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La storia infinita dei biglietti di Napoli-Real Madrid

Da lunedì, in vendita «biglietti per tutti i settori», al termine della prelazione. Ma di quanti biglietti parliamo? Perché il Napoli non offre una comunicazione dettagliata?

La storia infinita dei biglietti di Napoli-Real Madrid

Un nuovo capitolo della saga economico-letteraria su Napoli-Real Madrid. Questa volta, però, parliamo (almeno) di una parte della storia già anticipata nelle puntate precedenti. Da lunedì 23, il Napoli metterà in vendita (solo online) biglietti per tutti i settori del San Paolo.

Nel comunicato, pubblicato ieri, si legge:

La SSC Napoli informa che, terminata la fase di precedenza riservata agli abbonati, da lunedì 23  gennaio 2017 a mercoledì 25 gennaio 2016 e comunque fino ad esaurimento scorte, saranno posti in vendita tagliandi per tutti i settori, per la gara SSC Napoli – Real Madrid CF del 7 marzo 2017.

La lettura di queste parole porta a molteplici interpretazioni. Oppure, per semplificare, a due idee in qualche modo constrastanti.

La fine della prelazione

Secondo quanto scritto, la vendita verrà riaperta in modo da rimettere sul mercato i biglietti dopo il termine della prelazione riservato agli abbonati. Manca, però, una specificazione in tal senso, non c’è una frase chiave: “…saranno posti in vendita i tagliandi rimasi invenduti, perché non riscattati dagli abbonati, durante la prelazione”. Sarebbe stata una precisazione importante, perché avrebbe aiutato a capire più o meno quanti biglietti saranno in vendita in questa tre giorni di campagna online.

In mancanza di comunicazioni ufficiali, possiamo azzardare che sui 5200 abbonati un buon 15% non abbia provveduto all’acquisto dei biglietti. Quindi, circa 550 persone non hanno riscattato il tagliando rimasto finora “da parte”. È una ipotesi, ovviamente, potrebbe essere anche dieci. Questi posti allo stadio sarebbero rimessi in vendita, magari insieme a quelli non riscattati dall’Uefa o dai partner commerciali del club. Ovviamente, e sempre in mancanza di comunicazioni ufficiali, facciamo una stima veloce: altri 200 biglietti destinabili di nuovo al circuito aperto. Totale: 750 biglietti.

Il Napoli, quindi, prepara una vendita online per 750 persone che vogliono seguire Napoli-Real Madrid. Tempi di chiusura dei terminali: dai 18 ai 35 secondi netti.

L’altra possibilità

Come dire: in questo modo, uno si rassegna. O, almeno, è consapevole del fatto che fare un biglietto sarà complicatissimo. Una domanda altissima per un’offerta risicata. Anzi, diciamo pure inesistente. In mancanza di comunicazioni ufficiali, e con le numerose storie fantastiche/lamentele registrate nei giorni della vendita, pensare alla “strada alternativa” è però immediato. Ovvero: saranno davvero solo 750 (o magari 800, 850) i biglietti in vendita a partire da lunedì sul circuito online? E, quindi: servono addirittura tre giorni per smerciarli?

Ecco, il numero di tagliandi ci pare troppo esiguo. Ed è troppo grande il periodo di vendita. Abbiamo fatto una stima immaginaria, certo, ma è l’unico modo per poter parlare di questo lunghissima trafila tra prelazioni, ricevitorie e siti internet. Il Napoli, infatti, non ha mai fornito un dato numero reale riferito ai biglietti venduti, magari per settore. Una mancanza di chiarezza che ha sempre lasciato un margine di discrezionalità. Che, vuoi o non vuoi, diventa immediatamente un margine per pensare male. Se non male, comunque a una gestione approssimativa dell’evento. Ben prima, tra l’altro, dell’evento sul campo.

Il ritorno dell’online

In tutto ciò, riconosciamo al Napoli un merito: aver riscoperto l’importanza del tifoso fidelizzato. Era stato uno dei nostri cavalli di battaglia qualche settimana fa, quando si parlava della vendita. Era stato il nostro punto di critica più forte nei confronti della società. Ecco, il Napoli è saggiamente ritornato sui suoi passi. Creando una sorta di “prelazione secondaria” per tutti i supporter in possesso di tessera del tifoso o affini. Che, ora, potranno comodamente acquistare da casa il loro biglietto.

Ovviamente, al netto di un intasamento dei terminali e delle bande internet che ci pare scontato. Soprattutto dopo l’analisi di cui sopra, in cui “dimostriamo” come la vendita coinvolgerà pochissimi fortunati. O forse no: questo, secondo il Napoli, non è (ancora) dato saperlo.

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