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Reina non c’entra niente. La prova tv chiesta dalla Samp (e respinta) era per Silvestre

Il Giudice Sportivo ha respinto la richiesta di esame delle immagini tv da parte della Sampdoria. Il club ligure non poteva chiederlo per Reina.

Reina non c’entra niente. La prova tv chiesta dalla Samp (e respinta) era per Silvestre

La squalifica di Silvestre

Si conclude, almeno dal punto di vista disciplinare, il caso Silvestre-Reina. Il giudice sportivo ha depositato le decisioni definitive in merito alla 19esima giornata. Il comunicato ufficiale della Lega Serie A conferma la squalifica a Matias Silvestre.

SILVESTRE Matias Augustin (Sampdoria): doppia ammonizione per comportamento scorretto nei confronti di un avversario e per comportamento non regolamentare in campo.

La Sampdoria, come da regolamento, aveva presentato richiesta di prova tv per scagionare il suo difensore. Leggiamo anche questo, dal comunicato:

Gara Soc. NAPOLI – Soc. SAMPDORIA
Vista la richiesta di esame presentata ai sensi e per gli effetti dell’art. 35, comma 1.3, CGS a questo Giudice sportivo e depositata alle ore 15 del 9 gennaio 2017 dalla società Sampdoria con l’allegato filmato di documentata provenienza; considerato che nel caso di specie l’istanza della società non attiene comunque ad alcuna delle ipotesi di condotta gravemente antisportiva ed alle fattispecie tassativamente previste dal richiamato art. 35, comma 1.3, CGS; tutto ciò premesso dichiara inammissibile la richiesta di esame.

Cosa dice il regolamento (ovvero, Reina non c’entra nulla)

C’è stata una cattiva interpretazione generalizzata di questa parte del comunicato della Lega. La richiesta della Sampdoria, ovviamente, non era finalizzata al riconoscimento della simulazione di Reina e quindi a una sua squalificabensì al riconoscimento della simulazione di Reina per scagionare SilvestreScriviamo “ovviamente” perché, a termine di regolamento, una società non può assolutamente richiedere un’applicazione della prova tv contro un calciatore di un’altra squadra.

Il giudice sportivo, come si legge sopra, ha dichiarato “inammissibile” la richiesta di esame delle immagini. Le motivazioni sono semplici, e lo abbiamo spiegato anche qui: il fatto in se, non avendo portato alla segnatura (o alla mancata segnatura) di un gol, o all’espulsione diretta del calciatore (le fattispecie riconosciute dal regolamento), non può essere in nessun modo oggetto di revisione televisiva.

Per capire cosa sarebbe stato necessario perché il ricorso della Sampdoria venisse accolto, basta esaminare la circolare del giudice sportivo relativa alla 15esima giornata. Il caso Strootman-Cataldi. In quel caso, l’olandese fu squalificato per due giornate (provvedimento annullato in seguito) dopo la visione delle immagini. Allora, il procuratore federale segnalò un’anomalia. E quindi richiese la prova televisiva per comportamento gravemente antisportivo (simulazione) che portò all’espulsione del calciatore della Lazio. Ovvero, una fattispecie riconosciuta dal regolamento. Reina, quindi, non è stato squalificato perché è stata ritenuta inammissibile la prova tv per scagionare Silvestre. Ergo, il ricorso della Sampdoria non c’entra nulla col portiere spagnolo, almeno in maniera diretta.

Tre tesserati della Sampdoria diffidati

Al termine del comunicato, si legge anche della sanzione di diffida comminata a tre tesserati della Sampdoria.

MICARELLI Fabio (Sampdoria): per avere, al 46° del secondo tempo, contestato platealmente con frasi irrispettose una decisione arbitrale; infrazione rilevata da un Assistente.

RAPETTI Stefano (Sampdoria): per avere, al 46° del secondo tempo, contestato platealmente con frasi irrispettose una decisione arbitrale; infrazione rilevata da un Assistente.

IENCA Massimo (Sampdoria): per avere, al 49° del secondo tempo, lanciato un pallone sul terreno di giuoco allo scopo di ritardare la rimessa laterale da parte della squadra avversaria; infrazione rilevata dal Quarto Ufficiale.

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