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Napoli stordito dalla sua bellezza: 5-3, quaterna di Mertens, miglior attacco della serie A

Lezione al Torino. Primo tempo stellare, partita risolta in venti minuti. Mertens a quota dieci gol, come Higuain. Poi troppe distrazioni.

Napoli stordito dalla sua bellezza: 5-3, quaterna di Mertens, miglior attacco della serie A
Mertens

Napoli-Torino 5-3

Spettacolo al San Paolo. Napoli-Torino finisce 5-3 e la squadra di Sarri torna al terzo posto in classifica a una lunghezza dalla Roma. Primo tempo stellare. Ripresa con qualche distrazione di troppo che consente al Torino di segnare addirittura tre reti. Francamente troppe. Un gol per fallo su Reina. E una su rigore. Mattatore della giornata è Dries Mertens autore di quattro gol, di un primo tempo de cineteca. Il limite del Napoli è il narcisismo, si specchia nella sua bellezza e rischia. Forse è troppo bello per non distrarsi.

Venti minuti per risolvere la partita

Il Napoli impiega venti minuti per risolvere Napoli-Torino. Non accadeva dai tempi del Napoli 1987-88, il più spettacolare e il meno vincente di quel periodo. Al 22esimo Napoli-Torino è sul tre a zero. Con tre gol di Dries Mertens il centravanti tascabile. Il centravanti di riserva che sembra aver giocato sempre in questo ruolo. Una tripletta a Cagliari e sette giorni dopo addirittura una quaterna. Il quarto è una perla assoluta: un cucchiaio in area che lascia Hart immobile mentre la palla dolcemente finisce in porta. Mertens è a dieci gol in serie A. Quttordici in stagione: primato personale col Napoli.

Miglior attacco della serie A

In mezzo c’è il quarto gol di Chiriches, quello del 4-1. Su contropiede orchestrato manco a dirlo da Mertens. I primati di questo Napoli si sprecano. Lo scorso anno, 31 gol fatti, quest’anno 37. Miglior attacco del campionato, uno in più di Juventus e Roma. Un gioco da scuola calcio. O da videogame, fate voi. O da Maurizio Sarri. Si gioca palla a terra. Palla avanti, palla dietro. Non la si butta mai. Il Torino di Mihajlovic, che pure sette giorni fa aveva quasi messo in ginocchio la Juventus, dura meno di un quarto d’ora. Sembra tenere bene il campo. Finché Callejon non gioca un calcio d’angolo con Ghoulam che gliela restituisce e lo spagnolo appoggi in area per Mertens che da cinque metri non perdona. Gira di destro e uno a zero.

Primo tempo, show di Mertens

Sarri ha lasciato fuori Allan e Diawara. Al loro posto, Zielinski e Jorginho sulle cui tracce si aggira Valdifiori. Dietro, Chiriches preferito a Maksimovic. Davanti, il tridente basso. Sembra fantascienza, eppure adesso Milim dovrà sudarselo il ritono in quel ruolo. I numeri, e non solo i numeri, di Mertens parlano da soli.

Il Torino si fa vedere con Belotti grazie a una palla persa a centrocampo ma il centravanti della Nazionale incrocia troppo. Poi, è di nuovo Mertens. Lancio per lui, Barreca gli frana addosso in area. Doveri non ha dubbi. Rigore. Mertens prima abbraccia Insigne, poi manda Hart a sinistra e infila il pallone a destra. Due a zero.

Ma Dries non si ferma. Manca il gol da rapinatore d’area, da scassinatore. Da avvoltoio che si fionda su una respinta di Hart e tira finché non incontra resistenze e la vede rotolare in porta. Succede al 22esimo. Nel pugilato sarebbe ko tecnico. Dall’angolo del Torino, qualcuno dovrebbe gettare un asciugamano. C’è solo lo sciarpone di Mihajlovic. Ma il serbo è impietrito.

Il Napoli fa accademia

Il Napoli fa accademia. Sfiora il gol in contropiede. Potrebbe segnare ancora. Con Hamsik che viene deviato. Con Insigne. C’è un episodio eloquente al 34esimo. Rossettini, per disperazione blocca Callejon con un colpo in faccia e viene ammonito. Un fallo di frustrazione e di terrore. Il tempo si chiude su una scucchiaiata di Jorginho per Insigne che di sinistro al volo tira sull’esterno della rete.

Lo strano secondo tempo

Secondo tempo. Partita stranissima nella ripresa. Mihajlovic lascia fuori Valdifiori e fa entrare Lukic. Il Napoli sembra controllarla tranquillamente. E invece prenderà tre gol. Il primo dopo incursione di Benassi, la palla finisce a Belotti che solo in area la mette in rete. È il 58esimo. 3-1. Il Napoli prende gol per deconcentrazione. Alla fine saranno tre. Per fortuna, ne segna anche due. Il 4-1 con Chiriches. Mertens avvia il contropiede, la appoggia per Callejon che scarica al centro dove Chiriches appoggia comodamente in rete. 4-1. E il 5-2 con la pennellata d’autore di Mertens.

In mezzo, il 4-2 con Reina che si lascia sfuggire una innocua punizione di Ljajic che finisce sui piedi di Rossettini, ma era fallo su di lui. E il 5-3 con calcio di rigore di Iago Falque. Forse Sarri sarà nervoso negli spogliatoi. Ma la ripresa non può fare dimenticare lo spettacolo del primo tempo. E a questo punto il problema centravanti il Napoli non ce l’ha più. Ne ha uno con dieci reti alla pari di Higuain nella classifica cannonieri. Si chiama Dries Mertens.

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