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Era un derby, Cagliari-Tempo Pausania; giusto che si risolvesse in zona-Cesarini (del primo tempo)

Cagliari-Napoli, le pillole di Trapani: a Cagiari sono slempre belli i derby. Specie quando sono così incerti. Peccato solo che non ci sia più Cellino.

Era un derby, Cagliari-Tempo Pausania; giusto che si risolvesse in zona-Cesarini (del primo tempo)

Il mio Cagliari – Tempio Pausania 0-5

– Il derby dell’Isola, come da consuetudine, si è risolto al cardiopalmo in zona Cesarini all’inizio del secondo tempo.

– Com’era pronosticabile, la partita più sentita dell’anno ha vissuto momenti di grande equilibrio. In particolare quando l’arbitro fermava il gioco per un infortunio o per dare spiegazioni ai calciatori. O come quando c’è stato l’intervallo tra primo e secondo tempo in cui le due compagini si sono equivalse.

– Negli occhi e nella mente ancora la galoppata con tuffo di Lavezzi al 93′ o uno dei 15 gol di Conti a tempo scaduto. I derby sono sempre così, non finiscono mai.

– Sarri, per evitare le classiche sorprese in scontri così ostici, ha scelto una formazione iper difensiva. Addirittura a centrocampo si è affidato a un terzetto tutto fosforo e chili: Jorginho, Hamsik e Zielinski, con quest’ultimo fisso su Padoin per cercare di limitarne estro e fantasia. E in prima linea ha optato per Insigne e Calle esclusivamente per bloccare le proverbiali sortite di Isla e Pisacane. E Mertens punta centrale, con l’unico compito di disturbare la manovra rossoblu quando partiva dai piedi temibili di Ceppitelli.

– Rastelli ha mischiato le carte con giocatori mobili e veloci come Tachtsidis e Borriello, Barella a ridosso delle punte pronto a trasportare e Padoin, falso diez, a scompaginare il centrocampo azzurro.

Do you remember Napoli-Reggina?

– Quando ho visto Rastelli mi è venuta una cosa dentro. Un lungo flash mi è partito dalla testa e non ho saputo controllare: Napoli – Reggina, 15 anni fa, San Paolo stracolmo, sorpasso? Serie A? De Canio, Colomba? Sì, quel Colomba. Savoldi? sì, quel Savoldi.

Rastelli? sì, questo Rastelli. Lo segnava anche Murgita. Ancora Rastelli. Lo segnava anche Max Vieri. Ancora Rastelli. Lo segnava anche Caccia. Finita 1-1. Serie B. Ancora Serie B. Rastè, mavafancul.

– Se qualcuno poteva pensare alla vigilia ad una gara a senso unico, tipo Marocchi (“potrebbe essere una brutta partita per il Cagliari”), così non è stato. Il Napoli aveva speso molto a Lisbona, le partite a mezzogiorno non ci hanno mai portato granché bene e soprattutto un derby è sempre un derby.

I 30 secondi di Zielinski

– L’equilibrio si è subito notato dalle prime battute. In 10 minuti, gli azzurri sono andati al tiro tre volte con Calle, Zielinski e Mertens. Tutti fuori.
Il Cagliari ha immediatamente risposto con un rinvio di Storari.

– Zielinski è caduto male ed è uscito facendo temere il peggio. Barella ha fatto finta di non vedere e Ugolini ha accertato il peggio: entrerà sicuramente Allan.
Panico.

Peccato che non ci fosse la classica diagnosi di Caressa che avrebbe potuto spiegarci come si allungano i flessori e gli adduttori, le terapie da adottare e i tempi di recupero.
Zielinski è rientrato dopo 30 secondi come se nulla fosse.

A ognuno le proprie occasioni

– Clamorosa l’occasione per il Napoli al 17′: angolo sul secondo palo di Strinic, Storari reattivo come uno spaventapasseri obeso si è fatto scavalcare, sponda aerea di Chiriches e Hamsik, a non più di due metri, l’ha sparata su Pisacane sbarcato sulla linea.

– Clamorosa l’occasione per il Cagliari pochi istanti dopo: Sau si è fatto beccare in netto fuorigioco a 30 metri dalla porta.

– Isla ha abbattuto Mertens al limite e ha preso il giallo. La punizione dello stesso belga è stata deviata dalla mano di un cagliaritano in barriera, in area, ed è finita in angolo. Rigore?

Peccato che non ci fosse Caressa a spiegarci la nuova e semplice regola del fallo di mano che è tale se è volontario, ma è tale anche se è involontario con l’arto, ma non con la mente. Cioè, quando c’è la volontà di andare sulla palla, ma pensi di non arrivarci, la tocchi con l’avambraccio mentre lo ritrai, ma fai finta di averla presa con il fianco, ti giri dal lato opposto e protesti.
Chiaro, no?

Rigore-Padoin

– Botta e risposta da derby vero: tiro a giro di Insigne alto. Tiro a giro deviato di bomber Padoin. A fine gara, Rastelli ha commentato quest’azione come un “rigore in movimento”. A parte il mirto che si sarà scolato prima di dire ciò, ma “rigore” e “Padoin” nella stessa azione o nella stessa frase ci piacciono.

– Al 34′, un fulmine improvviso: Mertens è stato servito in area, spalle alla porta. Il movimento da vero 9 del belga ha spedito Ceppitelli ad Arzachena, si è girato e ha fatto partire una saetta che si è conficcata nell’angolo basso dove l’ex Storari non poteva arrivare. 0-1

– La reazione straordinaria dei cugini è stata immediata: hanno battuto la palla al centro.

– al 40′ il disastro. Kulì ha anticipato un avversario. “Ok, ora dalla vicino e torna dietro”. Il senegalese si è prodigato in un forcing e ha superato di potenza un paio di cagliaritani. “Ok, bellissimo. Ora fermati, dalla vicino e torna indietro”. Kulì, preso da un raptus ha continuato la sua corsa, sorpassando sardi su sardi, ma si è allungato il pallone e… “Kalidou, ma ‘ndò cazz vai? Fermati, fermatiiii, fermatiiiiiii”. Il crash si è udito sino a Civitavecchia.

– L’esito preciso del danno ancora non è stato reso noto. Se ci fosse stato Caressa alla telecronaca, avremmo avuto un quadro clinico in tempo reale e le previsioni del tempo per i prossimi 15 giorni.

Dely Valdes e Dario Silva

– Mertens ha sforbiciato da pochi passi, il Cagliari ha controbattuto con un maestoso fallo laterale di Dessena.

– Al 44′, a sorpresa, il Napoli ha raddoppiato: cross di Calle perfetto per la testa di Insigne. Parata eccelsa di Storari che ha spedito la palla sulla traversa. Sulla ribattuta, Hamsik si è fatto trovare pronto nei pressi del dischetto e ha bucato di destro al volo. 0-2

– Se l’arbitro non avesse fischiato la fine del primo tempo, Dely Valdes e Dario Silva avrebbero certamente pareggiato.

Questione di derby

– Se qualcuno poteva pensare ad un secondo tempo tutto in discesa, tipo il Minao (“mo’ facciamo il terzo e poi li schiattiamo la capa”), si è sbagliato di grosso. Il Napoli aveva speso molto nella prima frazione, i secondi tempi all’una non ci hanno mai portato granché bene e soprattutto un derby è sempre un derby.

– La partita a scacchi tra Sarri e Rastelli è proseguita. Il Cagliari ha avuto una veemente reazione, non uscendo dal proprio centrocampo per buoni 5 minuti: Calle si è divorato un gol facile dopo il solito lancio di Insigne e Zielinski, lasciato per un attimo Padoin, ha sferrato una cartucciata dai 20 metri che Storari a malapena ha visto. 0-3.

– Se ci fosse stato Caressa, ci avrebbe spiegato il gol, rifacendosi alla pressione dei nuovi palloni, all’importanza di giocare spalle al sole, all’algoritmo che si utilizza per poter calciare il pallone da quella distanza, un po’ di fisica quantistica e l’oroscopo di Piotr.

L’elasticità di Reina

– Il Cagliari, mai domo, si è reso pericoloso con Pisacane che è sbarcato sulla sinistra e ha pescato con un retropassaggio Mertens solo davanti a Storari, ma il piccolo nove tarocco si è fatto ipnotizzare dal portiere.

– Il pressing rossoblu si è fatto sempre più asfissiante e così la quarta segnatura è dovuta partire direttamente dai piedi di Reina. In poco più di 5 secondi, il pallone è finito tra i piedi di Mertens in area avversaria. Tocco leggero e preciso e 0-4.

– La partita stentava a sbloccarsi. Si è rimasti sullo 0-4 per più di tre minuti. Poi, sempre Mertens, ha fessiato sempre Ceppitelli con un tunnel, è entrato in area e di sinistro ha concluso il suo monologo. 0-5

– Se ci fosse stato Caressa, avrebbe consigliato a Ceppitelli una bella tac.

– Nel finale, Calle ha avuto il tempo di mangiarsi un altro gol e il Cagliari è arrivato alla conclusione per ben due volte, dimostrando quanto i derby vivano sul filo dell’equilibrio, e ci è voluta tutta l’elasticità di Reina per bloccare i due tiri centrali.

… ma Cellino?

– A pochi minuti dal triplice fischio, hanno inquadrato Rastelli in piedi accanto alla panchina teso e pensieroso. Aveva la faccia dello stratega pronto ad inventare qualche altra diavoleria. Non ho capito però se stesse pensando ad una nuova sostituzione per ribaltare il risultato o a quel Napoli-Reggina 1-1.

– Sempre belli i derby. Specie quando sono così incerti. Peccato solo che non ci sia più Cellino. La sua finezza, i suoi salti, i suoi cori per i fratelli napoletani e i suoi panini con limone e pecorino, in partite del genere, ci mancano decisamente.

– Il Napoli stravince la partita più sentita dell’anno. Se il Cagliari non si fosse fermato, avrebbe certamente rimontato nel finale sino al 5-5. Se il Napoli non avesse dominato, il punteggio sarebbe rimasto sullo 0-0.

– Ma si sa, i derby sono sempre così, emozionanti ed imprevedibili, e vorresti che non finissero mai.

Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca.

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