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E Gabbiadini diventa un doloroso (ma inevitabile) addio

Ora la faccia triste del Bergamasco non fa dormire sonni tranquilli ai tifosi del Napoli. Anche, soprattutto, per il gol che si è divorato Pavoletti.

E Gabbiadini diventa un doloroso (ma inevitabile) addio

La domanda della serata

Ora la faccia triste del Bergamasco non farà dormire sonni tranquilli ai tifosi del Napoli: ma siamo sicuri che dobbiamo vendere Gabbiadini? È la domanda della serata. Anche perché, come al solito nel calcio, conta l’ultima partita giocata. E Gabbiadini ha segnato tre gol in tre partite e Pavoletti stasera, in dieci minuti,si è divorato un gol clamoroso. Ma questo è un ragionamento di pancia. La testa dice altro. Dice che ahinoi Gabbiadini in questo Napoli, in questo Napoli di Sarri, non è riuscito a trovare una sua collocazione.

Manolo tecnicamente non si discute

Gabbiadini non si discute. Sarebbe assurdo farlo. Tecnicamente, è un signor calciatore. Un signor attaccante. Tatticamente nel 4-3-3 non ci sta bene. Non si sente a suo agio. Si può anche ragionare sulla consistenza psicologica di Manolo, sulla tenuta mentale di Gabbiadini. Ma è soprattutto un’incompatibilità tattica. È chiaro che Gabbiadini rischia di essere un rimpianto per i tifosi e per il Napoli. Si tratta di un bell’attaccante che finisce sul mercato. De Laurentiis lo sa. E non a caso lo venderà o in Premier League o in Bundesliga. Gabbiadini non rinforzerà alcuna rivale diretta in campionato e non va a giocare in Eccellenza.

Quattro centravanti sarebbero troppi

Il calcio poi è come l’ippica. Nel trotto, tra i cavallari, si diceva sempre “chi ti piace?”. Gabbiadini mi piace. Mi piace molto. È un atipico. Uno che a pallone sa giocare. Che con quel sinistro può fare male. Molto male. È un addio che apre una ferita. Un addio tanto doloroso quanto inevitabile. Sarà dura proseguire con quattro attaccanti. Perché Mertens ha segnato undici gol. Milik sta per rientrare. Pavoletti è stato appena acquistato e non si può giudicare da un gol divorato nell’area piccola. E poi Gabbiadini. Francamente troppi. Da nessun centravanti a quattro centravanti.

Resterà il rammarico

Resta il rammarico per un talento del calcio italiano. Per una brava persona. Educata. Che non ha mai detto una parola fuori posto. Che a lungo si è sentito fuori luogo. Lui e Sarri calcisticamente non si sono presi. Nel frattempo, però, Sarri si è inventato un centravanti. E che centravanti. Succede di doversi sbarazzare di un calciatore forte. Forse è un ulteriore indice della forza del Napoli. Forse aiuta pensare che quest’estate Gabbiadini non è partito per i quattro gol al Monaco. Poi sappiamo com’è andata.

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