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La Cina potrebbe limitare le spese per il trasferimento dei calciatori stranieri

Prime avvisaglie di limitazioni dopo il mercato faraonico dei Witsel e dei Tevez. Possibile introduzioni di limiti di spesa e uno straniero in meno per club.

La Cina potrebbe limitare le spese per il trasferimento dei calciatori stranieri

Parla un portavoce del governo

Oscar, Tevez, Witsel. Tutti in Cina. Le ultime tre perle della collana Chinese Super League, tre grandi calciatori sottratti al calcio europeo e sudamericano a suon di yuan. Forse anche troppi, secondo lo stesso governo cinese. Proprio oggi, il Guardian riporta le dichiarazioni di un portavoce di Pechino. Secondo questa fonte, i club della massima divisione cinese starebbero «bruciando soldi». Senza dare la giusta attenzione, perdipiù, allo sviluppo dei settori giovanili locali.

«Bisognerebbe regolare e gli acquisti costosi, e creare delle restrizioni ragionevoli sui redditi dei giocatori. Magari inserendo un limite massimo di spesa e controllando gli investimenti irrazionali, in modo da porre obiettivi a lungo termine». Questo il contenuto dettagliato dell’intervista rilasciata ai media cinesi dell’uomo del governo di Pechino. Che in qualche modo sconfessa la condotta economico-sportiva dei grandi club cinesi e pure le parole di Xi Jinping, presidente cinese. Che ha più volte sottolineato la volontà di trasformare il campionato locale in una grande competizione a livello del calcio europeo e sudamericano.

Un’altra idea potrebbe essere un’ulteriore limitazione del numero di stranieri in organico, da cinque a quattro. «Rimuoveremo dal campionato i club insolventi», questa la minaccia. Che stride con un calciomercato faraonico e incontrollato.

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