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Finalmente #HovistoRog, e non è neanche tanto male

L’attesa per l’esordio del croato e l’esplosione di un sentimento una volta avvenuto. Poi, la scoperta: Rog gioca pure bene a calcio, oltre a essere un mito.

Finalmente #HovistoRog, e non è neanche tanto male

Le sorprese non bastano mai

Credevo di essermi sorpreso già abbastanza, questa sera. Due gol nei primi cinque minuti, Giaccherini che entra al 54esimo, mio padre che guarda il Napoli e fuma e bestemmia poco. Tante cose nuove, mi sono detto, non posso aspettarmi tanto di più. Poi, all’improvviso, il terzo cambio. Una faccia che ho visto da qualche parte, ma solo in una stessa immagine. Fissa, sempre quella, e perciò immodificabile. Ora la vedevo muoversi, nei pressi di Sarri e della sua panchina. Una faccia, quella faccia, su un corpo ben piazzato, spalle larghe, un bel fisico che sembra possente.

Il quarto uomo alza il tabellone.

Sta succedendo.

#HovistoRog.

Con gli occhi miei

#HovistoRog nel senso letterale del termine. Finalmente, l’ho visto. Con gli occhi miei, filtrati da una telecamera ma miei, in diretta. Non in differita come i video Youtube, su cui molti tifosi del Napoli hanno fatto autoerotismo calcistico. Su cui hanno costruito un personaggio mitico, una sorta di mix tra Cruijff, Neeskens, Rui Costa e Scholes, e ci siamo tenuti bassi. #HovistoRog entrare, prendere il posto di Hamsik nella distinta di gara e di Zielinski in quanto a dimensione tattica. Il polacco si è spostato a sinistra, il giovanissimo croato ha agito da mezzo destro.

Che, come si affretta a dire Piccinini, «non è il suo ruolo, Rog è un trequartista». Come se Piccinini non fosse un comune mortale come me e quindi è la prima volta che vede Rog dal vivo. L’ultima apparizione, secondo la leggenda, agli Europei di Francia. Già in Champions, quelle partite della Dinamo che Rog era in orbita Napoli, Rog mandò la controfigura.

Ho visto un calciatore

#HovistoRog e ho visto un calciatore, il che è già un successo viste le premesse. Non sono uno di quelli che ha dato addosso a Sarri perché non schiera un classe 1995, però ero uno dei più curiosi. Sono stato accontentato nel modo migliore: #HovistoRog accanto a Zielisnki e Diawara, in un’anteprima del centrocampo del futuro. #HovsitoRog, e potrebbe andare già solo così. E invece, alla fine, #HovistoRog e ho visto un po’ di talento grezzo, un po’ di qualità. Non come ha detto Piccinini, che Rog si gira su se stesso e già «ne vediamo il talento». No, è che #HovsitoRog e ho visto un paio di spunti, di camminate palla al piede, di progressioni. Poco, non voglio esaltarmi ed essere precipitoso. ma #HovsitoRog, e non era neanche tanto male. Anzi, è una conoscenza che promette bene.

Ho urlato mentre accadeva, #HovistoRog succedeva e io urlavo perché mi rendevo conto di essere testimone di qualcosa di grande. L’esordio più richiesto e atteso di sempre, la conferma che Rog esiste e che è pure un buon giocatore. Non il mix tra Cruijff, Neeskens, Rui Costa e Scholes, ma uno che ci potrebbe essere utile. #HovistoRog, e spero di vederlo ancora. Ma senza ansia, che poi è bello poterci scrivere così sopra. Aver atteso questo tempo mi ha dato la possibilità di giocare così con le parole, di utilizzare il senso dell’hashtag così come facevo con Milik prima che si facesse male. No, non sono io a portare sfortuna. Io mi limito a vedere. E stasera, #HovsitoRog. Finalmente.

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