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Per criticare de Magistris non c’è bisogno di aggrapparsi a Saviano

È triste che si sia cercato di cavalcare la foto di Saviano non per amore della verità ma in opposizione al sindaco. Le uniche parole sensate dal novantenne Masullo.

Per criticare de Magistris non c’è bisogno di aggrapparsi a Saviano

Mertens e Massimo Troisi

Ma se Mertens dice cose strabelle su Napoli e aggiunge che prima di venire qui, in Belgio gli raccontavano invece tutt’altra città, dominata interamente da violenza e camorra, oppure se io mi godo i suoi gol allo stadio e dimentico per qualche ora i mali della città, siamo qualunquisti e omertosi come il sindaco? Mi viene sempre in mente Troisi che, all’annuncio con ritardo di Mina’ che il Napoli aveva vinto lo scudetto, rispondeva: “Gianni, ma l’hanno già detto: festeggiamo ma non dimentichiamo i mille mali che da secoli affliggono Napoli?”.

Il sindaco che cavalca il turismo

Dice: “Che cazzo di paragone. Quello è un giocatore straniero infatuato e ci può stare quell’uscita, ci sta anche un po’ di ruffianeria ad uso del tifosotto, mentre tu sei un semplice cittadino, un po’ qualunquista e coglione ma legittimamente puoi esserlo, invece De Magistris è il sindaco della città e non può e non deve occultare la verità. Mentre si spara e si uccide”. No, non mi trovo, il primo cittadino ha una ragione in più, non per occultare, ma per porre l’accento sugli aspetti positivi, pochi o tanti che siano. Non si è mai visto nulla di buono venire fuori dal pessimismo più cupo, dall’afflizione generata dall’assenza di speranza, è lecito che De Magistris cavalchi la circostanza delle migliaia di turisti che affollano i decumani, anche se l’autore di questo successo non è lui.

Il silenzio di Bassolino

Tra parentesi, è la vecchia idea, in versione cheap e con qualche variazione non sostanziale, del primo Bassolino, il “nuovo rinascimento napoletano”, la fiction “Un posto al sole”; non è un caso che nella diatriba tra il sindaco e Saviano, quest’ultimo denunciato in illo tempore dall’ex governatore, costui non entri a gamba tesa, diversamente da alcuni suoi fans facebook. C’erano agguati a Secondigliano e altrove, e feriti e morti, anche ai suoi tempi.

Con Saviano solo per stare contro il sindaco

La verità triste è che si è cercato di cavalcare – inutilmente – la fotografia di Saviano (i grandi intellettuali non fotografano la realtà ma cercano le origini del male, nelle mentalità, nei costumi, nella storia, in alcuni casi scendono in campo in prima persona, penso a Sciascia, penso ad un Vargas Llosa). E si è cercato di cavalcarla non per amore di verità ma per fare opposizione al sindaco. Perdendo. Eppure non è che gli argomenti, seri, pregnanti, manchino. In mille modi si può attaccare l’uomo politico e l’amministratore, con uno lo si inchioderebbe alle sue vere responsabilità evidenziandone l’incapacità.

Basta chiedergli dei progetti per Napoli

Sarebbe bastato chiedergli: quale progetto per Napoli, oltre l’uso strumentale e comprensibile della marea di turisti, oltre il giusto laissez faire nei confronti del commercio? Quale proposta culturale pure, al di là dei Siani maradoniani, o dei Maradona sianizzati, dei De Giovanni, della politica degli eventi, quelli pacchiani (Nalbero) e quelli di prestigio (la Cup). Come trasformare i turisti in pellegrini, come assecondare non a chiacchiere ma con proposte concrete la vocazione di città capitale del mediterraneo, che idee per il porto, per Bagnoli, le periferie. Come promuovere una più ampia e durevole liberazione di energie….

Le uniche parole sensate sono state del novantenne Masullo

In questi giorni dominati dalla stucchevole polemica tra narcisi e tra i loro rispettivi seguaci, non pochi di noi hanno respirato a pieni polmoni solo leggendo l’intervista ad un signore che ha chiesto meno vanitas e più parole di futuro per Napoli, denunciando un male pervicace quanto se non più della camorra: l’assenza di una borghesia che abbia un minimo di senso della responsabilità. Finalmente un po’ di vera cattiveria, un affondare il coltello nella piaga, lontano dalla solfa degli inutili appelli alla legalità dell’anticamorra professionale. Purtroppo erano le parole di un novantenne…

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