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Per il Napoli un mese e mezzo senza Koulibaly: come e con chi sostituirlo

L’infortunio di Cagliari chiude in anticipo il 2016 di Koulibaly, e apre il casting per la successione: il senegalese partirà per la Coppa d’Africa.

Per il Napoli un mese e mezzo senza Koulibaly: come e con chi sostituirlo

La speranza: Koulibaly a terra

Dite la verità, ci avevate sperato. Koulibaly a terra, come forse non lo avevate mai visto in questi due anni e mezzo di Napoli. Un infortunio, abbastanza grave da fargli saltare la Coppa d’Africa ma ovviamente non troppo. Tutto perché Kalidou serve a noi, al Napoli, e il Senegal si sarebbe arrangiato. L’avete pensato, sicuramente. Non fate gli gnorri

Scherzi a parte – perché al ragazzo vogliamo bene, generalmente parlando, e quindi vogliamo sia felice e quindi vogliamo che partecipi alla Coppa d’Africa -, non sono buone notizie quelle arrivate subito dopo Cagliari-Napoli. A meno di un recupero che avrebbe dell’incredibile, il centrale azzurro ha finito al Sant’Elia il suo 2016. Anzi, per dirla meglio: ha già finito il suo 2016. Salterà di sicuro la partita col Torino, quasi certo che non ci sarà nemmeno per il match pre-natalizio a Firenze. Quindi, arrivederci a metà febbraio: la Coppa d’Africa comincia il 14 gennaio e termina il 5 febbraio. 

Senza Kalidou

A questo punto, il Napoli ha due partite in più, rispetto a quanto inizialmente previsto, da affrontare senza Koulibaly. A Cagliari abbiamo visto un primo assaggio, ma dal punto di vista offensivo i rossoblu di Rastelli non sono stati un test probante. Già il Torino, domenica alle 15 al San Paolo, rappresenta un primo importante test per una difesa priva del suo calciatore più esuberante, dinamico, probabilmente più forte. Eppure, questa dimensione di massimo valore di Koulibaly – come abbiamo scritto anche in un pezzo pubblicato qualche giorno fa – non si accompagna a un’idea di insostituibilità. O meglio: Koulibaly, per il sistema di gioco del Napoli, è insostituibile  modo diverso rispetto ad Albiol. Esattamente come scritto nel pezzo che abbiamo linkato sopra.

È una questione di caratteristiche, ci viene da dire di competenze. Koulibaly è il miglior centrale del Napoli, probabilmente il calciatore dal valore assoluto più alto, in prospettiva, dell’intero organico azzurro. Eppure, non ci sentiamo di dire che il Napoli pagherà la sua assenza forzata allo stesso modo di quanto fatto fino a qualche partita fa, con Albiol ai box. L’ha ripetuto Sarri, più volte: «L’assenza di Raul e la contestuale forma non ottimale di Chiriches hanno avuto un peso nel nostro momento sfortunato». L’ex Real Madrid è il calciatore più intelligente della retroguardia. La tiene insieme, la guida, ne gestisce i movimenti, ne comanda le salite e le discese. Lo stesso Koulibaly, guarda caso, trae giovamento dalla presenza del numero 33. Le sue partite meno brillanti, Roma su tutte, sono tutte accanto a Maksimovic o a Chiriches.

Alternative

Non volevamo dirlo, anche perché è una forzatura tattica e lessicale: Albiol è il regista arretrato del Napoli, poi un difensore centrale. Koulibaly è il miglior difensore centrale del Napoli, ma non è un regista arretrato. O non ancora, almeno. È un calciatore che sarà difficilissimo sostituire senza perdere in qualità assoluta, anche perché le doti tecniche e fisiche del calciatore non hanno pari in organico. Forse, neanche in tutta la Serie A. Ma ha un profilo tattico più facilmente rintracciabile di quello di Albiol, con il solo Chiriches in grado di interpretare il ruolo di guida con una discreta qualità.

A questo punto, aprire il casting per questo mese e mezzo di calcio senza Koulibaly è almeno più “serenamente possibile”. Al di là della perfetta gestione del mercato in questo reparto (il Napoli ha quattro centrali di ruolo in organico, nonostante l’assenza di Koulibaly), c’è una certa varietà. Chiriches, a quel punto spogliato da compiti di registrazione della linea, offrirebbe ad Albiol una spalla di buona qualità nella gestione del pallone.

Maksimovic, assente da Besiktas-Napoli 1-1, è invece un difensore ancora non perfettamente modellato sul gioco di Sarri, più simile a Koulibaly per campionario tecnico e caratteristiche tattiche e quindi tenuto in panchina con Kalidou in campo. L’assenza del francosenegalese, insieme alla contemporanea presenza di Albiol, potrebbe riproporlo in campo senza compiti di impostazione e prima regia, svolti non proprio brillantemente nelle sue uscite stagionali. Quindi, magari anche più a suo agio. Per tutto ciò, sarebbe auspicabile un suo impiego. Anche per non deprimere un patrimonio importante per il club.

L’enigma Tonelli

E poi, c’è Tonelli. Un mistero, per questo Napoli. Non fosse altro perché, semplicemente, non sappiamo come sta. Non sappiamo quali siano le sue reali condizioni fisiche, se sia o meno pronto per giocare. Da quinto centrale, in assenza di Koulibaly, tornerà al quarto posto delle gerarchie. Completerà il reparto, in pratica, in questo periodo in cui Koulibaly non ci sarà.

Un periodo che, come dire, speriamo non sia troppo lungo. Cioè, noi al ragazzo vogliamo bene, generalmente parlando, e quindi vogliamo sia felice e quindi vogliamo che partecipi alla Coppa d’Africa. Però, se il Senegal esce ai gironi, noi siamo più tranquilli. Forse, anche un poco più felici. 

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