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Pavoletti è la programmazione tecnica del Napoli: ha chiuso il mercato prima che iniziasse

Non è un elogio al mercato del Napoli: per noi, mancano un dodicesimo affidabile e forse un terzino. È una presa di coscienza che le valutazioni da fare sono state fatte. E, oggettivamente, sono perfette.

Pavoletti è la programmazione tecnica del Napoli: ha chiuso il mercato prima che iniziasse

I biglietti per il Real Madrid, poi Maradona. Dopo Pavoletti, questa è stata l’agenda setting delle notizie del mondo Napoli. Leandrinho è passato quasi inosservato in questo gruppo di notizie, ed è pure giusto così: un acquisto per il futuro, probabilmente si unirà alla primavera di Saurini. Nulla di clamoroso, tutto normale.

Rileggiamo i temi di cui sopra, e mischiamoli a quello che è successo in campo. In pratica, tutto quello che è successo nelle ultime settimane. E il mercato? Nel senso: e il resto del potenziamento “necessario” (cit.) per questa “rosa incompleta” (cit#2)? Il Napoli aveva già chiuso le sue trattative prima della metà di gennaio. Ha deciso di chiudere le sue trattative. Come la Juventus, che ha preso Rincon e ha detto “sto bene piatto”. Il Napoli ha fatto la scelta di continuare così, di confermare questa sua programmazione. Che può essere condivisibile o meno, ma è una programmazione. Studiata nei dettagli.

Oggettività e soggettività

Non è un elogio al mercato del Napoli. O meglio, non è un elogio totale al mercato del Napoli. Per noi, lo diciamo dalla fine della sessione estiva, Sarri ha bisogno di un secondo portiere affidabile. In seconda battuta, di un terzino. Possibilmente ambidestro. Ma questi sono giudizi soggettivi, sono pareri. Perché, a livello numerico, il Napoli è oggettivamente completo. Anzi, in alcuni ruoli è in sovrannumero. Al netto della Coppa d’Africa, Giuntoli ha costruito una squadra che ha esattamente due calciatori per ruolo. In alcune posizioni del campo, i giocatori a disposizione sono tre: cinque centrali difensivi (a proposito: ma “lo spreco-Tonelli”, ovvero 10 milioni da tenere in panchina o in tribuna? Giusto, ora è diventato lo spreco-Maksimovic…) per due posti, tre centravanti e mezzo per un posto solo. Più due terzini destri, due terzini sinistri, sei centrocampisti intercambiabili e cinque esterni offensivi (con El Kaddouri e Giaccherini).

Oltre questi numeri, si rientra nella soggettività. Anche per noi, Maggio non vale la riserva di Hysaj. Ma è vero pure che Christian, a Dimaro, è stato il migliore. E si meritava una chance che sta sfruttando nelle (pochissime) occasioni che Sarri gli ha concesso. Anche per noi, il Napoli di oggi ha solo Strinic come terzino sinistro. Ma è vero pure che comprarne un terzo per il solo mese di Coppa d’Africa sarebbe stato quantomeno imprudente. Anche per noi, e l’abbiamo scritto diverse volte, Gabbiadini non era un centravanti adatto al Napoli. Questa è stata una valutazione sbagliata del mercato, un errore che è stato in parte mitigato/cancellato dagli ultimi gol di Manolo.

Che poi, proprio e anche Manolo rappresenta un emblema di questa programmazione. Il Napoli ha deciso di venderlo solo al suo prezzo. Non ha bisogno economico di cederlo, né tantomeno una necessità di lista (cioè, potrebbe restare ed essere arruolabile previo il sacrificio di El Kaddouri). Aspetta l’offerta giusta, nel caso lo tiene. Col broncio, senza che giochi perché l’investimento-Pavoletti va fatto fruttare. Però, può lasciarlo in squadra con tranquillità. Senza contraccolpi economici.

Solo giovani, quindi

Al netto di tutto questo, il Napoli può concentrarsi sui giovani. Sugli acquisti del futuro, già individuati. Oggi, per esempio, il Corsport ha parlato di Dolberg, Casteels, Conti e Klaassen. Un calciatore per ruolo, dalla porta all’attacco. Da tempo si parla di Gnabry, esterno offensivo. Insomma, il Napoli ha solo bisogno di guardare avanti. Ha fatto le sue valutazioni di mercato, che noi possiamo condividere o meno (e infatti, alcune di queste non sono condivise neanche da noi). Eppure, tutto rientra nell’ottica di una reale, verificata, esistente, palpabile programmazione tecnica.

Non più e non meno quella della Juventus o della Roma. I bianconeri avevano bisogno di un centrocampista nella stessa misura di cui noi avevamo bisogno dell’attaccante. Entrambe le squadre si sono presentate a Natala con il pacco già scartato, Rincon e Pavoletti (povero Genoa). Questi sono i fatti, i giudizi verranno dopo. La Roma, invece, è in ritardo. Cerca un esterno, lo aspetta fino a fine mercato. Sono in ritardo.

Quindi, che altro dire? Nulla, ci aspetta un gennaio noioso. Il più era già stato fatto a luglio, agosto e settembre. Quello che doveva essere integrato, è stato già integrato. Ora c’è addirittura da sfoltire. Sono stati commessi errori? Certo. Tutti ne commettono, ricordate? È il mercato, e quello del Napoli è già finito. Sì, proprio come fa una grande squadra. Senza tema di smentita, ovviamente parliamo di oggettività. Per la soggettività, scatenatevi. È compito vostro.

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