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Fame Napolista / Baumann, piccolo Neuer dai grandi numeri (ma senza pedigree internazionale)

Lo stile di gioco del portiere tedesco moderno, capacità di giocare il pallone con i piedi: Baumann è un possibile erede di Reina, una scommessa nella scommessa.

Fame Napolista / Baumann, piccolo Neuer dai grandi numeri (ma senza pedigree internazionale)

Quando abbiamo pubblicato il nostro pezzo sul futuro portiere del Napoli, la nostra Guida ragionata, ci siamo incuriositi. Nel senso: abbiamo cercato, in alcuni siti statistici, qualche profilo che potesse essere avvicinabile al Napoli. Abbiamo trovato questo Oliver Baumann, di cui abbiamo scritto un po’. C’è sembrata un’idea fattibile, possibile, anche intrigante. Un po’, come dire, il fascino dell’esotico. Poi, abbiamo voluto approfondire. Dopo che l’abbiamo fatto, la cosa si fa ancora più intrigante. E fattibile, e possibile.

Frangiflutti

Breisach am Rhein è il luogo di nascita di Baumann. Si trova al confine con la Francia, quindi a a sud-ovest della Germania. In lingua celtica, vuol dire “Frangiflutti”. Ci pare una bella assonanza, una bella connessione lessicale per un portiere di calcio. Baumann, però, si forma a Friburgo, che in realtà non è tanto lontano. Addirittura quattordici anni tra settore giovanile e prima squadra, una vita in rossonero. Una vita piena di soddisfazioni, una scalata continua fino alla fascia di capitano, con il corredo nobile della trafila in tutte le categorie della nazionale giovanile, fino all’Under 21. In cui Baumann colleziona 10 presenze, dal 2010 al 2013.

In quest’arco di tempo, però, c’è qualcosa che va storto. Una giornata, soprattutto. Amburgo-Friburgo, e tre gol subiti per tre errori grossolani. Due di lettura su altrettanti lanci lunghi, uno su una presa abbastanza semplice. Il telecronista inglese di questo video contro-celebrativo è letteralmente incredulo. Nel finale, la curva del Friburgo omaggia Baumann con degli applausi davvero commoventi.

Cronaca di un giorno da incubo

Il resto del racconto è rapido perché è minimal: un solo trasferimento, quello del 2014 all’Hoffenheim. Che, in Italia, sarebbe come passare dal Chievo alla Sampdoria, al Sassuolo, a una Lazio con meno tradizione. Contratto quadriennale e un costante miglioramento fino ai livelli assoluti di oggi, consolidati pure in un campionato in cui il confronto è contro Neuer. Quindi, è spietato. Baumann è il miglior portiere (titolare fisso) della Bundes, ovviamente dopo Neuer, per percentuale di distribuzione. Il 77% delle sue giocate per rilanciare l’azione sono positive. Il fenomeno del Bayern arriva fino all’84%, ma lì siamo (ovviamente) su un altro pianeta. 

Anche come portiere semplice, il suo contributo è di altissimo livello: Baumann è il primo portiere della Bundesliga per parate effettuate (41) ed ha una percentuale del 100% sulle uscite di pugno. Ha subito 1.06 gol a partita, 17 in 16 match. Di questi, 11 sono arrivati su azione di Open Play e uno solo da calcio d’angolo. Il numero di parate è influenzato da una stats particolare: Baumann è il portiere del campionato tedesco che compie il maggior numero di interventi con una parte del corpo differente da mani e piedi (22).

Una caratteristica che, in qualche modo, lo avvicina a un mito del passato napoletano (Garella, noblesse oblige) e ne sottolinea la capacità di coprire lo specchio attraverso tutti i suoi 187 cm. Baumann è portiere eclettico, elettrico, calato nei giorni nostri: un perfetto prodotto della nuova scuola tedesca, esplosa nel solco di Manuel Il Grande. Sempre Neuer, ovviamente.

Hockey?

Una visione analitica della videocompilation di parate che vi abbiamo proposto più su ci porta a identificare un’altra caratteristica particolare di Baumann: la sua capacità di uscire sui piedi dell’attaccante con lo stile del portiere da hockey. Una tendenza che, sembra quasi fatto apposta, è stata avviata da Manuel Neuer. E che, proprio in Germania è molto utilizzata quasi come retaggio di una cultura hockeistica o proveniente dalla pallamano. In Italia non è ancora una tecnica radicata, ma i commentatori la definiscono sovente come “uscita a croce”.

Insieme a questo tipo di movimento, Baumann ha caratteristiche di assoluta esplosività fisica. Reattivo nell’andare a terra e nel coprire l’area di porta intorno al suo corpo, è dotato di un buon piazzamento e sfrutta la combinazione di queste due doti per costruire interventi ad alto coefficiente spettacolare. 

L’ultima caratteristica positiva che vogliamo sottolineare è quella dei gol subiti da fuori area: zero in 15 partite, su una media di 14 tiri totali concessi a partita. Non è azzardato affermare che Baumann sia un portiere attento.

Fattibilità dell’operazione

Alta, senza dubbio. Baumann non è ancora un portiere famoso o internazionalmente riconoscibile, quindi il costo del cartellino non è proibitivo. Secondo Transfermartk, il portiere dell’Hoffenheim vale 5.5 milioni di euro. Il valore di mercato più elevato (8 milioni) è stato toccato nell’estate del 2014, un anno dopo il trasferimento nel club del Baden-Württemberg. Sempre secondo Transfermartk, i suoi interessi sono curati dall’agenzia ISM, che detiene le procure di altri calciatori giovani e talentuosi della Bundesliga (Ginter, Junuzovic e Vestergaard sono quelli più conosciuti), mentre fonti non ufficiali dicono che il suo stipendio si aggira tra il milione e mezzo e i due milioni di euro.

Il Napoli deve acquistare un nuovo portiere, ma ha bisogno di un profilo che sia adatto o comunque adattabile al suo gioco. Baumann, 27 anni da compiere nel prossimo giugno, rappresenterebbe un investimento importante (una cifra sopra i 15 milioni tra cartellino e contratto) ma ha delle caratteristiche tecniche e tattiche vicine a quelle di Reina. Dalla sua, tutto quello che abbiamo scritto in questo pezzo. Di contro, invece, la mancanza di una reale esperienza internazionale (appena 6 presenze nelle Coppe europee), e quindi anche del carisma necessario per sostituire davvero un monumento come Pepe. 

L’ideale, secondo noi, sarebbe acquistarlo il prossimo anno con la promessa/premessa di un posto da titolare per la stagione successiva, dandogli comunque la possibilità di scendere in campo in qualche occasione. Un po’ un’operazione alla Rafael 2013/2014. In questo modo, sarebbe possibile valutare la reale consistenza del calciatore e, insieme, valutare l’adattabilità al Napoli e del Napoli verso di lui. Un tentativo, una scommessa. Sostituire Reina è un dovere, farlo nel miglior modo possibile sarà comunque un azzardo. Tentare, quindi, è una necessità. Nonostante l’ampio margine d’errore.

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