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Napoli, pareggiare a Firenze non è reato. Ora tutti parlano di mentalidad ganadora

Il Napoli e Napoli comincino a godersi quello che hanno. Fa bene Sarri a parlare di mentalità. Ci piace così, non quando si lamenta per il Higuain. È questa la strada.

Napoli, pareggiare a Firenze non è reato. Ora tutti parlano di mentalidad ganadora

Mai sconfitta la Fiorentina in casa

Pareggiare 3-3 a Firenze non è reato. Cominciamo col dire questo. La Fiorentina quest’anno non ha mai perso in casa. Prima di ieri sera, aveva subito quattro reti in otto partite. Ieri ne ha incassati tre in novanta minuti. Nessuna squadra ne ha segnati più di uno. E la Roma in quello stadio ha perso uno a zero. Un preambolo doveroso visto il tenore dei commenti che si rincorrono da ieri sera. Il Napoli ha sì “sprecato” una partita. Ma vale anche il contrario. Ha avuto il temperamento di recuperare un incontro che sembrava perduto. Prima l’invenzione di Mertens che si è conquistato il calcio di rigore. E poi la trasformazione di Gabbiadini.

Terzo posto in A e ottavi di Champions

Il Napoli ha chiuso il 2016 al terzo posto in classifica. E, come capita a tante squadre, in queste diciotto giornate ha dovuto fronteggiare alcuni infortuni: quelli di Milik, Albiol, ora Koulibaly. Nulla di trascendentale. Ordinaria amministrazione. Capita a tutti. Il Napoli ha dimostrato ancora una volta di essere una squadra di vertice. Competitiva in Italia e in Europa. Tra le prime in serie A e tra le prime sedici in Champions. Tanta, tanta roba.

Il Napoli è in costante crescita

Il Napoli, in costante crescita da oltre dieci anni, cioè da quando ha Aurelio De Laurentiis come presidente, si sta cominciando a porre domande per crescere ulteriormente. È importante che queste domande le ponga lo stesso Maurizio Sarri. Noi delNapolista ne siamo ancor più felici. Si torna a quella mentalidad ganadora di cui parlò Arrigo Sacchi un anno e mezzo fa. Concetto di cui l’ambiente non vuol sentir parlare.

Anche il terzo posto vale tanto

Ripetiamo, pareggiare a Firenze non è reato. Non c’è nulla di indecoroso. Anzi. Il Napoli è terzo in classifica. Oggi sarebbe ai preliminari di Champions. Ha il miglior attacco della Serie A. Ha dimostrato di aver svolto, grazie al poco citato Cristiano Giuntoli, un’ottima campagna acquisti. Il Napoli starebbe benissimo anche così. È nettamente al di sopra della propria storia. Perché la storia del Napoli non sono i quattro anni di successi con Maradona. Sono i restanti ottantasei in cui si sono vinti cinque trofei, di cui tre con Aurelio De Laurentiis.

Come costruire la mentalità vincente

Bisognerebbe atto della realtà. E goderne. Poi si può anche provare a migliorare. È fisiologico. È doveroso. In questa direzione va anche la tregua firmata da Sarri e De Laurentiis. Sono finite quelle spiacevoli battute. Sarri ha finalmente abbandonato quel ruolo di contestatore, come se non fosse un dipendente. Ci piace molto quando batte sul tasto della mentalità. Gli ricordiamo che mentalità vincente vuol dire anche non piangere per mesi per la cessione di Higuain. In una società di calcio che non sia il Real Madrid – ma forse anche al Real lo farebbero – un calciatore per novanta milioni si vende. E un allenatore dovrebbe aiutare l’ambiente a comprenderlo. Se cominciamo il giochino per salvare sé stessi, chi ci perde è sicuramente il Napoli.

Lodi al nuovo Sarri

Quindi lodi al nuovo Sarri. Fa bene anche a dire che a Napoli, incredibilmente, ogni pareggio sembra una sconfitta. Bisogna prendere consapevolezza della propria storia, del proprio passato. Questo nuovo Sarri deve essere supportato dalla società. Crediamo che anche l’acquisto di Pavoletti vada in questa direzione. Perché, diciamolo, Pavoletti probabilmente non vale Gabbiadini. Ma in questo Napoli c’è bisogno più di lui che di Manolo. Sarri ha bisogno di essere protetto perché è un amante del calcio. Il lavoro compiuto su Mertens è sbalorditivo. Sarri sta plasmando un centravanti. Anche ieri sera il belga è stato decisivo con un gol, un rigore procurato e un quasi gol con salvataggio viola sulla linea.

La strada imboccata è quella giusta. A patto di resistere nei momenti di difficoltà. Soprattutto da parte dei due principali protagonisti: Sarri e De Laurentiis. Il Napoli non è una squadra giovane, è una squadra forte. E l’allenatore non ha bisogno di consigli tecnici e tattici. E l’ambiente cominci a festeggiare per un terzo posto in campionato. Non è la norma a Napoli.

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