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Il ritorno di Milik, ovvero il nuovo e dolce problema di Sarri: ora chi metto centravanti?

Analisi ragionata sulle prossime partite e sul calciatore da schierare come centravanti. Da Milan-Napoli, proponiamo la rotazione di Milik e Pavoletti.

Il ritorno di Milik, ovvero il nuovo e dolce problema di Sarri: ora chi metto centravanti?

Senza correre troppo

Sì, lo sappiamo. Stiamo precorrendo i tempi, perché Milik è ancora infortunato e Pavoletti è appena arrivato e Gabbiadini non è ancora andato via. Quindi, in realtà la foto in apertura manca di un volto, quello di Manolo. Quello di un calciatore che ha segnato tre gol nelle ultime tre partite, una media da centravanti senza se e senza ma. Noi, però, vogliamo andare oltre. Proiettarci oltre. Fare come se Gabbiadini fosse già andato via e immaginarci il Napoli a partire dal post-Pescara. Si gioca tra tre giorni, è ancora troppo presto per Milik. È ancora troppo presto per Pavoletti. Forse, è ancora troppo presto persino per Gabbiadini. Nel senso che sarà in panchina, quel giorno. Al San Paolo, non al King Power Stadium di Leicester o chissà in quale luogo grigio d’Inghilterra.

Come detto, però, proiettiamoci alla sfida col Milan. 21 gennaio 2017, tra nove giorni. Ovvero, tre giorni prima di Napoli-Fiorentina in Coppa Italia. E 25 giorni prima di Real Madrid-Napoli. In mezzo, Palermo, Bologna e Genoa. Insomma, di nuovo il pieno regime assoluto. E la necessità di schierare un attaccante, tra i due e mezzo (facciamo tre, con Mertens) che saranno a disposizione. Apriamolo, sto dibattito: chi gioca? Come gioca? Con che frequenza?

Situazioni

Certo, tutto dipende. Jarabe de Palo. Dipende da quelle che saranno, innanzitutto, le condizioni psicofisiche dei calciatori. Ovvero se Mertens continuerà a vivere il suo Natale anche fuori stagione, se Pavoletti sarà davvero in grado di tornare a giocare da titolare. Se Milik, stessa cosa del livornese. Al netto di tutto questo, facciamo come se andasse bene tutto. E, dopo Napoli-Pescara, Sarri potesse scegliere tra i tre calciatori per andare a Milano. Quali sono i possibili scenari?

A parità di condizione fisica, la gerarchia pare disegnata e designata, già scritta. Milik titolare, Pavoletti prima alternativa e Mertens soluzione d’emergenza. Il belga, a quel punto, potrebbe tornare anche a interpretare il suo ruolo naturale di esterno di fantasia a sinistra. Tra l’altro, Milik ha sempre mostrato di trovarsi molto meglio a duettare con la classe elettrica del belga piuttosto che con il magistero tecnico di Insigne. Anche se, a discolpa del 24 partenopeo, c’è da dire che la prima parte della stagione è combaciata con uno dei suoi peggiori periodi azzurri. Quindi, come dire: al di là del ruolo di titolare come numero nove, è da verificare l’intesa tra Milik e il miglior Insigne. L’idea di qualche cross al bacio del talento di Frattamaggiore per la testa del polacco non è proprio da buttare via.

Però, come detto, ci sono tante cose da valutare. Tante situazioni. C’è da osservare perbene, ad esempio, l’adattamento di Pavoletti al gioco del Napoli. I primi dieci minuti con lo Spezia, strafalcione sottoporta a parte, non hanno fornito indicazioni pregnanti. Troppo particolare il contesto, troppo strana e irripetibile la partita per poter leggere i movimenti in opposizione alla difesa avversaria. Il centravanti ex Genoa va provato in una partita in cui l’avversario, semplicemente, vale qualcosa più dello Spezia. E, possibilmente, in cui il punteggio sia ormai consolidato. L’ideale, volando nel regno della fantasia, sarebbe un bel 3-0 al 45′ di Napoli-Pescara. Un luogo magico in cui inserire Pavoletti nella ripresa per dar fiato a Insigne o a Mertens o a Callejon, per valutarne caratteristiche e adattabilità in vista di Milano.

Indecisione

Siamo sempre lì, però: a Milano chi metto? E nelle partite successive? Considerando la volontà (pure comprensibile, ma solo se a condizione fisica ottimale) di regalare a Milik la passerella del Bernabeu due settimane e rotti dopo, insisto con Mertens o provo il polacco? E Pavoletti? Sì, c’è la Coppa Italia con la Fiorentina per poter sperimentare. Ma, a quel punto, l’avversario è importante e in palio c’è la vincente di Juve-(Milan o Torino). Insomma, è una partita vera e importante. È un quarto di finale.

Potremmo andar giù fino a fine stagione, questo sarà il dolce problema di Sarri. Ovvero, ad avercene di grattacapi e indecisioni così. L’attacco del Napoli non è mai stato così completo numericamente, forse solo con la coppia Higuain/Zapata (con Pandev possibile alternativa, stagione 2013/2014) si arrivava a una tale varietà di soluzioni e profili tecnici.

Una proposta

L’idea migliore, secondo noi, sarebbe quella di cominciare ad alternare i due attaccanti veri proprio a partire da Milano. Magari dal secondo tempo di Milano, dopo i primi 45′ con un Mertens ormai pienamente calato nel ruolo. Lo stesso Mertens che andrà in campo contro il Pescara, presumibilmente da centravanti titolare, per aumentare i dubbi di Sarri. E i nostri. Mettiamo il caso riesca a segnare ancora, mettiamo il caso faccia un’altra tripletta: chi schieri a Milano?

Sono i dubbi delle grandi squadre, sono le situazioni da turnover qualitativamente equilibrato. Quelle dell’assenza, Sarri le ha risolte inventando e rimescolando. Ora, c’è da scegliere. E da far crescere due calciatori che possono essere un’arma fondamentale per il finale di stagione. Anzi, devono esserlo. Quindi, ribadiamo: Pavoletti in campo nel secondo tempo di Napoli-Pescara e Milan-Napoli, poi titolare in Napoli-Fiorentina e Milik a prendersi qualche minuto nel finale. E poi a scendere, fino a Madrid. Uscita europea. Cui il Napoli si presenterà con due centravanti e mezzo pronti, o almeno si spera. Prendendo spunto proprio dal Real, che ha Morata, Benzema e casomai un esterno pronto a riciclarsi come centravanti. Crisitiano Ronaldo, sì. Proprio lui.

Lo sappiamo, sì. Abbiamo precorso i tempi, e ora abbiamo pure esagerato. Sono ancora più forti quelli del Real.

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