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Napoli-Samp 2-1, è una notte solo sua: Lorenzo Tonelli vale tre punti

Napoli che va sotto, gioca male e riesce a reagire solo l’espulsione (dubbia, anzi che non c’era) di Silvestre. Il gol arriva al 95esimo, ed è di Tonelli.

Napoli-Samp 2-1, è una notte solo sua: Lorenzo Tonelli vale tre punti

Primo tempo

Napoli-Sampdoria è gara su una lastra di ghiaccio. In senso strettamente meteorologico, perché il terreno del San Paolo è allentato dal ghiaccio. In senso tattico, perché le due squadre scivolano letteralmente sul campo. Similitudini, vicinanze, assonanze tecniche: pressing altissimo, tanti errori e intensità assoluta. Normale che, tra le due squadre, finisca per prevalere quella che commette meno errori. La Sampdoria di Giampaolo, nel primo tempo, grazie a una fase di non possesso pressoché perfetta. E agli errori di costruzione del Napoli, che mediamente perde un pallone non forzato ogni due azioni.

Merito della perfetta occupazione degli spazi dell’undici blucerchiato, ma anche colpa della forma assolutamente scadente di Jorginho e Hamsik, per esempio. Della scarsa lucidità di Allan e Insigne, della poca cattiveria sottoporta di Callejon e Mertens. E, soprattutto, dell’errore di Chiriches sul gol causato di Hysaj: rimessa laterale lunga, il rumeno concede la fascia a Schick e poi fa fatica a rientrare su di lui. Difesa del Napoli saltata, Reina copre bene la porta ma l’attaccante ceco trova un pallone al centro tra Quagliarella e Hysaj. L’albanese tocca maldestramente, è 0-1.

Il vantaggio della Doria è meritato perché è legittimato subito dopo, con un controllo ancora più sicuro del match. Il Napoli, infatti, non ha reazioni se non nell’ultimissima parte del primo tempo. Un fallo si Skriniar su Mertens lanciato a rete (non visto da Di Bello), un paio di buone cose sulle fasce e una conclusione ribattuta di Jorginho. La terza di tutto un primo tempo dalle statistiche negative, da archiviare già all’intervallo. Perché è una delle prime frazioni di partita in cui il Napoli è stato messo sotto con quelle che di solito sono le armi utilizzate dal Napoli stesso.

Secondo tempo

Non cambia tanto, nella ripresa. La Samp abbassa leggermente i ritmi, ma il Napoli non ha la forza di approfittarne. Anche perché sembrano mancare le idee, manca la forza mentale di costruire qualcosa. La grande occasione è di Mertens su un errore di Regini, ma il belga conferma di vivere una serata complessa. Lo dimostrerà anche dopo, con un altro errore sul tocco splendido a rimorchio di Callejon.

Il momento chiave, che farà ovviamente discutere, arriva al 61esimo. Sette minuti prima Silvestre è stato ammonito, poi disturba (ma sembra non toccare) Reina su un rinvio di piede. Giallo fiscale, anzi un errore arbitrale e basta: espulso il difensore, Samp in dieci e partita di calcio finita. Comincia un assedio. Poco prima, Schick si fa ribattere un tiro a colpo sicuro da Hysaj. La partita è svoltata.

Mertens si mangia il gol in diagonale che avevamo già detto, poi entra Gabbiadini. Il Napoli attacca a quattro punte e funziona, perché da un cross lungo di Insigne riecco il controcross di José Callejon. C’è Manolo, c’è Gabbiadini. Un tocco per riprendersi il Napoli, forse. Un tocco per il pareggio, comunque.

Dopo, il Napoli sfonda almeno cinque-sei volte a sinistra. Si preme, si preme ancora. Strinic va sul fondo almeno sette otto volte, Insigne sfiora il gol alla Di Canio. Puggioni devia due tiri a botta sicura, uno di Gabbiadini e uno di Hamsik. Due miracoli, davvero. Sembra finita, ma poi arriva ancora Strinic sulla sinistra. Siamo al 95esimo, forse oltre. Un passaggio arretrato, da Playstation. Palla che cammina a centro area. All’appuntamento col destino arriva il numero 62. Lorenzo Tonelli. Tiro forte, alto, centrale. Il resto è tripudio.

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