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Icardi finalmente a Napoli: è il nostro unico, grande rimpianto di mercato

Il centravanti dell’Inter è stato un flirt estivo per il Napoli che domani se lo ritrova contro da miglior centravanti d’Europa (secondo i numeri)

Icardi finalmente a Napoli: è il nostro unico, grande rimpianto di mercato

Icardi, ovvero il meglio

Mauro Icardi, finalmente, arriva a Napoli. Dopo che, per un’estate intera, questa città l’ha invocato/detestato/chiamato a gran voce. Noi eravamo nel gruppo del sì (non confondiamoci col referendum: si parla di Icardi, si parla di calcio), lo siamo ancora. E non potrebbe essere altrimenti, basta leggere le cifre, i fatti. Mauro Icardi, in questo momento, ha i migliori numeri d’Europa per quanto riguarda il mestiere di centravanti. I gol in campionato sono 12, gli assist decisivi sono 4. Sui 22 gol realizzati dai nerazzurri in campionato, 16 arrivano da un’intuizione di Mauro. Da una sua giocata.

Nessuno come lui, in Europa. Nemmeno Messi, Ronaldo, il formidabile Dzeko di questa stagione. Chiunque vogliate, chiunque vogliate portarci. Oggi, nessun attaccante è determinante come l’argentino che Napoli-città ha sognato (insieme a De Laurentiis), ma non sa se l’ha mai davvero voluto (esattamente come De Laurentiis). Maurito è stato un flirt estivo tra un ragazzino quindicenne brutto e la quattordicenne più carina della spiaggia, che viene dal Nord e la leggenda dice che a letto sia fantastica (questa l’ha messa in giro Sarri, nel senso di “unico centravanti che voglio”). Solo che, questa volta, la leggenda è vera. Nessuno come Mauro Icardi, in Italia e in Europa.

Centravanti, ma non solo

Mister Maurizio aveva ragione, ce l’ha spiegato stamattina Nicola Lo Conte nella sua analisi degli avversari di domani:

Quando partecipa alla manovra e non se ne estrania (come accaduto per esempio nel derby), Icardi è centravanti di livello assoluto (5 conclusioni, un passaggio chiave, 90% di passaggi riusciti ma anche 3 eventi difensivi).

Quindi, come dire: secondo noi, ma pure secondo i numeri e molti altri osservatori, Icardi è un mostro. È un mostro nel segnare, e questo si sapeva. Ma è bravissimo anche quando si tratta di interpretare il ruolo di riferimento offensivo, quello di cui – ahinoi – il Napoli difetta dal giorno dell’infortunio di Milik. Più che dall’addio di Higuain, perché Milik aveva in qualche modo sostituito il Pipita. Icardi, a nostro avviso, l’avrebbe fatto ancora meglio. Perché avrebbe in qualche modo riappacificato l’ambiente con società e squadra, avrebbe solleticato le ambizioni e riscritto la storia. Riscritto la storia, sì. Le dimensioni, alcuni confini: il Napoli che va a Milano e, di forza, coi soldi, si porta via il centravanti nonché capitano dell’Inter.

Com’è andata (secondo noi)

Sarebbe potuto succedere, non è successo per tanti motivi. Secondo noi – presumiamo -, il puntero argentino ha utilizzato l’interesse (reale) del Napoli per mettere fretta alla nuova proprietà. Per far capire ai cari signori della Suning che Icardi andava accontentato, che aveva un mercato tale da poter richiedere un certo ingaggio. In realtà, Maurito e lady Nara non avrebbero mai potuto lasciare Milano. non avrebbero mai voluto. Non diversamente ha fatto o avrebbe potuto fare l’Inter, del resto. Pensiamoci: buongiorno, noi siamo la Suning e l’Inter è nostra. Adessp. come prima cosa vendiamo il nostro centravanti e capitano al Napoli. Al Napoli. Al Napoli.

Noi del Napolista, che ci abbiamo creduto assai, ogni tanto ci guardavamo in faccia e poi ci ricordavamo com’era la storia. Ci ricordavamo di contestualizzare. Già solo l’idea di poterci provare, di poterci provare comunque e davvero, era qualcosa. Il fatto era che questa cosa non succedeva solo perché l’Inter era l’Inter e Icardi era Icardi, mentre noi restavamo il Napoli. Ecco, è quello che ci ha fatto sognare. E riflettere, pure.

L’unico rimpianto

Abbiamo sognato pure coi fatti di campo, ovviamente. Quelli che vi abbiamo spiegato sopra. Certo, l’arrivo di Icardi a 70 milioni (minimo) avrebbe in qualche modo stoppato altre operazioni. A naso, con Milik già acquistato, il Napoli non avrebbe preso Maksimovic, Rog, Diawara. Non avrebbe potuto farlo, equilibri economici. Chissà come sarebbe andata, forse saremmo stati più forti ma meno completi, o magari meno forti in assoluto e basta. O più forti, con qualche punto in più perché il centravanti fa gol.

In ogni caso, ragionando come se fossimo in un fantacalcio, Icardi è l’unico rimpianto di questo mercato. Anzi, diciamolo meglio: è l’unico profilo-rimpianto, l’unico calciatore che, per narrazione, qualità e importanza, avrebbe permesso al Napoli di fare upgrade. Più anche di Cavani, perché Cavani è un 1987 e Icardi è un 1993. Sì, un 1993.

Chi è davvero Icardi

E se ci mettiamo a ricordare alcuni dei commenti letti quest’estate sotto alcuni dei nostri articoli, ci viene da ridere. Non abbiamo voluto andare a ripescarli, non c’è bisogno. Bastano le cifre di cui sopra. Oppure, ancora meglio, bastano le parole di oggi del suo allenatore, Stefano Pioli. Queste: «Sta dimostrando di essere uno dei migliori centravanti al mondo. È ancora giovane e quindi può migliorare tantissimo. Poi è un grande professionista, un lavoratore, un esempio positivo per i suoi compagni che mette grande disponibilità sul campo».

Sì, ok. La storia dell’autobiografia. Già dimenticata, anche dagli stessi tifosi interisti. In cambio del miglior centravanti d’Europa in quanto a numeri, certe cose si dimenticano facilmente.

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