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Maksimovic, riserva di gran lusso e all’occorrenza pronto per il Napoli

Bene in Coppa Italia contro la Fiorentina, dopo un periodo di difficoltà. Potrebbe giocare col Palermo, rappresenta una risorsa per oggi ma soprattutto per il futuro.

Maksimovic, riserva di gran lusso e all’occorrenza pronto per il Napoli

Tonelli (e Chiriches) out?

Nikola Maksimovic è una delle eredità di Napoli-Fiorentina di Coppa Italia. Una bella eredità, ci viene da dire. Nel senso che, finalmente ci viene da dire, abbiamo riconosciuto un set di situazioni positive nella sua prestazione. Una buona, ottima notizia: secondo il report dell’allenamento di ieri, in questo momento il Napoli rischia di affrontare il Palermo senza Chiriches e Tonelli. Il rumeno ha svolto solo una parte del lavoro con la squadra, l’ex Empoli ha lavorato a parte. Insomma, non sapremo come andrà a finire per il ruolo di centrale accanto all’intoccabile Albiol.

Quindi, Maksimovic. Diventato quinta scelta all’improvviso, all’approssimarsi della Coppa d’Africa. Koulibaly in Gabon, Chiriches in difficoltà fisica e quindi spazio per Tonelli. A sorpresa, quando tutti si aspettavano Maksimovic. Sappiamo com’è andata, ricordiamo la partita non proprio brillante del serbo a Firenze. Il Napolista scrisse che la doppia rimonta gigliata non fu tutta colpa sua, e ci crediamo ancora. È vero pure, però, che la squadra di Paulo Sousa pareggiò e poi passò in vantaggio solo dopo l’uscita di Chiriches, con Maksimovic in campo. Un Maksimovic non proprio sicurissimo, questo va detto.

Aderenza

Dalla Fiorentina alla Fiorentina, forse è cambiato qualcosa. Un mese, più o meno, di panchina. E di allenamenti. Probabilmente, la miglior medicina per sistemare i sintomi di un adattamento ancora incompleto alle dinamiche tattiche della difesa di Sarri.

Il risultato di questo ulteriore mese di apprendistato è ampiamente positivo. Contro la Fiorentina, Maksimovic è stato Maksimovic. Le sue caratteristiche, la sua fisicità straripante e una buona lettura dei tempi di intervento, in anticipo sul pallone o nei corpo a corpo. Oltre a questo, però, Maksimovic è stato anche un difensore del Napoli. Che non vuol dire mantenere la linea, o almeno non solo. Vuol dire muoversi secondo uno spartito che è organico e sempre riferito a quello dei compagni. Vuol dire ragionare come parte di un tutto, come ingranaggio di un sistema composito. Un sistema pure più rischioso di quello con cui era “cresciuto”, Nikola. Sarri, che evita quasi sempre di parlare di moduli di gioco, con lui  e per lui fa un’eccezione. «Viene da un lunghissimo periodo di gioco in una difesa a tre, deve adattarsi». Pur cambiando qualche termine, quante volte avete sentito questa frase?

Progetto

Rileggendo la nostra analisi tattica di Napoli-Spezia, ritroviamo gli stessi concetti di sempre. Allora ci concentrammo sulla situazione di palla in uscita, ancora legata – nel gioco di Maksimovic – alle dinamiche di un sistema difensivo a tre. Abbiamo lanciato una ricerca, abbiamo visto di aver scritto tanto di Maksimovic. Non siamo tra quelli che si disperano “perché ci sono 25 milioni in panchina”. Perché succede nelle squadre forti. Perché, in panchina, non ci va il valore di mercato. Ci va, come in questo caso, il calciatore meno pronto a recitare un ruolo scritto, definito, che non può essere modificato. 

Uno dei pezzi che spiega anche questo è quello dei “tempi belli” di Maksimovic a Napoli, quelli dell’esordio. Appena dopo Napoli-Benfica, scrivemmo un pezzo di matrice ovviamente entusiastica sul serbo. Che era entrato a partita in corso contro il Benfica, al posto dell’infortunato Albiol, e aveva esordito col Napoli e in Champions proprio così. Un giorno all’improvviso. Allora, ci esprimemmo così:

Il senso di Nikola Maksimovic. Ovvero, 25 milioni (vuoi o non vuoi) che si alzano dalla panchina (dalla panchina!) e vanno in campo. Il senso di un progetto, il senso di un calciomercato che è stato di una qualità eccellente e che ci sta scoppiando tra le mani insieme a una squadra che gioca a memoria. La cosa più importante, poi, sta nel fatto che in Napoli-Benfica Maksimovic riesca a giocare così bene, a esser subito così importante. E se qualcuno obietterà ancora che i soldi “sono troppi”, noi non gli diamo torto. Però controbattiamo con una domanda: ma tu, un difensore centrale che gioca benissimo in una partita di Champions, quanto lo vuoi pagare?

Ecco, questa cosa non è cambiata. Maksimovic è ancora il senso del progetto. Anche dopo, che sono venute le partite giocate in maniera meno brillante (da lui e dalla squadra). Anche ora, che è diventato effettivamente la quinta scelta. Perché non è una quinta scelta come le altre quinte scelte, è più forte e continuerà a diventare più forte. L’obiettivo è farne una prima scelta, e per Sarri questo vuol dire (tanto) lavoro. Noi cambiamo un po’ la frase che scrivemmo a settembre: un difensore destinato a diventare titolare in una squadra che gioca la Champions, quanto lo vuoi pagare? 

Vlad Chiriches

La controdomanda sarebbe: e se poi non diventa titolare? Comprensibili perplessità. La risposta si chiama Vlad Chiriches, è il processo di crescita del difensore romeno. Da riserva a titolare aggiunto, prima scelta in caso di assenza dei due titolari. È servito un anno, a un 27enne proveniente dal Tottenham e titolare della fascia di capitano di una nazionale abbastanza importante. Potrebbe servire lo stesso tempo per Maksimovic. Che viene dal Torino, ma è forte. Lo si percepisce, forse ancora non del tutto.

Di Maksimovic c’è bisogno col Palermo, e lui c’è. Di lui ci sarà bisogno in futuro, e lui ci sarà. Già pronto, rodato, impacchettato per Sarri e per il Napoli. È il senso di un progetto.

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