del Sol, la specialità sono i Soldaditos de pavia, letteralmente “I soldati di pavia”, pezzi di baccalà impanati e fritti, serviti insieme a peperoni rossi, “che prendono il nome dai caschi rossi dei soldati che contribuirono a far cadere la corte spagnola nel 1874”.

Squisito il Pollo en pepitoria, pollo stufato allo zafferano, una delle ricette storiche di Madrid, da assaggiare a Casa Ciriaco vicino al Palazzo Reale. In generale a Madrid, trovandosi al centro della nazione, la cucina è ricca di pietanze a base di carne, come il Cocido madrileño (stufato realizzato con zampetti di manzo, pollo e maiale, salumi, ceci e verdure), la trippa alla madrilena e il prosciutto Jamòn.

L’impero dei churros

Se ami le zuppe e non temi i gusti decisi, ti propongo una sfida: Sopa de ajo, la zuppa di aglio, fatta con pane, aglio, uova, olio d’oliva, paprika e sale. Il Restaurante La Bola, la prepara dal 1870.

I cibi di strada somigliano molto a quelli della nostra cultura gastronomica. Due per tutti: Bocadillo de calamares, il panino con calamari fritti; e i Churritos (o Churros), dolci dalla preparazione simile alle nostre zeppole dalle quali differiscono forse solo per la forma oblunga. L’impasto è a base di burro, uova, farina e zucchero; con una sacca da pasticciere si realizzano questi bastoncini che vengono fritti e poi ricoperti di zucchero. Se ti trovi dalle parti di Plaza Mayor, dirigiti nella Chocolateria San Ginés, la più famosa di Madrid, e apprezza i Churritos con la cioccolata.

Movida

In Spagna le ragazze si chiamano ciche? Allora mi trasferisco e mi metto a raccogliere le ciche” (Totò, Eva e il pennello proibito).

Hai da trascorrere anche una notte nella capitale spagnola? “A Madrid nessuno va a letto prima di avere ucciso la notte”, diceva Ernest Hemingway. Secondo i più assidui frequentatori, a Madrid “la movida inizia con cena alle 22, prosegue dopo mezzanotte con un drink al bar e ingresso in discoteca non prima delle 3 per terminare con after hours che hanno fine solo alle 9 del mattino”. Ogni zona della città ha i suoi punti di ritrovo, appuntamenti particolari, le discoteche. C’è davvero solo l’imbarazzo della scelta e basta digitare “movida a Madrid” su un qualsiasi motore di ricerca per scoprire un mondo.

Madrid

Calle Preciados

Ricordati di San Valentino

Io te chiero… como bicchiero, carabbiniero” (Totò in Totò, Eva e il pennello proibito).

Metti da parte la movida per un attimo e rispondi a questa domanda: hai lasciato la tua partner da sola a casa a San Valentino e temi ritorsioni al tuo ritorno? Sì? Allora fatti perdonare comprandole qualcosa in una delle principali vie dello shopping cittadino. Prima tappa Calle Preciados, “uno dei luoghi più famosi di Spagna, dove fare shopping. Questo luogo è il nesso tra la Plaza del Sol di Madrid e la Gran Vía. Ogni due metri c’è una boutique o un negozio di moda”.

Poi, a seguire: la Gran Via; la calle Serrano, “nel cuore del quartiere Salamanca, questo importante centro commerciale dispone delle firme di moda più prestigiose e lussuose della città” oltre che di gioiellerie; Fuencarral, alla fermata metro Tribunales; Chueca; Las Rozas Village, “centro commerciale all’aria aperta, che somiglia più che altro a un piccolo paese, è il luogo perfetto per trovare articoli alla moda di stagioni passate, a un prezzo più basso”.

Curiosità e lingua

Vado a Madrid e mi faccio una bella flamencata” (Totò in Totò, Eva e il pennello proibito).

Sapevi che Madrid è la città europea con il maggior numero di alberi? Ne ha circa 300.000, posizionandosi seconda nel ranking mondiale (la precede soltanto Tokio). Lo scrive la blogger Ilaria (http://litalospagnola.blogspot.it/2015/02/9-curiosita-poco-note-su-madrid.html) che rivela, tra le altre cose, l’esistenza a Madrid di un bari dedicato ai viaggi. Si chiama La Ciudad Invisible.

Gli ispanismi nella lingua napoletana

Ma le curiosità più divertenti riguardano i legami tra la nostra lingua e quella spagnola. In rete sono pubblicati diversi studi che riguardano gli ispanismi nel napoletano, si va da quello della dottoressa Giovanna Riccio per l’Università degli Studi di Trieste agli approfondimenti della associazione culturale Unitre Vallo Di Diano, passano per le pagine della Treccani online.

Qualche sito e qualche blog utili per orientarsi e per conversare a Madrid

http://www.spagna.cc/frasario_frasi_spagnolo.html

http://www.gowithoh.it/guida-madrid/frasi-in-spagnolo/

http://www.turismomadrid.it/

https://www.esmadrid.com/it

http://www.madrid.it/

E adesso concentrati

Sì, perché la trasferta a Madrid ha un obiettivo: sostenere i nostri ragazzi. Dunque è arrivato il momento di avviarsi verso lo stadio. Il mitico Santiago Bernabéu è raggiungibile con la linea 10 della metropolitana. “La sua costruzione – si legge in un testo su Madrid – venne fortemente voluta dal presidente Santiago Bernabéu Yeste (che era stato anche un giocatore, e aveva ricoperto i ruoli di capitano della prima squadra e direttore del club), che salì in carica nel 1945, assumendosi l’impegno di dare rinnovato splendore al club dopo i disastri della Guerra civile. Sotto la sua presidenza venne inaugurato il nuovo stadio, nel 1947”.

Non ho altro da dirvi… Coloriamo d’azzurro Madrid!

Tutti dicono: questo è stato il migliore del Barcellona, questo è stato il migliore del Real Madrid, questo è stato il migliore del Chelsea, questo è stato il migliore… Io sono orgoglioso di essere stato il migliore a Napoli.

Diego Armando Maradona, 1995.

ilnapolista © riproduzione riservata