Sul Corrmezz momento storico per lo scrittore che interruppe la collaborazione col Mattino proprio per una diversità di vedute su De Laurentiis.
Lo strappo col Mattino su De Laurentiis
Chissà perché il calcio viene spesso considerato un segmento minore, un gioco cui possono appassionarsi solo gli incolti. Non stiamo qui a rispondere citando filosofi, intellettuali, scrittori. Passiamo. Diciamo però che il calcio viene troppo spesso sottovalutato nella lettura del contesto sociale. A Napoli, ad esempio, è sul calcio che si è consumato (più di un anno fa) uno strappo d’altri tempi tra lo scrittore napoletano contemporaneo più famoso e più venduto e lo storico quotidiano della città. Il sodalizio tra Maurizio de Giovanni e Il Mattino, di cui il padre del commissario Ricciardi è stato a lungo editorialista, si è rotto sul Napoli, ’ncopp ‘o pallone. Per un articolo e soprattutto un passaggio di un articolo di de Giovanni. Passaggio considerato troppo anti-De Laurentiis. Era un confronto tra De Laurentiis e Ferlaino, tra l’essere imprenditore e l’essere tifoso. Non si trovò una sintesi. L’articolo non venne pubblicato. E de Giovanni non ha più scritto sul Mattino. Roba d’altri tempi. Di linee editoriali. Di posizionamenti politici.
Il riconoscimento di de Giovanni ad Aurelio
Circa venti mesi dopo, Maurizio de Giovanni – che nel frattempo è passato al Corriere del Mezzogiorno su cui firma una rubrica quotidiana in prima pagina – scrive un articolo che potremmo definire storico. All’indomani della qualificazione agli ottavi di Champions League, de Giovanni – con cui il Napolista ha spesso incrociate le spade – prende atto della realtà:
Siamo stati spesso critici con una società che difetta nella comunicazione di se stessa, e che talvolta sbaglia i tempi e i modi degli investimenti: ma diamo oggi volentieri atto al presidente De Laurentiis di aver piazzato il Napoli in cima al mondo, nel novero ristretto delle sedici squadre migliori del continente.
Un momento da fotografare.