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Toh, la Juventus non ha ucciso il campionato. Allegri nervosetto. E riaffiora il fantasma di Pogba

Restano i favoriti, ma la lotta per lo scudetto è aperta. Molti tifosi bianconeri mugugnano per Allegri. E Chiellini dice la verità sempre negata.

Toh, la Juventus non ha ucciso il campionato. Allegri nervosetto. E riaffiora il fantasma di Pogba

Quarta sconfitta, cinque con Doha

Il campionato non è più morto. Anzi. La quarta sconfitta della Juventus in diciannove partite (sarebbero cinque in venti se consideriamo Doha) modifica gli editoriali e corregge l’atteggiamento degli osservatori del calcio. La squadra di Allegri perde ancora una volta in trasferta (dopo Inter, Milan e Genoa, tocca alla Fiorentina) e il suo allenatore tradisce un nervosismo eccessivo. Sia in campo (incredibile che non sia stato espulso, visto il trattamento riservato in simili casi – insulti al quarto uomo – agli altri tecnici di serie A) sia davanti alle telecamere dove però si è prontamente ricomposto dopo un iniziale sbandamento. Fuori luogo la frase sugli avversari che giocano alla morte. Non solo perché fa ridere ricordando Sassuolo e Scansdoria (e altre che ora non ricordiamo) ma perché è lunare pensare di andare a passeggiare a Firenze.

Nostalgia di Conte

L’universo juventino è in subbuglio da almeno un mesetto. Allegri, nonostante i due scudetti consecutivi e la finale di Champions, non è mai stato amato fino in fondo dalla pancia bianconera. La juventinità ha i suoi codici e il livornese è sempre apparso a tanti bianconeri come uno non di famiglia. C’è poco da fare, il cuore è rimasto ad Antonio Conte che sta permeando di sé il Chelsea di Abramovich come dimostra non soltanto il primo posto in Premier ma anche il trattamento riservato a Diego Costa.

Chiellini e il Re nudo

In più, ieri sera Chiellini ha indossato i panni del bambini del “Re nudo” e ha pronunciato la frase che alla Juventus hanno sempre negato: “È difficile sostituire uno come Pogba”. Accidenti. Perché, diciamolo, la Juventus è una corazzata della comunicazione (è più facile esserlo quando sei anche in qualche cda dei media eh) ed è quasi riuscita quest’estate a far passare il messaggio che la cessione di Pogba è stata indolore. Un affare indolore. Poi, ovviamente, è emerso che la Juve nella vicenda Pogba non ha mai toccato palla. Che l’affare lo ha deciso e lo ha fatto Raiola. La Juventus ha subito. Punto. E che, per mettere a tacere la piazza che avrebbe rumoreggiato, ha sborsato novanta milioni per un calciatore – Higuain – reduce da una grande stagione ma sempre deludente ad altissimi livelli.

Il messaggio orwelliano

In più, la Juventus è riuscita a far passare il messaggio di aver condotto un calciomercato chirurgico con gli acquisti di Pjanic e dello stesso Higuain. A Napoli hanno pianto per mesi, ancora qualcuno versa lacrime. A Roma non sappiamo. Il principio trasmesso orwellaniamente è stato: “Hanno indebolito le avversarie, così possono dedicarsi alla Champions reale obiettivo della stagione”. Sarà. Intanto, dopo venti giornate – dato per certa la vittoria che verrà a Crotone – la Juventus ha quattro punti sulla Roma e sette sul Napoli. Non tantissimi. E nel girone di ritorno, dopo averle battute entrambe allo Stadium, dovrà affrontarle in trasferta.

Il calciomercato strombazzato

Nonostante questo gran calciomercato – cui noi del Napolista non abbiamo mai creduto e per questo abbiamo ricevuto complimenti da non pochi juventini – il campionato è tutt’altro che chiuso. Ovviamente la Juventus resta la squadra favorita ci mancherebbe. Ma non ha ancora effettuato quel cambio passo che lo scorso anno le consentì di compiere la cavalcata trionfale che soprattutto noi del Napoli ricordiamo bene. Non è la squadra che ha perso meno partite, lo è il Napoli con tre sconfitte. Ha il terzo miglior attacco della serie A. E ha sì la miglior difesa, ma con soli due gol in meno rispetto alla Roma.

Higuain decisivo, Dybala malmostoso

In più, Allegri non ha trovato la quadra. Non ha trovato la sistemazione ideale. Lo conferma la panchina di ieri sera di Pjanic. Così come la partita sballata di Dybala che è anche distratto dalle sirene del Real Madrid. Lo spogliatoio juventino non sembra proprio rose e fiori. C’è pure Mandzukic da gestire. Anche con Higuain ci sono stati problemi. Però va riconosciuto che è stato proprio Higuain (tredici gol, uno più di Mertens) a tenere la Juventus in testa al campionato con i suoi gol decisivi contro Fiorentina (all’andata), Napoli, Roma e Torino. Cinque gol che hanno fruttato dodici punti. Cinque gol che hanno modificato il corso delle partite.

Il mistero Pjaca

Anche il calciomercato non si è poi rivelato stellare. A parte Pjanic, anche Pjaca è ancora un punto interrogativo. Tra infortuni e scelte tecniche, non ha quasi mai giocato. E ieri sera, a parte una serpentina, non ha inciso. L’acquisto di Rincon a centrocampo non ha provocato caroselli bianconeri per le strade d’Italia.

Restano sempre i favoriti

In conclusione, ripetiamo. La Juventus resta la favorita per la conquista dello scudetto, così come lo era quest’estate. Ma non è un campionato finito. Non è una squadra “illegale’ nel senso caressiano del termine. È una squadra che deve comunque vincerlo sul campo il torneo. E che, cinque mesi dopo un calciomercato definito stellare, non ha ancora trovato il proprio centro di gravità permanente. Insomma, la notizia della morte del campionato è fortemente esagerata.

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