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La Juve e il caso Higuain: peggiore in campo per la Gazzetta, Allegri: «Qui segnano tutti»

Un gol nelle ultime 8 partite di campionato, non segna da quattro. Gonzalo è parte di un sistema che non lo mette al centro del mondo. Gliel’ha ricordato il suo allenatore.

La Juve e il caso Higuain: peggiore in campo per la Gazzetta, Allegri: «Qui segnano tutti»

L’ingombro Mandzukic

Lo premettiamo così, che fa bene: sono stati gli altri. Tipo la Gazzetta dello Sport, direttamente in prima pagina e poi negli articoli interni su Juve-Atalanta. «Higuain è l’unico neo della Juventus». Il pelo nell’uovo, verrebbe da dire, dopo che la partita giocata dalla squadra di Allegri ha detto buone cose. La Juve ha giocato bene, con intensità e buona qualità tecnica, contro una squadra di grandissima intensità e discreta qualità tecnica. Ha vinto meritatamente – nonostante due gol siano arrivati da angolo -, ha dato un segnale al campionato. Ha fatto vedere un Mandzukic strepitoso, che ha letteralmente oscurato Higuain. E qui, secondo la Gazzetta e i commenti di tutti gli opinionisti, nasce il problema. Nasce il caso.

Certo, tutto quello che leggerete va pesato su un piatto solo: l’assenza del gol. Nel senso: Higuain non ha giocato male e basta, è solo che non ha segnato. Cosa che gli succede da quattro partite in campionato, l’ultima rete contro il Napoli. Che è anche l’unica nelle ultime otto giornate. Quindi, sistemiamo quello che abbiamo appena detto: Higuain non ha giocato male e basta, è solo che non ha segnato. Come nelle ultime quattro. E per uno che viene da una stagione da 36 gol in campionato, già così è un caso. In cui sguazzare, scrivendo articoli e pensando alle domande per Allegri nel dopopartita.

Il giudizio della Gazzetta

«Questo suo lavoro dybalizzato – decentrato, di sponda, di aiuti – lo lascia ancora a secco (dal 29 ottobre). Non vede la
porta ma si fa un mazzo quasi fosse una mezzapunta: quasi sufficiente». È il commento al 5.5 dato al Pipita, voto che lo elegge peggiore in campo nei bianconeri. Anche in rosea riconoscono il suo impegno al di là del gol, ma non possono dimenticare che il gol non c’è. E lo riscrivono per sottolinearlo, anche altrove. Tipo qui: «La faccia scura della luna è incarnata da Higuain, in Serie A a secco da quattro partite di fila: non gli succedeva dalla primavera 2015. Nulla di grave, ma far finta che sia il solito Pipita non gioverebbe a nessuno, in primis a Gonzalo stesso».

La pensa più o meno allo stesso modo anche Sconcerti sul Corsera: «Resta anche la piccola vaghezza di Higuain, non nel suo ruolo, forse nemmeno nella sua squadra esatta. Ma anche la sua routine è quasi virtuale. La Juve è molta anche grazie alla sua sola presenza».

C’è qualcosa che non va, dunque, e nasconderlo fa male a tutti. C’è qualcosa che non va non in senso assoluto, ma nella misura in cui basterebbe traslare un calciatore in una nuova squadra per riavere lo stesso rendimento. Non è così. Sarri ha ricevuto tantissimo da Higuain, il Napoli giocava per lui ma anche grazie a lui, e quindi il tecnico toscano deve ringraziare tanto il suo amico Pipita. Allo stesso modo, però, anche Gonzalo deve ringraziare mister Maurizio. Che, semplicemente, ha trovato il modo per esaltare lui e insieme esaltare il gioco della squadra. Due processi paralleli, che fecero bene a entrambi. Nella Juve, non può essere così. Lo ha spiegato Allegri nel dopopartita.

«Qui alla Juve, ogni tre giorni un problema diverso»

Non dirlo a noi, caro Max. Noi, che fino a ieri ci dovevamo sorbire la storia di Rog che non giocava. Ora qualcuno lo chiede titolare, non sappiamo francamente al posto di chi. Quindi, non è che non devi lamentarti. È che siamo tutti sulla stessa barca. A domanda risponde, Max, quindi non è colpa sua. «C’è un caso Higuain?». La replica, giustamente piccata perché forte del primo posto in classifica: «Higuain sta soffrendo l’astinenza da gol? Assolutamente no, lui è abituato a segnare in tutte le partite ma nella Juve è normale che segnino anche altri. Ha avuto occasioni, ha fatto una buona partita e segnerà nei prossimi match. Deve rimanere sereno, ha fatto un gol nelle ultime 8 partite ma ne aveva fatti molti prima»

Non è tutto: «Alla Juve ogni tre giorni bisogna trovare un problema. Prima era quello che giocavamo male, che dopo Genova era una disfatta e una tragedia e siamo stati zitti perché abbiamo perso ma eravamo comunque primi in campionato e in Champions. Ora c’è il problema Higuain ma quest’anno va così. Negli ultimi anni chi ha vinto la classifica dei cannonieri non ha vinto lo Scudetto quindi è meglio che non la vinca». L’ultima è la frase clou, dopo quella che “alla Juventus segnano tutti, è normale”. Insomma, Allegri ricorda a Gonzalo – e a chi si aspettava il Gonzalo di Napoli – che ora siamo in un altro luogo. In un altro lago, con altri compagni. Tipo l’incredibile Mandzukic di ieri sera, una prestazione maiuscola per prestanza fisica, tecnica, partecipazione al gioco. In redazione, al Napolista, qualcuno ha detto: «Ora, per metterlo in panchina ci vuole la polizia». È vero.

Non è un caso, è un’altra cosa

Quindi, si rassegnino un po’ tutti. Gonzalo in testa, fermo a 7 gol in Serie A nello stesso punto del campionato in cui l’anno scorso erano 14. Dietro di lui, critici e analisti. Higuain che segna così, meno rispetto all’anno scorso, non è un caso. È un’altra cosa perché è diverso il contesto tattico, il luogo, la narrazione intorno al calciatore. Che è costato 90 milioni, ma in un Juve-Atalanta qualsiasi lascia spazio a Mandzukic sulle prime pagine. E nel tabellino dei marcatori.

Napoli è stata una parentesi per Higuain, lo sappiamo. Ma è stata anche un unicum statistico, una piazza che unisce strade difficilmente riproducibile altrove. Poi, magari, com’è probabile, vincerà lo scudetto. Forse, pure la Champions. Ma nel frattempo, dovrà imparare a convivere con la sensazione di essere il più importante di tantissimi importanti. Non il più importante e basta. Quello lo era a Napoli, ha deciso di provare qualcosa di diverso. Ci faccia l’abitudine, ci facciano l’abitudine. Anche perché, lo scrive ancora la Gazzetta, ora Allegri pensa al tridente pesante. Ovvero Mandzukic-Higuain-Dybala. Qualcuno dovrà difendere, tornare a rompere le scatole agli avversari come il croato ieri sera. Potrebbe toccare anche a Gonzalo, e a quel punto è ancora più difficile fare gol. E, forse, ci sarà un altro caso. Vediamo che succede.

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