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Napoli-Spezia 3-1, paura nel primo tempo poi Giaccherini e l’addio di Gabbiadini

Napoli qualificato ai quarti, vittoria non limpidissima contro i liguri. Esordio per Pavoletti, che si divora un gol incredibile cinque minuti dopo il suo ingresso.

Napoli-Spezia 3-1, paura nel primo tempo poi Giaccherini e l’addio di Gabbiadini

Napoli-Spezia 3-1, azzurri qualificati ai quarti. Segnano Zielinski e Piccolo (Spezia) nel primo tempo. Nella ripresa, Giaccherini e Gabbiadini rimettono le cose a posto. Ora, una tra Fiorentina e Chievo.

Il primo tempo

Pronti via, Napoli in vantaggio. Segna Zielinski, azione personale in diagonale dopo uno scambio ripetuto con Insigne. Sbloccato subito il punteggio, la squadra bis di Sarri si mette a giocare. Nel senso assoluto del termine, quindi parliamo in termini positivi e negativi. Perché le combinazioni d’attacco e per risalire il campo sono pulite, precise, anche godibili. Dietro, però, c’è poca concentrazione perché c’è troppa distanza tra difesa e centrocampo. Anche nei momenti di dominio, il Napoli dà la sensazione di essere slegato tra i reparti, non armonico come al solito. Ed è lì che lo Spezia, nell’unica ripartenza veloce, costruirà il gol del pareggio.

Prima, in mezzo, il Napoli sfiora il gol tre volte. Due con Insigne, che allarga troppo un tiro a giro e poi anticipato all’ultimo istante da De Col (palla sul palo). E con Zielinski, di testa su calcio d’angolo. Sembra tutto facile, e in realtà lo sarebbe pure: lo Spezia attacca poco e male, lanci lunghi che non sfruttano i metri che separano centrocampo e difesa. In quei metri, nasce il gol del pareggio degli ospiti. Maggio si spinge per un cross sulla destra, lasciando sguarnita la sua fascia. Migliore corre nello spazio libero, cross al centro che Rafael ribatte alla meglio. Palla sui piedi di Piccolo, che calcia (malissimo) col mancino. Deviazione assassina di Albiol, Rafael immobile e incolpevole. È 1-1.

Partono dieci minuti in cui lo Spezia prende coraggio, attacca alto e crea un paio di occasioni potenziali. Napoli rilassato, svagato, sempre più slegato. L’intervallo è una salvezza.

La ripresa (ovvero, i due gol e basta)

L’inizio della ripresa non è molto distante dalla fine del primo tempo, anche se lo Spezia è subito meno brillante. Il Napoli non ne approfitta, sembra non avere l’idea giusta. Ci pensa Insigne, che simula la classica azione con Callejon. Palla alle spalle per l’inserimento dell’ala destra, solo che porta il numero 4 e si chiama Giaccherini. Tiro al volo, bellissimo. È 2-1, partita finita.

Partita finita davvero 100 secondi dopo. Rog, all’improvviso, nel mezzo di una partita anonima se non negativa, si accende. Corre, salta tutti e indovina un pallonetto a saltare Chichizola. Gabbiadini è al posto giusto, talmente giusto che basta il petto per far gol. Il 3-1 è un fischio finale. C’è tempo per pochissime cose: un po’ di paura per Strinic, sostituito dopo una piccola noia muscolare. L’esordio di Pavoletti che si divora un gol cinque minuti dopo il suo ingresso. Quasi incredibile l’errore dell’ex Genoa, solo davanti la porta vuota. Poi, nient’altro davvero. È quello che serviva, un 3-1 e un po’ di fiducia per le riserve. Napoli ai quarti, una tra Fiorentina e Chievo affronterà gli azzurri al San Paolo. Avanti col Pescara.

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