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L’Inter e gli interisti ti migliorano l’autostima

Il Napoli ha giocato la miglior partita della stagione. Ottimo Reina. Pioli era diventato come De Zerbi, si è vista la sua mano.

L’Inter e gli interisti ti migliorano l’autostima
La parata di Reina su Icardi (foto Cuomo)

Il mio Napoli – Inter 3-0

– Ricordate le centinaia di migliaia di discorsi triti e ritriti di questi ultimi due mesi? Delete.

– Lo so che l’Inter è una sorta di elisir, una pozione magica che riuscirebbe a rivitalizzare anche il Napoli di Franco Scoglio, ma mai gli azzurri erano riusciti in questa fase così malandata e febbricitante a giocare con tale intensità dall’inizio alla fine.

– L’influenza intanto mi ha messo ko. Saranno stati i deliri, ma sono certo di aver visto ET Rog. Mi sono perso il suo tanto atteso esordio live. Non me lo perdonerò mai.

– Per chi non l’avesse visto, ha due gambe, due braccia e addirittura una testa. Da non credere.

Si è vista la mano di Pioli

– Come da prassi, negli interventi televisivi prima della partita, l’esaltazione per questa Inter era d’obbligo: i nerazzurri non vincono in campionato al San Paolo da 19 anni (come per dire “è quasi ora, no?”); possiamo dire che finalmente l’Inter si è stabilmente insediata nella parte sinistra della classifica? (Tra domenica e lunedì rischia di finire dodicesima); in queste poche partite si è vista la mano di Pioli (stessa osservazione che fu per il De Zerbi palermitano); l’Inter è un’altra squadra rispetto a quella di De Boer (che due gol nei primi 5 minuti non li aveva mai beccati).

– Le due reti partenopee che hanno di fatto aperto e chiuso la gara sono due perle: scarico di Gabbiaridi per Hamsik che ha lasciato partire la solita pennellata dal lato opposto per Calle. Colpo di testa all’indietro dello spagnolo e tiro al volo nel cuore dell’area dell’accorrente Zielinski. Palla nell’angolo e 1-0. Wow Atari e primo gol in azzurro del talento polacco.

– Lancio classico tra le linee sui piedi di Insigne che ha attirato due marcatori su di sé. Invece di girarsi come fa in genere, ha scaricato dietro di prima a Zielinski che ha lasciato partire un preciso passante per l’inserimento nello spazio di Hamsik. Controllo a seguire perfetto dello slovacco che è entrato in area e di sinistro ha freddato Handanovic. 2-0. Un gol più da Xbox.

Mancini avrebbe recriminato per Nagatomo

– Nell’occasione del primo gol, i telecronisti hanno ravveduto un offside di Calle che invece non c’era. Non so se è dovuto alla febbre, ma nei successivi replay la nenia è proseguita. A fine gara, il tecnico Pioli ha ribadito che Calle fosse in fuorigioco. Ma per un senso del pudore l’ha detto solo una volta. Se ci fosse stato Mancini, avrebbe incentrato la discussione solo su questo episodio e sull’espulsione di Nagatomo del 2015.

– L’aspetto che più mi ha colpito, rispetto alle precedenti apparizioni, è che il Napoli ha continuato a giocare, senza cali, nello stesso modo anche in seguito al doppio vantaggio. Come se si fosse sullo 0-0.

– Probabilmente è stata la partita migliore della stagione. E la dimostrazione sta nel fatto che è veramente molto difficile decretare il migliore in campo.

– Chi è stato il migliore per il Napoli?
Hamsik? Zielinski? Insigne? Calle? Reina? Albiol? Ranocchia? Sarri?

– Hamsik si è mostrato nell’usuale partita in cui si sente ispirato. Te ne accorgi già al secondo pallone toccato che è in una di quelle serate. Il gol, il lancio millimetrico per Calle, almeno tre conclusioni verso la porta e una infinità di palloni transitati sui suoi piedi. Vivo e cattivo come piace a noi. Non ricordo inoltre un solo passaggio all’indietro.

– Zielinski ieri era una furia. A parte il bel gol e il bellissimo assist, il polacco si è distinto per la qualità e la quantità. Doti che da queste parti latitano da un quarto di secolo. Escluso Gatti ovviamente.

– Insigne invece si sta prendendo le sue meritate rivincite. 4 gol in 3 partite. La rete è il ritratto della fiducia. In quell’azione è stato l’unico a crederci. È tornato ad essere la spina nel fianco, pur accentrandosi con più continuità. Il mormorio che suscitava piano piano sta evaporando e sono certo che, se continuerà a dare una mano in difesa come sta facendo, senza perdere la gamba in attacco, quel posto sarà sempre suo.

– Calle non fa notizia. Oggi riesce ad essere candidato alla palma di migliore in campo pur senza segnare.

– Reina ha spazzato via le critiche con una partita perfetta. Ha salvato due volte in uscita bassa su Icardi presentatosi solo di fronte a sé; si è allungato con un balzo felino quando ha smanacciato un pallone deviato destinato all’angolino e si è superato quando da distanza ravvicinata ha agganciato a terra un tiro a botta sicura di Candreva. Qualche maligno ha detto che para solo contro l’Inter.

– Albiol è l’impersonificazione della sicurezza e della solidità. La sua assenza ha coinciso con il calo della fase difensiva azzurra di questi mesi. Ieri ha commesso un errore che poteva costare caro, ma Reina ha sventato. I compagni che hanno giocato al suo posto non hanno demeritato, ma la sensazione di tranquillità che emana lo spagnolo va oltre i singoli interventi. Lo stesso Kulì sembra più disciplinato ed attento e l’intera squadra sembra beneficiarne.

– Voglio inoltre menzionare Hysaj che in queste ultime uscite è parso svogliato e fuori forma. Ieri non doveva giocare per un problema fisico. È accertato che da infortunato rende di più.

 

– Capitolo Gabbiaridi.

È il giocatore più discusso e non solo in questo momento. Ieri, per la dodicesima volta consecutiva, è stata la sua ultima chance. Stavolta, da punta centrale, si può dire che è stata la sua miglior partita. La squadra lo ha agevolato perché gli è stata più vicina evitando quei palloni buttati come sassi provenienti da 40 metri più adatti per giocatori come Kennet Andersson o Bierhoff. E probabilmente anche la marcatura e le letture di Ranocchia hanno aiutato. Allo stesso tempo, io l’ho visto finalmente fuori dal tavuto. È andato alla conclusione almeno 4 volte, ha partecipato attivamente alla manovra e molto più spesso si è fatto trovare con la faccia verso la porta. Senza ombra di dubbio, ha fatto più in 45 minuti che in tutto il campionato.

– Le allucinazioni causate dall’influenza mi hanno mostrato un buon cross di Maggio.

– Di Rog abbiamo visto solo 15 minuti in cui si è ben destreggiato. Impossibile da giudicare. Fa più notizia che abbia iniziato ad imparare le prime parole d’Italiano. Per ora sembra che riesca a dire: telefono casa.

– Per parlare di Diawara, dovrei rifarmi ai suoi avversari. Banega, annullato ed infortunato, è dovuto uscire dopo un tempo in cui è stato piallato. Mentre Eder si è annullato da solo.

– Dell’ottima Inter salvo Icardi, Handanovic, forse Perisic, forse Candreva. Kondogbia è uscito e l’Inter è tornata di nuovo a giocare in 11, mentre i telecronisti, dopo averci ricordato che Calle era in fuorigioco sul primo gol e che Kulì è mancino, biondo e rasta, hanno iniziato a rimpiangere Medel.

– L’Inter è quella squadra che oggi rimpiange Medel, Vampeta e Mancini.

– Per una questione di autostima, credo che ognuno dovrebbe avere almeno un amico o un parente interista nella vita.

– Singolari le dichiarazioni di Ranocchia a fine gara: “fa male perdere contro una diretta concorrente”.
Non aggiungo commento perché già fa ridere di suo.
“Da ogni sconfitta, ho sempre cercato di prendere il buono per migliorarmi e ripartire”.
Se così fosse, oggi sarebbe Beckenbauer.

– Il Napoli invece torna a fare il Napoli e con un Mertens in più si proietta verso quella che sarà la partita più importante ed affascinante di questo fine 2016.

– Il Napoli ha avuto problemi con la cattiveria sotto porta, con le disattenzioni difensive e con gli scialbi finali di gara. Ieri ha superato la prova in pieno considerando che il finale di gara è durato 85 minuti.

– Non esaltiamoci e diamo continuità dimostrando che la nottata è passata. Ma se avessimo giocato anche solo col 50% della determinazione e l’intensità di ieri, molte partite sarebbero finite diversamente. Se avessimo giocato solo col 50% della fiducia e la scioltezza di ieri, molti discorsi triti e ritriti non avrebbero preso il sopravvento.

– Ora andiamo a Lisbona pensando di essere talmente forti che il Benfica penserà di essere l’Inter.

– Per la cronaca, Kulì è destro e Calle non era in fuorigioco.

Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca

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