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Football Analytics – Il Napoli vince con merito, ma Sarri consideri il limite dei singoli (Tonelli e Jorginho)

Gli expected goals dicono che il risultato col Milan rispecchia l’andamento statistico. Attenzione, però, ad alcuni calciatori in situazioni particolari.

Football Analytics – Il Napoli vince con merito, ma Sarri consideri il limite dei singoli (Tonelli e Jorginho)

Il possesso

Il Napoli batte il Milan e le notizie sono molteplici. La prima, al di fuori delle Football Analytics, è che vincere a San Siro è un qualcosa di ordinario. La meraviglia di fare risultato in casa del diavolo è svanita da ormai 4 anni. Fu Benitez a dettare la via, è Sarri a lastricarla di consapevolezza. La seconda notizia consta nell’inconsueto dei dati descrittivi della gara; il Milan ha il 58% di possesso palla (27 minuti circa), soprattutto nella metà campo avversaria (12’). Gli azzurri, invece, spendono 14’ dei loro 20’ minuti nel proprio fortino.

Nel secondo tempo, come evidenziato in figura, le pedine partenopee, Mertens escluso, risultano dietro la linea di centrocampo; il triplice cambio sulla mediana consente al Napoli di avanzare leggermente, laddove si erano stanziati Allan Jorginho e Hamsik nel primo tempo. Difatti, solo Callejon era più avanzato nella prima frazione di gara, fornendo un maggior contenimento nella ripresa. Anche il numero di passaggi del Milan è maggiore, così come più avanzato il suo baricentro.

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Sarri ha dichiarato nel postpartita che la scelta di un atteggiamento apparentemente insolito, con più transizioni offensive (ma senza una sistematica idea di difesa e contropiede) è stata una scelta iniziale. Siccome i difensori esterni del Milan stanno molto alti – si vedi in figura – se il Napoli avesse preso le loro sovrapposizioni con ogni uomo si sarebbe giocato con 6 uomini in difesa. Forse con 6 difensori a partita, come accadeva nei 3-5-2 di Reja e Mazzarri, si subirebbero meno gol, ma non si sarebbe mai sviluppata l’idea di gioco vincente nell’estetica e nei risultati del Napoli di Sarri.

Ad ogni modo, i limiti dei singoli dovrebbero essere considerati. Pensiamo a Tonelli e Jorginho nelle situazioni di pressing – come sta notando Guardiola fuori Barcellona. Insistendo sui singoli, però, aggiungiamo un’altra notizia: il Napoli vince senza Higuain, anche a San Siro. Un anno fa, sarebbe stato impensabile un simile andamento con Callejon, Mertens, Insigne.

La scienza del gol

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Mappe di calore dei terzini di Milan (sinistra) e Napoli (destra); in alto Calabria e Hysaj e in basso Abate e Strinic. Si nota la spinta maggiore degli esterni milanisti, soprattutto Abate.

Il Napoli si è giocato la partita sapendo di rischiare, ma di poter sorprendere l’avversario. Le occasioni di Mertens sono un esempio appropriato. In termini di gol attesi bisogna apprezzare la capacità della squadra di arrivare alla conclusione in zone vincenti (qui un approfondimento tattico).

La bubble chart mostra i buoni valori xg dei due tentativi del belga, ove la conclusione del primo tempo costituisce quella con la maggior probabilità di successo della gara. Nel girone d’andata, infatti, sottolineammo che l’handicap offensivo del Napoli, nel suo periodo sterile, era legato al fatto di tirare statisticamente male. Mertens è man of the match statistico di Milan – Napoli, con 2 assist e 4 key passes (passaggi che portano un compagno alla conclusione).

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Mappa di tiro e diagramma a bolle di Mertens. I due tentativi sono big chance in open play con buoni expected goals.

La partita

Dal punto di vista degli expected goals, che ricordiamo essere indicatori di qualità di tiro, la notizia si alimenta sul tirare meno degli avversari, che da un’altra prospettiva vuol dire avere un tasso di conversione migliore. Sul deficit difensivo azzurro e sull’importanza del capitalizzare avevamo argomentato in questo articolo. Il Napoli tira 9 volte, il Milan 13. In area di rigore, 6 volte entrambe.

È Gomez il rossonero più pericoloso, con un colpo di testa su azione da angolo che termina fuori lo specchio. Così altri 6 volte (una traversa), poi 3 bloccati. Solo 4 tentativi, dunque, giungono in porta, tra questi il gol di Kucka. Il Napoli tira 5 volte verso la rete, per una conversione del 40%, contro il 25% del Milan. In totale, si passa a 0,22 rispetto 0,08. Per caratteristiche poi è interessante sottolineare che 5 tiri del Milan nascono su calci da fermo (1 nel Napoli) e 4 sono colpi di testa (0 nel Napoli).

Fatte le dovute analisi, giungiamo all’interrogativo proprio di Football Analytics: il Napoli ha raccolto quanto meritato? Sì, gli azzurri vincono con merito. Gli expected goals di gara sono 1 a 1,7, dunque, considerando le dispersioni di stima, il punteggio alternativo coincidendo con quello reale. Altri 3 punti giusti per il Napoli, così come quelli della Juventus contro la Lazio (1,8 a 0,3 xg).

La distanza dalla vetta è ancora tanta, in ragione del rendimento bianconero. Gli odds di vittoria dello scudetto vedono ancora sfavoriti gli azzurri. Five Thirty Eight dà al Napoli un 14% di possibilità, alla Roma il 21% , con una proiezione di 79 a 80 punti finali. Alla Juve è assegnato il 62% con una proiezione di 87 punti.

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Mappe di tiro di Milan (arancio) – Napoli (azzurro). I rossoneri tirano di più, ma senza qualità statistica.

Infine, è doveroso fare una menzione all’arbitro Rocchi, che nega un 75% di possibilità di segnare un’altra rete al Napoli. Manca un rigore, come con Pescara, Genoa e Samp; se fossero stati giustamente assegnati vi sarebbe un maggior equilibrio tra il punteggio nella classifica reale (44) e nella nostra classifica virtuale (almeno 50).

Note: la fonti dei dati grezzi sono Who Scored e Serie A Tim, le statistiche sono elaborazioni de Il Napolista
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